Amauri Ribeiro

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Amauri
NazionalitàBandiera del Brasile Brasile
Altezza198 cm
Peso87 kg
Pallavolo
RuoloAllenatore (ex Schiacciatore)
Termine carriera1993
Carriera
Giovanili
1972-1977Paulistano
Squadre di club
1976-1980Paulistano
1981Atlântica Boavista
1982-1986Pirelli
1987-1988Falconara
1988-1993Banespa
Nazionale
1976-1978Bandiera del Brasile Brasile U-21
1977-1992Bandiera del Brasile Brasile
Palmarès
 Giochi olimpici
ArgentoLos Angeles 1984
OroBarcellona 1992
 Campionato mondiale
ArgentoArgentina 1982
 Campionato sudamericano
OroPerù 1977
OroArgentina 1979
OroBrasile 1983
OroVenezuela 1985
 Coppa del Mondo
BronzoGiappone 1981
Statistiche aggiornate al 5 giugno 2014

Amauri Ribeiro, anche noto come Amauri (San Paolo, 23 gennaio 1959), è un allenatore di pallavolo ed ex pallavolista brasiliano. Giocava nel ruolo di schiacciatore.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Campione Olimpico con la nazionale brasiliana nel 1992 a Barcellona e vicecampione a Los Angeles 1984, a cui si aggiunge la vittoria di un campionato del mondo nel 1982 in Argentina. Da Giocatore, dopo diverse esperienze in patria, giunge in Italia a Falconara nel 1987/1988. Si avvicina al sitting volley in Brasile, con una squadra che cercava un allenatore. Nel 2017 viene chiamato dalla FIPAV per il progetto sitting volley che la federazione aveva avviato 4 anni prima. Campione d'Europa con la nazionale femminile nell'ottobre 2023 a Caorle, Amauri si prepara ora ad affrontare da protagonista con le sue Nazionale italiana sitting volley i Giochi Paralimpici di Parigi 2024[1]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

1981, 1982, 1983, 1989-90, 1990-91, 1991-92
1977, 1978, 1979, 1980, 1982, 1983, 1984, 1985, 1986, 1989, 1990, 1991
1981
1988, 1989, 1990

Nazionale (competizioni minori)[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Simone Corbetta, Sitting volley, l'Italia non si nasconde: "Ai Giochi siamo da podio", su La Gazzetta dello Sport. URL consultato il 25 maggio 2024.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]