Tatuaggio genitale

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Tatuaggio sul monte di Venere

Il tatuaggio genitale è la pratica di creare disegni permanenti sulla pelle dei genitali sotto forma di tatuaggi.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene i tatuaggi in generale abbiano goduto di un'impennata di popolarità, in particolare in Occidente e tra i giovani, i tatuaggi genitali sono ancora relativamente rari. Ci sono molte probabili ragioni per questo: l'area genitale è sensibile, non è spesso pubblicamente visibile e talvolta coperta di peli. Inoltre, alcuni tatuatori si rifiutano di posizionare i tatuaggi in queste (e altre) aree per una serie di motivi.[2]

Il tatuaggio genitale potrebbe essere stato un intervento chirurgico decorativo praticato già durante il Paleolitico e le prove archeologiche sono sopravvissute fino ai nostri giorni. Prove riguardanti le rappresentazioni decorative sui genitali sono state trovate nell'arte fatta in Europa circa 38.000 a 11.000 anni fa. Tuttavia, il significato primitivo degli ornamenti sui genitali non è ancora chiaramente definito.[3]

Motivi[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono molte ragioni per cui una persona potrebbe scegliere di farsi tatuare i genitali. Studi significativi sulla modificazione corporea sono stati condotti dal Dr. Viren Swami, un professore di psicologia della Anglia Ruskin University. Secondo le sue teorie, uno dei principali motivi può essere il senso di unicità. In effetti, negli Stati Uniti e in Europa occidentale, quasi la metà della popolazione adulta ha almeno un tatuaggio fatto su parti cosiddette "tradizionali" del corpo. Pertanto l'unicità può consistere nell'avere un tatuaggio genitale.[4]

Come qualsiasi altra forma di tatuaggio, la scelta può essere decorativa e/o migliorare l'aspetto dei genitali attraverso disegni intorno all'area genitale. Alcuni uomini incorporano il tatuaggio genitale nella creazione di disegni in modo tale che il pene diventi parte del motivo (ad esempio, come un "naso" in una faccia tatuata o come "proboscide" di un elefante).[5].[6]

Anche le donne creano disegni simili, incorporando i loro genitali in disegni tatuati come volti e animali. Questa pratica è stata a lungo una parte del tatuaggio e si possono vedere esempi che incorporano perfino i capezzoli nel disegno complessivo. Ci sono poi individui che scelgono di avere un tatuaggio genitale come parte del contesto BDSM, ad esempio per indicare la "proprietà" di un individuo sottomesso da parte di uno dominante.[7]

Parti anatomiche[modifica | modifica wikitesto]

Quasi l'intera regione genitale può essere tatuata oltre all'area pubica. Infatti, possono essere tatuati il glande, il prepuzio, lo scroto dell'apparato genitale maschile, le labbra esterne dell'apparato genitale femminile e l'ano.[8]

Esempi di tatuaggi genitali possono essere visualizzati nella seguente galleria fotografica:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ginger Ale, Tattooing your genitalia (NSFW pics), su Creative Loafing Tampa Bay, 15 luglio 2009.
  2. ^ (EN) Jen, The road to completion is long..., su ModBlog, BME News/Body Modification Ezine, 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2017).
  3. ^ (EN) Javier C. Angulo, García-Díez Marcos e Marc Martínez, Phallic Decoration in Paleolithic Art: Genital Scarification, Piercing and Tattoos (abstract), in The Journal of Urology, American Urological Association Education and Research, Inc., dicembre 2011, DOI:10.1016/j.juro.2011.07.077.
  4. ^ (EN) Tom Usher, Everything You'll Ever Need to Know About Penis Transplants, in Vice, Vice Media Group, 7 marzo 2016. URL consultato il 26 settembre 2019.
  5. ^ (EN) Liam Bond, Man Gets Drunk Tattoo Of An Elephant Around His Penis, su LADbible, LADbible Group, 12 aprile 2019. URL consultato il 26 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2019).
  6. ^ (EN) Tanveer Mann, Barman with Henry the Hoover tattoo on his crotch says it's ruining his love lif, su Metro, Associated Newspapers Ltd., 12 gennaio 2016. URL consultato il 26 settembre 2019.
  7. ^ Margo DeMello, 2013, p. 207.
  8. ^ (EN) Thomas Neluis, Myrna L. Armstrong, Cathy Young, Alden E. Roberts, LaMicha Hogan e Katherine Rinard, Prevalence and implications of genital tattoos: A site not forgotten (abstract), in British Journal of Medical Practitioners, vol. 7, n. 4, dicembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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