Piante araldiche
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Le piante sono molto rappresentate in araldica, particolarmente nell'araldica civica, sia per il loro valore come armi parlanti, sia per indicare caratteristiche di luoghi o naturali.
Il loro colore araldico è solitamente quello naturale,[1] ma talora sono raffigurate in oro o altri smalti.
Tra le piante utilizzate nel blasone vi sono:
- Piante intere
- Albero generico
- Abete
- Acero
- Agrifoglio
- Albero del drago
- Alloro
- Arancio
- Betulla
- Canna di palude
- Cardo
- Castagno
- Cedro
- Ciliegio
- Cipolla
- Cipresso
- Erica
- Faggio
- Felce
- Fico
- Frassino
- Gelso
- Ginepro
- Lauro
- Luppolo
- Mandorlo
- Melo
- Miglio
- Nocciolo
- Noce
- Olivo
- Olmo
- Ontano
- Pero
- Pesco
- Pino d'Italia
- Pioppo
- Quercia
- Rovere
- Salice
- Silfio
- Susino
- Tiglio
- Vepre
- Vite
- Ghirlande
- Foglie
- Cinquefoglie (o quintafoglia)
- Crescione
- Ninfea
- Ortica
- Palma
- Quadrifoglio
- Seifoglie
- Trifoglio
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Goffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico-cavalleresca: prontuario nobiliare, Pisa, Giornale araldico, 1876-1877.
- Marcantonio Ginanni, L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulle piante araldiche