Carlo Galimberti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carlo Galimberti
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Sollevamento pesi
CategoriaPesi medi
SocietàVigili del Fuoco
Termine carriera1939 (morte)
Palmarès
 Giochi Olimpici
OroParigi 192475 kg.
ArgentoAmsterdam 192875 kg.
ArgentoLos Angeles 193275 kg.
 Europei
ArgentoMonaco di Baviera 193075 kg.
ArgentoLussemburgo 193175 kg.
 

Carlo Galimberti (Rosario, 2 agosto 1894Milano, 10 agosto 1939) è stato un sollevatore e vigile del fuoco italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di emigranti italiani in Argentina, si trasferì a Bollate; ancor giovane si arruolò nella vicina Milano nel corpo dei pompieri (i futuri vigili del fuoco). Dopo un inizio con lotta e pugilato, per il Gruppo Sportivo Pompieri Milano prese a gareggiare nel sollevamento pesi, vincendo tra il 1921 e il 1939 18 titoli nazionali consecutivi (13 nei pesi medi e 5 nei pesi medio-massimi: Galimberti pesava circa 80 kg, ed era in grado di passare da una categoria all'altra), e stabilendo vari primati mondiali[1][2][3][4].

Con la Nazionale italiana partecipò a quattro edizioni dei Giochi olimpici tra il 1924 (Parigi) e il 1936 (Berlino), vincendo complessivamente tre medaglie di cui una d'oro (a Parigi 1924) e due d'argento, sempre nella categoria pesi medi. È stato alfiere portabandiera azzurro ai Giochi olimpici di Amsterdam del 1928. Ottenne inoltre due secondi posti ai Campionati europei di Monaco 1930 e Lussemburgo 1931[2][4][5].

Pompiere capo-drappello con il grado di brigadiere, si segnalò ripetutamente per intraprendenza e coraggio, come in occasione del terremoto del Vulture, nel 1930. Morì in seguito alle ustioni riportate il 5 agosto 1939 nel tentativo fallito di evitare lo scoppio di una caldaia in procinto di distruggere tutto un fabbricato in via Morozzo della Rocca 2 a Milano; riuscì a fare evacuare il fabbricato ma non a evitare l'esplosione, a seguito della quale quattro inquilini del palazzo e due dei suoi uomini (Aldo Parora e Anselmo Pasi)[6][7] morirono; Galimberti, ricoverato in condizioni estreme all'Ospedale Maggiore di Milano, si spense senza aver ripreso conoscenza alle 22,30 del 10 agosto. Per questo venne decorato alla memoria con una Medaglia d'argento al valor civile, e a lui venne intitolato il Gruppo Sportivo Pompieri Milano[1][2][3][4][5][8].

Nel gennaio 1954, l'anno del sessantesimo anniversario della nascita, il suo comune di residenza, Bollate, gli intitolò una via[3]; mentre il 20 giugno 2014 gli intitolò il Palazzetto dello Sport[9].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il gruppo sportivo VV.F. di Milano, su vigilfuoco.it. URL consultato il 10 luglio 2017.
  2. ^ a b c Carlo Galimberti, su vigilfuoco.it. URL consultato il 10 luglio 2017.
  3. ^ a b c Galimberti Carlo, su sportolimpico.it.
  4. ^ a b c Claudio Di Francesco, Su Carlo Galimberti, su museovvfmilano.it. URL consultato l'8 luglio 2017.
  5. ^ a b Bollate, è esposto l'oro olimpico, su Il Notiziario, 14 settembre 2014. URL consultato l'8 luglio 2017.
  6. ^ Aldo Parora, su anavva.it. URL consultato l'8 luglio 2017.
  7. ^ Anselmo Pasi, su anavva.it. URL consultato l'8 luglio 2017.
  8. ^ Carlo Galimberti, su anavva.it. URL consultato l'8 luglio 2017.
  9. ^ (EN) Bollate. Intitolato a Carlo Galimberti, campione olimpionico bollatese, in Centro Sportivo di via Varalli, su mi-lorenteggio.com. URL consultato il 10 luglio 2017.
  10. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  11. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Alfiere dell'Italia ai Giochi olimpici estivi Successore
Ugo Frigerio Amsterdam 1928 Ugo Frigerio