Valeriano da Roma

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San Valeriano
Matrimonio di Cecilia e Valeriano, dipinto di Francesco Francia, Oratorio di Santa Cecilia, Bologna
 

Martire

 
NascitaRoma, 177
MorteRoma, 14 aprile 229
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleBasilica di Santa Cecilia in Trastevere
Ricorrenza14 aprile

Valeriano (Roma, 177Roma, 14 aprile 229) è stato un nobile e santo romano, sposo di santa Cecilia.

Valeriano, nobile cavaliere romano, fu convertito dalla sposa Cecilia il giorno del loro matrimonio. Prima di sposarsi, Cecilia gli avrebbe comunicato il suo voto di perpetua verginità, dicendogli: «Nessuna mano profana può toccarmi, perché un angelo mi protegge. Se tu mi rispetterai, egli ti amerà, come ama me». Valeriano accettò e si convertì al cristianesimo, divenendo, come la sposa, un fedele di papa Urbano I.

Ma la persecuzione verso i cristiani infuriava e il prefetto Almachio lo condannò a morte col fratello Tiburzio (anche lui convertitosi al cristianesimo), per aver dato una sepoltura a dei cristiani giustiziati. Prima del supplizio i due convertirono Massimo, il loro carceriere. Subirono il martirio a Roma il 14 aprile 229. Valeriano e Tiburzio furono sepolti da Cecilia in un posto chiamato Pagus, a quattro miglia da Roma.

Il Martirologio Romano lo commemora il 14 aprile insieme ai suoi compagni di martirio: "A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, martiri".

È stato per molti secoli patrono della città di Carpi, all’interno della Cattedrale si trova un importante busto reliquiario nell’altare a lui dedicato e due statue sia sul fronte che all’interno della basilica stessa. Valeriano è invocato contro le tempeste.[senza fonte]

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