Discussioni utente:Shardanaleo

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Storia antica[modifica wikitesto]

Il testo da te inserito in storia antica contiene teorie che finora non hanno avuto alcuna conferma ( come unica fonte bibliografica mi pare sia citato un romanzo) e pertando non può stare su wikipedia che riporta sapere enciclopedico, ossia attestato. Se desideri collaborare sei il benvenuto ma tiene conto che anche wikipedia, come ogni comunità, ha le sue regole. La pagina di discussione degli articoli serve appunto per discutere e, tranne che in casi eccezionali, non contiene il testo degli articoli stessi. I testi poi vanno inseriti rispettando la sintassi e la formattazione specifici di wikipedia (wikificati), se tu inserisci un testo molto lungo non wikificato costringi altri a fare il lavoro. Ti consiglio di leggere le pagine citate nel post precedente. Se hai dei dubbi puoi scrivere direttamente nella pagina utente di un admin o anche di qualche utente che ti sembri di riferimento. Per quanto riguarda la storia antica in Italia ti consiglio Utente:MM. Ciao e buon lavoro--Madaki 10:16, Mag 18, 2005 (CEST)


ho già accennato altre volte a questo ecquivoco. SHARDANA I POPOLI DEL MARE è un saggio storico documentato. Esiste anche un romanzo col titolo "Shardana" ma di altro autore www.shardana.org è il sito ufficiale, in cui vengono citati entrambi, ma il sito è di propriewtà dell'autore di SHARDANA I POPOLI DEL MARE (7 EDIZIONI DAL 2002) shardanaleo fornisco qualche articolo di diffusione internazionale, come il 2° convegno mondiale sul matriarcato tenutosi a fine 2005 in USA (TEXAS), dove SHARDANA I POPOLI DEL MARE è citato ampiamente come documento. http://www.second-congress-matriarchal-studies.com/birnbaum.html

ricopio anche un estratto del libro:

da: SHARDANA I POPOLI DEL MARE 7^ ediz. 2005

Raccontare che popoli oggi sottomessi (vedi i Phelets-Palestinesi, gli stessi Shardana e Washasha...) un tempo dominarono il mondo conosciuto per più di un millennio, distruggendo imperi e città.. raccontare dei collegamenti con l’Esodo, la tribù perduta di Dan, Mosè... raccontare che lo stesso Mosè non era Ebreo... porta il lettore a credere che trattesi piuttosto di un lavoro di pura fantasia. Eppure tutto è regolarmente documentato da citazioni di Testi e Autori al di sopra d’ogni sospetto: Erodoto, Diodoro Siculo, Strabone, Pausania, Festo, Solino, Tito Livio, I Testi Egizi, i Papiri di Harris, gli scritti di Wilbour, il Poema di Pentaur, Freud, la stele di Meneptah, i bassorilievi di Luxor e Karnak, Medineth Abu... Qui parliamo in particolare dei Shardana. La provenienza di questo popolo dall’Asia Minore, ormai accettata dalla maggioranza degli studiosi, è quanto si sostiene in questo libro, con alcuni distinguo. La loro origine dalla città di Sardi, la capitale della Lydia patria del leggendario Creso, sarebbe l’ipotesi più logica visto l’affinità dei due nomi e, aggiungiamo, anche per un’abitudine mai persa degli studiosi nostrani e non, di considerare la Storia Sarda piuttosto recente. Crediamo però più attendibile la tesi del Carta Raspi, secondo cui essi proverrebbero dall’Asia Minore molti anni prima della fondazione di Sardi stessa. Sorvolando per ora sul fatto che anch’egli insiste in ogni caso nel precisare la loro origine anatolica, notiamo che a dargli un notevole contributo sono alcuni documenti, soprattutto di fonte Egizia. Vi si parla a più riprese dei Popoli del Mare e degli Shardana in particolare, già dai tempi di Amenophis I (1557 - 1530 a.C.) e Amenophis III e di Tuthmosis III (intorno al 1400 a.C.). Di loro parlano ampiamente le iscrizioni nel tempio rupestre di Abu Simbel, in quello di Karnak e di Medinet Habu, i papiri di Harris e gli scritti di Wilbour... Ma la tesi di Sardi come patria d’origine diventa insostenibile se si pensa che Sardi, per logica, sarebbe stata distrutta insieme all’Impero Ittita, dei cui domini faceva parte essendo situata nell’area d’influenza di Hattusa, durante l’ultima terribile invasione dei Popoli del Mare intorno al 1200 a.C.. Come avrebbero potuto i Shardana (che dei Popoli del Mare erano una delle componenti guida) distruggere la loro città d’origine? Non risulta, infatti, nessuna città risparmiata dalla furia devastatrice di tale immane invasione (con l’eccezione di Atene). Inoltre non bisogna dimenticare che la data di tale avvenimento è precedente di due secoli alla stessa fondazione di Sardi (intorno al 1000 a.C.). La teoria che darebbe origini da Sardi è proclamata da alcuni studiosi che fanno riferimento a Erodoto, il quale riporta un episodio del tempo del faraone Psammetico. Riferendosi ai mercenari Cari e Joni inviati da Cige re di Sardi, lo storico scriveva: “erano i primi uomini di lingua straniera a installarsi in quel paese” (Erodoto: II, 154). Collegando il fatto ai mercenari shardana al soldo dei faraoni, i nostri studiosi sostengono che Erodoto intendeva riferirsi al periodo di Seti I (circa XIV secolo a.C.). Perché? Perché molti sarcofaghi e utensili greci sono stati trovati nel Delta spesso insieme agli oggetti della XIX dinastia e poiché in questo periodo formazioni di mercenari Shardana erano al servizio di Seti il grande… i Shardana vengono da Sardis! Interessante teoria. Peccato che, per far quadrare il cerchio, sia prima necessario dare dell’idiota a Erodoto, che avrebbe preso i Greci (Cari e Joni) per Shardana, e Psammetico per Seti il grande. Ancora Erodoto avrebbe scambiato il VII secolo col XIV, e inserito Cige e Assurbanipal (il re assiro contro cui Psammetico impiegò i mercenari greci) nel periodo storico dei Popoli del Mare, che finirono le loro micidiali incursioni alla fine del II millennio! Cosa non si fa per negare che anche Popoli come quello Sardo possano aver avuto un passato illustre e glorioso. E’ invece molto probabile che questo Popolo abitasse la Sardegna già dal secondo o addirittura terzo millennio a.C. Sappiamo ad esempio che il bronzo, di cui i Shardana avevano il monopolio, era lavorato in Sardegna già a metà del II millennio in forme artistiche di rara bellezza e che nello stesso periodo furono conquistate la Corsica e le Baleari ad opera di popoli provenienti dalla Sardegna (1500-1400 a.C). Gli Egizi danno ai Shardana e ai loro alleati una collocazione geografica ben precisa, chiamandoli i re delle Isole dell’Occidente, tale è, infatti, la posizione della Sardegna rispetto all’Egitto, cosa che invece non risulta per quanto riguarda la città di Sardi, che oltre al fatto di non essere un’isola, è posta chiaramente ad Oriente (o almeno a Settentrione). D’altronde Sardi da un’indagine archeologica condotta in Turchia, risulta fondata intorno al 1000 a.C., mentre le ultime scoperte avvenute tra Haifa e Tel-Aviv confermano insediamenti Shardana in Asia Minore già dal 1150 a.C.. Sardi era inoltre situata a circa 150 km. dal mare e per un popolo di navigatori e di pirati la cosa risulta alquanto insolita. Qualcuno potrebbe obiettare che tutto sommato le Isole dell’Occidente potrebbero essere anche le isole dell’Egeo. In effetti, Lemno, Creta, Cipro e altre si trovano a Nord-Ovest dell’Egitto (Più a Nord che Nord-Ovest), ma ricordiamo che gli Egizi aggiungevano la parola “sconosciuti” ogni volta che parlavano dei Popoli del Mare, mentre sappiamo che avevano rapporti commerciali da sempre con le isole dell’Egeo, che quindi conoscevano abbastanza bene. Riteniamo quindi di poter escludere (almeno in parte, e subito spieghiamo perché) anche l’ipotesi dell’Egeo e precisiamo, con l’aiuto degli antichi cronisti, che: Creta fu occupata dai Popoli del Mare nel 1400 a.C. (Plutarco), ma già i Shardana avevano conquistato le isole di Lemno e Imbro, da dove poi passarono in Grecia, rapirono le donne degli Ateniesi e andarono a Creta dove si governarono da se stessi. Simonide di Ceo racconta che durante il primo tentativo di sbarco a Creta, alcuni Sardi furono catturati e condotti a morire fra le braccia arroventate della statua bronzea di Talo. Essi andarono incontro alla morte con un beffardo sorriso sulle labbra che egli chiamò riso sardonico, il sardus gelo di Omero. Deduciamo che le Isole dell’Egeo, potevano ospitare alcuni componenti dei Popoli del Mare (la Bibbia dice che i Phelets o Filistei venivano da Kaftor, Creta) e principalmente degli Eraclidi (Shardana), ma l’originaria e più importante sede erano le Isole del Mediterraneo Occidentale (Sardegna, Corsica, Baleari, Sicilia...) perché, se fossero stati abitanti delle isole dell’Egeo, gli Egizi li avrebbero chiamati col loro nome e non: i re dei Paesi stranieri oppure: re delle Isole dell’Occidente. Gli Egizi, come già precisato, infatti ben conoscevano Greci e Cretesi, avendo con essi scambi culturali e commerciali abbastanza frequenti. Numerosi documenti egizi confermano la presenza dei Shardana dai tempi più remoti ed è parere diffuso che i misteriosi Hyksos, che invasero l’Egitto intorno al 1700 a.C., siano da identificare con i Popoli del Mare. Facciamo una datazione storica: · 2450 (2350): Sargon di Akkad fonda la dinastia Sargonide (Sardonide-Sandanide? Una dinastia con questo nome esisteva in Lydia). · 2300-2000: all’incirca in questo periodo, in Mesopotamia, scoppia una terribile carestia durata più di 300 anni, che provoca l’emigrazione verso Occidente, (Sardegna compresa?). Periodo Biblico: In seguito a questi fatti la Tribù di Abramo esce da Ur dei Caldei e dopo un vagabondare attraverso i monti della Siria si stabilisce sulle rive del Mar Morto. · 1800: Stonehenge, tempio megalitico, è costruito da popolazioni arrivate dall’Asia Minore(?). · 1700: gli Hiksos, di razza indoeuropea con mescolanze di razza semitica, invadono l’Egitto. Sono i “Popoli del Mare”? Nello stesso periodo nelle Baleari accade una catastrofe che cancella una Civiltà ivi residente e contemporaneamente avviene la distruzione della prima Civiltà Cretese e,all’incirca nel 1800-1750, l’incendio di Troia IV (ad opera degli stessi Popoli del Mare?). Periodo Biblico: Carestia, Ebrei in Egitto, Giacobbe. · 1600: Hattusilis fonda l’impero Ittita. Nascita di Micene (Akwasa, Akaiasa, Achei). · 1568-1545: Il faraone Amon-Mose (Amasi) caccia gli Hyksos dall’Egitto. · 1530-1520: Tuthmosis I (Toth-Mose) sconfigge il Mitanni e la Siria fra le cui fila militano contingenti Shardana. · 1500-1400: il bronzo è lavorato in Sardegna con tecniche già di rara bellezza e perfezione. La Corsica e le Baleari sono conquistate da un Popolo proveniente dalla Sardegna. · 1500-1470: L’isola di Thera (Santorini) sparisce in seguito a un’eruzione vulcanica, comincia la decadenza di Creta. · 1400: gli Akawasa e i loro alleati distruggono Creta e l’Impero Minoico (Plutarco). I Shardana conquistano Lemno e Imbro, passano in Laconia, rapiscono le donne ateniesi, e si stabiliscono a Creta. Alcuni di loro sono catturati durante il primo sbarco e vengono condotti a morire fra le braccia arroventate della statua bronzea di Talo. Essi vanno incontro alla morte ridendo (Simonide di Ceo). · 1355: ambasciatori dei Popoli del Mare portano doni al faraone Amenophe IV e alla regina Nefertiti, invitandoli a tornare al culto dell’Unico Grande Dio (della Grande Dea). · 1294: battaglia di Qadesh: Ramses II (Ra-Mose) si salva dall’attacco degli Ittiti con l’aiuto di un contingente di mercenari Shardana. Altri Shardana combattono al fianco degli Ittiti stessi, Ramses li chiama Shardana del mare, dal cuore ribelle. · 1290: un attacco micidiale è portato all’Egitto di Ramses da parte dei Popoli del Mare. · 1278: Esodo. Un gruppo numeroso di perseguitati religiosi e alcune tribù semitiche stanziate ai confini orientali, al comando di un principe egiziano, forse seguace del culto di Akenathen, lasciano l’Egitto. Con loro parte probabilmente un contingente numeroso di mercenari Shardana (Danai) e Tjeker (Teucri) che li difenderanno nel lungo cammino. Mosè li include nella misteriosa tribù di Dan. I Tjeker (Teucri) formeranno le tribù di Issacar e Aser. Ma anche Zabulon appartiene ai Sher-Dana. · 1250: un’incursione dei Popoli del Mare distrugge Tirinto e un’altra devasta l’abitato circostante Micene. · 1235: una grande carestia devasta l’Anatolia in seguito alle incursioni dei Popoli del Mare, Meneptah invia navi cariche di grano. · 1231: Meneptah deve affrontare una guerra con i re libici spalleggiati da alcune tribù identificate nei Popoli del Mare: Akawasa (Achei), Thursha (Etruschi), Sakalasa (Siculi), Wasasha (Corsi?) e Shardana. Questi ultimi provvedono anche al vettovagliamento e al trasporto truppe via mare. · 1210: Meneptah ottiene una decisiva vittoria nel deserto occidentale sui Libu e i loro alleati delle Isole Straniere. · 1200-1180: l’invasione più devastante e definitiva dei Popoli del Mare, (durerà probabilmente più di 50 anni), ai soliti Shardana, Akawasha ecc. si sono aggiunti nel frattempo Denen, Sakssar, Phelets. Distrutte Ugarit e Corinto, gli imperi Ittita e Miceneo sono cancellati, intere città sono rase al suolo e gli abitanti passati a fil di spada (Atene sarà stranamente risparmiata). I Shardana e i loro alleati si riversano sull’Asia Minore mettendo tutto a ferro e a fuoco. Lo stesso Egitto è attaccato (1183), ma Ramses III trova un accordo con la mediazione dei mercenari shardana al soldo delle truppe regie. Si vanterà poi di aver sconfitto per la prima volta i più terribili e fantastici guerrieri del passato. · 1180: noi preferiamo propendere per una data anteriore di circa 30 anni in cui Troia VII è distrutta da una coalizione di Popoli venuti da Occidente (Grecia e isole mediterranee), circa nel 1220-1200 a.C.. Effettivamente la datazione delle varie città è piuttosto incerta, ma crediamo di poterle in parte ricostruire: – Troia I esisteva nel bronzo antico, intorno al 2700 a.C. – Troia II venne incendiata nel 2300 a.C. – Troia III, IV e V esistettero dal 2300 al 1700 a.C – Troia VI, ricca e potente, rinacque dalle loro rovine e venne distrutta da un terremoto intorno al 1280 a.C. – Troia VII durò quasi un secolo ed è probabilmente la città di Priamo cantata da Omero. Il poeta menziona nella sua opera Tjeker (Teucri) e Liku (Lici) sul fronte troiano, e Akawasa (Achei) e Danai (Denen, Danuna, Shar-dana), sul fronte greco. Periodo Biblico: Giudici, insediamento dei Phelets (Filistei) e Tjeker (Teucri) in Palestina. · 1100: “l’Onomastico di Amenemope” parla della presenza in Palestina dei Popoli del Mare e in particolare dei Pheleset (Filistei), Shardana (Sardi) e Tjeker (Teucri). · 1080: “Il viaggio di wenamun” definisce la città di Dor, sulla costa della Palestina, “città dei Tjekker”. · 1050: i Phelets colonizzano il territorio che da loro prenderà il nome di Palestina, si insediano in Gaza, Ashdod, Gath, Ekron, saccheggiano Shiloh e sconfiggono Saul, re di Israele, nel 1005. Periodo biblico: i Giudici. · 1000: fondazione di Sardi e ricostruzione delle città fenicie, che cominceranno le loro avventure sulle antiche rotte tracciate dai Popoli del Mare, fondando nuove colonie. · 945: un generale dei mercenari Libu (Libici) appartenente ai Popoli del Mare, Shesonk, si impadronisce del trono in Egitto e fonda la XXII dinastia. I mercenari Shardana sono schierati coi Libu. · 900: i Lidi (una parte della popolazione), governati dagli Eraclidi, sbarcano in Italia e si uniscono agli Umbri (Erodoto) - I loro lucumoni sono designati fra i dignitari Sardi (Strabone), Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur (Festo). · 814: fondazione di Cartagine ad opera di colonizzatori provenienti da Tyro in Fenicia. · 753: Roma è fondata a opera di un gruppo di giovani pastori, fra cui Romolo che ne sarà il primo leggendario Re. · 685: Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi (Erodoto). · 616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). · 540: Malco, generale cartaginese, sbarcato in Sardegna con un potente esercito di 80.000 uomini è sconfitto in battaglia campale da un esercito sardo. Nello stesso periodo avviene la battaglia navale nel Mare Sardo tra gli abitanti di Aleria (Alalia), colonia greca in Corsica, e la flotta etrusca di 60 navi, rinforzata con altre 60 navi cartaginesi. · 530: Tartesso è distrutta dai Cartaginesi. · 480: Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, sbarcano in Sardegna con un potente esercito. Asdrubale muore in combattimento (Giustino). · 350: Saccheggio di Roma da parte dei Celti (Keltoi, Galli, Galati), la loro origine era, secondo Erodoto, nell’alto DANubio. · 325: Un’ambasciata dei Sardi a Babilonia fa doni ad Alessandro Magno (Giustino). E’ un segno di una sovranità dei Sardi ancora esistente in Sardegna, nonostante la presenza di Cartagine. · 279: Sacco di Delfi da parte dei Celti (Galli) comandati da Brenno (omonimo del distruttore di Roma). · 215: Le città shardana, guidate da Cornus il cui “giudice” era Ampsicora, attaccano le legioni romane di stanza a Karalis. Ad esse si uniscono i Sardi Pelliti, fra cui Ilienses e Balari, mentre i Gallilenses, abitatori della Marmilla-Trexenta, depredano continuamente gli eserciti inviati di rinforzo in Sardegna dal Senato romano. Dalla cronologia storica deduciamo quindi che: verso il 2.300 a.C. in Asia Minore succede qualcosa di catastrofico, che costringe un gran numero di Popolazioni a fuggire. Una parte si muove verso il Nord (Penisola Anatolica) per proseguire in diverse direzioni, sia per via mare che per via terra; parte di essi invade il centro dell’Europa. Risalendo il Dniepr e il Dvina (il porto dei Boristeniti, alla foce del fiume Boristene, attuale Dniepr, si chiamava Olbia - Erodoto IV: 17/18), alcuni gruppi raggiungono il Baltico (golfo di Riga) e si insediano nella penisola Scandinava, Isole Frisone, Danimarca e Irlanda, altri seguono il percorso del Danubio (notare la radice DN in tutti questi toponimi), dando origine alle tribù celtiche (Celti, Galli, Galati, Caldei?). Un altro grande gruppo (Abramo?) si insedia in parte sulle rive del Mar Morto e in parte, a bordo di veloci navigli, volgono verso il Mediterraneo Occidentale e si installano nelle isole maggiori, nelle coste iberiche e nel Nord Africa, da questi luoghi partiranno poi per le loro scorrerie che toccheranno anche e soprattutto l’Egitto. Ma cosa era accaduto di tanto catastrofico da costringere un popolo, allora all’apice del suo splendore, a fuggire in cerca di altre terre più ospitali? Una recente scoperta fatta dal geologo Sharad Master, dell’università di Witwatersrand (Sudafrica) di un cratere di 3,4 km. di diametro, situato alla confluenza del Tigri con l’Eufrate, sta proponendo la soluzione “Diluvio”. Secondo quanto asserito dal geologo, si tratterebbe del cratere scavato dalla caduta di un meteorite, precipitato sulla Terra intorno al 2300 a.C., il cui impatto fu catastrofico. Paragonato a decine di migliaia di bombe atomiche. L’impatto scosse tutto il Pianeta, provocando un’onda gigantesca che avrebbe sommerso tutto. I detriti sollevati in aria oscurarono il sole, facendo scendere la temperatura sotto lo zero e provocando siccità e desertificazione. Pur accettando la tesi sostenuta dal prof. Sharad Master sulla causa che provocò il Diluvio (Quello universale), pensiamo che questo avvenne molto tempo prima e che la catastrofe avvenuta in Mesopotamia durante l’impero di Sargon, non fu di quelle proporzioni; semplicemente perché, fino al 2000 a.C., periodo della migrazione, esisteva ancora una dinastia regnante storicamente documentata. Le città sumeriche avevano, infatti, ripreso il potere, cacciando i re Semiti della dinastia di Sargon. L’avvento della III dinastia di Ur, città egemone, è datata 2124 a.C. e del primo sovrano abbiamo anche il nome: Urnammu. E’ il periodo biblico di Abramo, il quale “uscì da Ur dei Caldei (Keltoi-Celti?)”, forse proprio per il ritorno al potere dei Sumeri. Abramo era, infatti, un Semita. Comunque carestia ci fu, senza dubbio, e tracce geologiche di una grande siccità sono state scoperte, anche grazie agli studi di Harvey Weiss, dell’università di Yale (USA), mentre recenti studi sui sedimenti dei fondali del Golfo di Oman hanno dato risultati sorprendenti sulla concentrazione di minerali del Bronzo Antico tipici di ambienti desertici, almeno di sei volte maggiore del normale. Tornando ai sovrani egizi, essi descrivevano di volta in volta i Shardana come alleati o come terribili nemici, chiamandoli i re delle isole che sono nel cuore del Gran Mare - I capi dei paesi stranieri - Shardana n. p. iam (Shardana del mare) - venuti dalle isole e dalla terra ferma posta sul grande cerchio d’acqua (Ramses II). E ancora: venuti dal nono arco (52°-56° parallelo) e dall’Isola Basileia, alta, con rocce rosse, bianche e nere, ricca di rame”. Facciamo notare che, per chi sbarcasse sulle coste orientali sarde, nel golfo di Orosei, troverebbe sicuramente una costa alta a strapiombo sul mare, con rocce di granito rosso, bianco e nero. Inoltre sappiamo che la Sardegna è ricca di miniere di rame. Mentre il riferimento al nono arco è chiaramente rivolto agli alleati Danuna (o Danen) e ai Saksar (Sassoni?), probabili abitatori dei paesi nordici, chiamati dai Greci col nome di Iperborei. O addirittura agli stessi Sher-Dana: Le isole del Mare del Nord erano, infatti, abitate dai Tuatha de Danan, letteralmente “Figli di Dan” o “Tribù di Dan”, quindi Sher-Dan. A più riprese i Shardana, a capo di una coalizione conosciuta nell’antichità col nome di Popoli del Mare, assalirono e devastarono i territori del Mediterraneo orientale e l’Egitto stesso. L’ultima invasione, la più terribile, annientò l’impero Ittita e quello Micenèo, rase al suolo Ugarit e Micene, Biblos e Tirinto, invase la Laconia e dilagò nell’Asia Minore, tutto bruciando e distruggendo, mentre una parte della flotta con a capo gli stessi Shardana piombò sul Delta con la chiara intenzione di invadere anche l’Egitto. Ramesse III li affrontò, riuscendo a fermarli e convincendoli a desistere, anche per il probabile intervento di mediazione dei mercenari che militavano da tempo agli ordini dei faraoni. Dopo questa invasione alcuni gruppi si stabilirono nelle terre conquistate: Shardana, Akwasha, Phelets e Tjeker si stabilirono in Libano e in Palestina, a Cipro e a Creta, in Laconia e in Anatolia, dove intorno all’anno 1000 a.C. fondarono Sardi. Un gruppo si stabilì sul Delta, fondando città e creando fortificazioni per conto dei faraoni. Un altro contingente tornò nelle città Sarde carico di bottino, mentre i Tursha si insediarono in Lydia, da dove partirono poi per l’odierna Toscana in seguito a una carestia intorno al 900 a.C., estendendosi poi a Umbria e Lazio e dividendo coi Shardana le zone d’influenza del Mediterraneo. Essi diedero il loro nome al mare a Oriente della Sardegna, mentre i Shardana continuavano i loro traffici a Occidente, nel mare che ancora oggi prende il loro nome. Finché i Shardana detennero il monopolio del commercio del bronzo, i Tursha ebbero un atteggiamento quasi di sudditanza, accettando persino il fatto che i loro re fossero scelti fra i dignitari Sardi. In seguito, con la diffusione del ferro, gli equilibri cambiarono e le città sarde cominciarono un lento, ma inesorabile declino.

www.shardana.org

=dan e shr[modifica wikitesto]

come ti ha già fatto notare l'utente MM, non puoi scrivere (e soprattutto copiare) in modo non enciclopedico.
se tu credi che le tue tesi siano in qualche modo giuste, suffragate da studi a noi poco noti, puoi citarli, ma in modo consono allo stile di wikipedia, altrimenti verranno cancellate.
se vuoi scrivere una pagina sui shrdn scrivila qui, ma non su altre pagine a caso, che trattano di voci diverse.
grazie. ;) --sheela cariddi 20:06, 6 gen 2007 (CET) Ho letto che ancora non esiste un argomento col titolo I POPOLI DEL MARE... come posso introdurlo? grazie.. Shard...[rispondi]

DAN:

LA MISTERIOSA TRIBU DI DAN

Manetone, lo scriba che ebbe il merito di ricostruire la storia egizia dai tempi di Narmer, parla di un personaggio importante che fu anche sacerdote di Eliopoli (On). Questi era un seguace del Culto di Aton, che cambiò il suo nome Osarsiph in quello di Mose. Messosi a capo delle tribù semite stanziate nel Delta Orientale (che Manetone chiama “Gli Impuri”). Chiese aiuto agli Hiksos(!) promettendo loro in cambio l’antica capitale Avaris (che Ramses stava ricostruendo col nome di Pi-Ramesse. Questo secondo alcuni studiosi, mentre è nostro parere che Avaris fosse la stessa Tanis n.d.A.). Essi accettarono e si unirono a lui con 200.000 guerrieri (I mercenari che scortarono Mose erano esattamente 216.000, secondo la Bibbia: Dan 62.700, Aser 41.500, Issacar 54.400, Zabulon 57.400. Vedi Esodo: il Libro dei Numeri, I). Ma Ramses li respinse fino ai confini della Siria. Ciò avVenne 518 anni dopo l’espulsione degli Hyksos (da parte di Amose, nel 1580 a.C. n.d.A.), che egli chiama anche “Pastori”. Osarsiph-Mose chiese aiuto anche agli altri sacerdoti di Eliopoli (I Leviti, n.d.A.). Giuseppe Flavio aggiunge di aver letto in “Aegiptiaca” di Apione: “Ho sentito degli Antichi Uomini d’Egitto (Antiche Civiltà n.d.A.) e che Mose era di Eliopoli”.

GIUDICI: XVIII – 1 “In quel tempo non c’era re in Israele e la Tribù di Dan stava cercandosi un territorio in cui abitare, perché fino a quel giorno non le era toccato un territorio in mezzo alle tribù d’Israele...” Dopo aver ignorato sistematicamente la Tribù di Dan, nonostante i meriti acquisiti a fianco di Mose, la Bibbia racconta che i Daniti non avrebbero saputo “conquistarsi il territorio” e quindi dovettero trasferirsi a Nord. All’arrivo in Canaan i Daniti si stabilirono in uno scampolo di territorio ad Ovest di Beniamino e al confine con i Filistei (che coincidenza!), da qui dovettero però traslocare, perché il territorio era insufficiente. Intanto non riusciamo a capire perché la Bibbia reciti: “Dan non riuscì a conquistarsi il Territorio”, quando invece gli altri lo ebbero per diritto, dopo la conquista effettuata col contributo di tutte le Tribù, Dan inclusa. Giosuè XIII - 7: (Dio parla a Josuè) “Or dunque, distribuisci questo Paese in eredità alle nove tribù e alla metà della tribù di Manasse” (I Rubeniti, i Gaditi e l’altra metà di Manasse avevano già ricevuto il proprio territorio, assegnato da Mosè ad oriente del Giordano, n.d.A). Sospettiamo che Dan non ricevesse la sua parte ma, come da accordi con Mosè, dopo una breve sosta presso i loro compagni Pheleset (Filistei), se n’andasse per conto proprio verso il Libano, dove in parte i Daniti si stanziarono. Altri Daniti si mischiarono con i fratelli “Fenici” (che altro non erano che Popoli del Mare ivi stabilitisi nell’invasione del 1200). Scrive Sir Leonard Wooley. “Le tribù settentrionali d’Israele furono accolte nell’influenza politica fenicia”. Abbiamo accennato all’opera di Gerard Herm (Die Poinizier) sui Fenici e riteniamo sia fondamentale nella loro identificazione. Vediamone insieme alcuni passi.

- “I Popoli del Mare furono quelli che trasformarono la costa Cananea in Fenicia”

- “Dall’unione dei Popoli del Mare e i Cananei nacque la Nazione fenicia”

- “Hiram (Hiram re di Tiro, n.d.A.) impiegò discendenti di quegli architetti che avevano un tempo edificato le regge micenee e i palazzi cretesi”

- “Ebrei e Fenici erano popoli fratelli, entrambi provenivano dal Sinai”

Graham Hancock in “Il Mistero del Santo Graal” (Ed. Piemme 1996), dove tratta degli antichi Falasha, gli Ebrei Neri abitanti presso il Lago Tana, Etiopia, riporta un testo di un manoscritto etiope “Una storia e genealogia degli antichi re” ritrovato nella fortezza di Magdala. Ecco una parte del testo: “Il Cristianesimo fu introdotto in Abissinia nel 331 d.C. da Abuna Salama (il leggendario Frumentios). A quel tempo i re etiopi erano ad Axum. Prima che l’Etiopia conoscesse la religione cristiana metà degli abitanti erano Ebrei che osservavano la Legge, L’altra metà erano adoratori di Sandon, il Drago(!)” Crediamo che non ci sia bisogno di commenti, perché sappiamo bene che il Drago era il simbolo dei popoli Shardana (SHER-DAN) e della Tribù di Dan e Sandon o Sardon era il Dio Eponimo e padre dei Shardana, identificato anche con Sargon, Eracle, Marduk, Osiride, Danu (la Dea Madre)... Se non fosse sufficiente tutto ciò, Eldaa Hadani, chiamato Il Danita, scriveva nel 883 d.C. Che i Falasha sarebbero “I Daniti emigrati dopo la separazione dei due Regni (Juda e Israele n.d.A.) nel 931. La loro bandiera è bianca con la scritta nera “Shema, Israel, Adonai elohenu Adonai echod” : “Ascolta, Israele, Aton (Il Signore) è il tuo unico Signore” (Aton, Adone = Signore in Asianico n.d.A).

___ Tudor Parfitt in “The lost Tribes of Israel” sostiene che gli abitanti etiopi di provenienza ebraica sono divisi in due ceppi: Falasha e Qemant. I Falasha furono definiti nel 1973 dal Rabby capo d’Israele Ovadiah Yoseph: “Della Tribù di Dan”. Mentre i Qemant sono cristianizzati, “Ma per celare il proprio Ebraismo”.

Da “Shardana i Principi di Dan” (2° Edizione)di Leonardo Melis Sito web www.shardana.org

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