Se siano peggiori le malattie dell'anima o quelle del corpo
Se siano peggiori le malattie dell'anima o quelle del corpo | |
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Titolo originale | Περὶ τοῦ πότερον τὰ ψυχῆς ἢ τὰ σώματος πάθη χείρονα |
Altro titolo | Animine an corporis affectiones sint peiores |
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea. | |
Autore | Plutarco |
Periodo | II secolo |
1ª ed. italiana | 1841 |
Genere | dialogo |
Sottogenere | filosofico |
Lingua originale | greco antico |
Serie | Moralia |
Se siano peggiori le malattie dell'anima o quelle del corpo (Πότερα τῶν ζῴων φρονιμώτερα τὰ χερσαία ἢ τὰ ἔνυδρα) è un'orazione morale, mutila, di Plutarco, contenuta nei Moralia[1], riportata al n. 208 del Catalogo di Lampria.
Struttura e contenuto[modifica | modifica wikitesto]
L’opuscolo, che nasce come testo di una conferenza, è composta da quattro brevi capitoli e si interrompe bruscamente nel bel mezzo dell'argomentazione.
Plutarco sostiene che le malattie dell’anima, causate dalla manifestazione sregolata delle passioni contenute in essa, sono più gravi di quelle del corpo, in quanto, essendo malata la parte razionale, è più difficile prenderne coscienza. Per curare un male bisogna prima averne consapevolezza: solo allora, come un malato va a farsi curare dal medico, chi vuole guarire dai propri vizi potrà ricorrere alla medicina della filosofia.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ 500A-502A.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Plutarco, Tutti i Moralia, a cura di Emanuele Lelli e G. Pisani, Collana Il pensiero occidentale, Milano, Bompiani, 2017, ISBN 978-88-4529-281-1.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 212907192 · LCCN (EN) no2012026070 · GND (DE) 4405943-7 · BNF (FR) cb17849427n (data) |
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