Cronaca di Weidner

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dove non diversamente specificato, le date menzionate in questa voce seguono la cronologia media.
Kubaba, a cui Marduk ha assegnato il governo del mondo intero, secondo la Cronaca di Weidner[1].

La Cronaca di Weidner (o Cronaca di Esagila, numerata ABC 19 da Albert Kirk Grayson[2] e CM 38 da Jean-Jacques Glassner[3]) è una cronaca babilonese del terzo millennio contenente un testo a carattere religioso.

La cronaca è atipica per il tipo di opera letteraria[4][5]: infatti il testo è organizzato come una lettera fra due sovrani nel quale il mittente, Damiq-ilišu di Isin elenca i benefici ricevuti dagli antichi sovrani che hanno sacrificato a Marduk, il dio supremo del pantheon babilonese. In seguito, dettaglia le disgrazie di quei re che hanno governato ingiustamente, in contrasto col volere divino[6].

Il testo è raccolto in diverse tavolette d'argilla. Alcune provengono dalla libreria del palazzo neo-assiro di Assur, altre dalla libreria del tempio neo-babilonese di Sippar o da una biblioteca ellenistica ad Uruk. La Cronaca era usata come testo scolastico e ciò ha favorito la sua diffusione[7].

Sebbene la datazione sia incerta, gli studiosi datano quest'opera al regno di Hammurabi. Con la presa di Isin da parte del sovrano nel 1787 a.C. si unificarono i paesi di Sumer e di Akkad, ponendo fine all'ultima dinastia sumerica di Isin e a ogni velleità di indipendenza delle antiche città-stato sumere. Babilonia, dal nome della capitale, assunse le caratteristiche di regione unitaria, che si andrà a contrapporre, più tardi, alla settentrionale Assiria[8]. Il testo potrebbe quindi essere stato redatto con un intento pacifico, dimostrando alle popolazioni soggiogate che il volere degli dei è al di sopra di quello dei re e che Marduk e Gula avevano favorito la conquista da parte di Babilonia[9].

La lingua usata, vicina al neo-babilonese, suggerisce che il testo possa essere stato redatto in un secondo momento, in una data più recente rispetto al XVIII secolo inizialmente ipotizzato[10].

La cronaca è attribuita a Damiq-ilišu di Isin, che ha governato dal 1816 al 1794 a.C. Egli scrive ad Apil-Sin di Babilonia, il cui regno è durato dal 1830 al 1813 a.C., delle benedizioni che gli dei hanno elargito ai re che hanno sacrificato a Marduk all'Esagila, il tempio centrale del suo culto sito in Babilonia. Lo scrivente apre l'opera descrivendo una visione che ha avuto della dea Gula[11].

Dopo la riga 30, il testo muta in ciò che somiglia più ad una cronaca. Vengono menzionati regnanti babilonesi e le opere che hanno compiuto. La Cronaca di Weidner narra di avvenimenti che iniziano con i leggendari Aka di Kish e Enmerkar di Uruk nel XXVII secolo a.C.[12], per poi concludersi con un augurio a Sumu-la-el, re di Babilonia nel XIX secolo a.C.[13]

  1. ^ ABC 19, linea 55.
  2. ^ Grayson.
  3. ^ (FR) Jean-Jacques Glassner, Chroniques mésopotamiennes, La Roue à Livres, 1993, pp. 268–272.
  4. ^ (EN) John Van Seters, In search of history : historiography in the ancient world and the origins of biblical history, Eisenbrauns, 1997, p. 88, ISBN 1-57506-013-2, OCLC 37109215. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  5. ^ (EN) J. A. Brinkman, The Babylonian Chronicle Revisited (XML), in Lingering over Words: Studies in Ancient Near Eastern Literature in Honor of William L. Moran, BRILL, 1º gennaio 1990, pp. 73–104, DOI:10.1163/9789004369559_004, ISBN 978-90-04-36955-9. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  6. ^ (EN) Caroline Waerzeggers, The Babylonian Chronicles: Classification and Provenance, in Journal of Near Eastern Studies, vol. 71, n. 2, 2012-10, pp. 285–298, DOI:10.1086/666831. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  7. ^ (DE) Bonifatia Gesche, Schulunterricht in Babylonien im ersten Jahrtausend v. Chr., 2001, p. 148, ISBN 3-927120-93-6, OCLC 46758714. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  8. ^ Mario Liverani, Antico Oriente: storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 2009, p. 406, ISBN 978-88-420-9041-0.
  9. ^ Al-Rawi, p. 1.
  10. ^ Al-Rawi, p. 2.
  11. ^ ABC 19, l. 1-15.
  12. ^ ABC 19, l. 31-32.
  13. ^ ABC 19, l. 70.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]