Utente:Arrow303/Sandbox/1

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Villa Venino (ESTESA)

[modifica | modifica wikitesto]

Sita in Largo Padre Ambrogio Fumagalli, nella parte sud-orientale del centro storico, la sua costruzione risale al XVII secolo. Villa Venino si sviluppa secondo un impianto a blocco lineare, con triportico centrale, ed è affiancata da ali minori che delimitano la corte padronale e una seconda corte.[1][2]

In posizione non simmetrica si conserva una torre belvedere, mentre sul retro si apre il giardino storico della villa, il quale reca elementi di particolare pregio dal punto di vista botanico, con esemplari anche secolari di piante. L'intera struttura ha visto un'opera di integrale restauro e dal 2006 ospita la biblioteca e alcuni uffici comunali[3][4] nella corte padronale, divenuta proprietà comunale, oltre a residenze private nella seconda corte. Dall'autunno 2010 anche il giardino è stato restituito alla popolazione novatese, con la definitiva apertura al pubblico.[1][2]

Oltre alla torre quadrata che sovrasta la villa e le alberature del giardino, altre peculiarità di Villa Venino sono il portico a tre archi, la sala della colonna e la soffittatura del salone al piano terra con cassettoni decorati.[3]

Sul piano storico, occorre guardare ai primi decenni del XVIII secolo per individuare la derivazione dei titolari dei beni immobili di Villa Venino: nel 1722 il detentore di quel patrimonio risulta un certo Carlo Federico Villa, mentre nel 1756, il titolare era un suo prossimo parente, Giovanni Battista Villa. Da altri atti si ricava un cambiamento di situazione verso la fine del 1700, quando si riscontra l'entrata in scena nei possedimenti della famiglia Venini (il cui cognome sarà modificato in Venino con una sentenza datata 1877), nell'ambito della quale si sviluppa la genealogia che, partendo da Pietro Venini arriva fino a Giovanni Venino. Sarà sua figlia Antonietta a legarsi con la famiglia Silva, sposandosi con Silva Benigno. Sono in seguito i loro cinque nipoti che, in qualità di eredi, hanno convenuto la cessione della Villa Venino e annessi fabbricati, per l'utilizzo da parte del comune di Novate Milanese, da un lato, e da parte di privati, dall'altro lato.[3][4]

Relativamente al complesso edilizio della villa, in origine si è rilevato come l'immobile fosse inserito in un contesto economico produttivo agricolo: infatti i Venino furono possessori di diversi terreni a Novate e specialmente nell'area a cortile venivano eseguite dai contadini le operazioni di trebbiatura del granoturco e del frumento, i quali continuarono ad operare fino a parecchi anni a seguire il secondo dopoguerra.[3][4]


Riassunto per voce principale

[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa dei Santi Gervaso e Protaso
Il Gesiö
Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso

La chiesa dei Santi Gervaso e Protaso è il più antico edificio religioso della città, con prime notizie certe risalenti al 1042.[5][6][7][8] Dopo l'intervento del Cardinale Carlo Borromeo nel 1573, la chiesa subì varie trasformazioni, per arrivare a presentarsi come un edificio a croce latina a tre navate con cappelle laterali, un campanile alto circa cinquanta metri e una vasta cripta sottostante.[9][10] Al suo interno è conservato il dipinto a olio Natività della Vergine, realizzato nel 1618[11] da Carlo Procaccini raffigurante una scena della natività di Maria.[5][12]

Chiesa della Sacra Famiglia

La chiesa della Sacra Famiglia è unicata nella zona ovest della città[13] ed è stata inaugurata il 4 luglio 1959. L'edificio, con tetto a falda e campata unica, presenta al suo interno una doppia serie di affreschi relativi rispettivamente all'Antico e al Nuovo Testamento a campata unica con tetto a falda, oltre ad Via Crucis realizzata in terracotta.[14] Nel piazzale esterno è presente dal 1966 una piccola grotta della Madonna di Lourdes.[14] Nel 2017 è stata oggetto di un restauro esterno che ha portato alla realizzazione di una controfacciata in mattoni.[15]

Chiesa di San Carlo Borromeo

La chiesa di San Carlo Borromeo serve il quartiere nord della città.[16] Completata nel 1994, la chiesa è stata progettata dall'architetto Angelo Galesio e si presenta una navata unica con una imponente vetrata nella parete di fondo.[16] All'interno, oltre ad alcune opere d'arte volute da Giovanni Testori è presente un imponente organo del 1828, restaurato e installato sopra l'altare.[16]

Oratorio dei Santi Nazario e Celso

Colloquialmente noto con l'appellativo milanese Gesiö, l'oratorio dedicato ai santi Nazario e Celso, fu costruito nel Cinquecento per volontà testamentaria del senatore Bernardino Busti, colpito dalla peste nel 1529.[17][18] L'edificio ha ospitato nei secoli diverse opere d'arte, fino a diventare proprietà comunale nel 1992[17][19] ed essere oggetto di un profondo restauro conclusosi nel settembre 2023 con la riscoperta di numerose peculiarità architettoniche e artistiche.[20][21][22]

---

  1. ^ a b Relazione quadro conoscitivo, p. 211
  2. ^ a b Villa Fassi Venino, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 30 aprile 2024.
  3. ^ a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Passeggiando43
  4. ^ a b c Una nuova casa per la cultura novatese (PDF), in Informazioni Municipali, anno 32, n. 2, Aprile 2006, pp. 15-18. URL consultato il 30 aprile 2024.
  5. ^ a b Lancini, p. 15
  6. ^ Caratti, p. 27
  7. ^ Passeggiando per Novate, p. 35
  8. ^ Relazione quadro conoscitivo, p. 217
  9. ^ Caratti, p. 523
  10. ^ Lancini, pp. 16-21
  11. ^ Lancini, p. 44
  12. ^ Passeggiando per Novate, p. 38
  13. ^ Relazione quadro conoscitivo, p. 215
  14. ^ a b Passeggiando per Novate, pp. 20-23
  15. ^ Chiese, su chiesadinovate.it. URL consultato il 12 giugno 2024.
  16. ^ a b c Passeggiando per Novate, pp. 28-31
  17. ^ a b Caratti, p. 524
  18. ^ Relazione quadro conoscitivo, p. 218
  19. ^ Passeggiando per Novate, pp. 59-63
  20. ^ Inaugurazione restauro della Canonica del Gesiö, su comune.novate-milanese.mi.it, 14 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2023).
  21. ^ La bellezza ritrovata della Canonica del Gesiö (PDF), in Informazioni Municipali, anno 49, n. 3, ottobre 2023, pp. 4-5. URL consultato il 2 maggio 2024.
  22. ^ Riqualificazione della canonica del Gesiö: alla luce tante scoperte architettoniche (PDF), in Informazioni Municipali, anno 47, n. 1, aprile 2021, p. 6. URL consultato il 2 maggio 2024.