Rhipsalis baccifera

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Rhipsalis baccifera
Rhipsalis baccifera
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineCaryophyllales
FamigliaCactaceae
SottofamigliaCactoideae
TribùRhipsalideae
GenereRhipsalis
SpecieR. baccifera
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseCaryophyllidae
OrdineCaryophyllales
FamigliaCactaceae
SottofamigliaCactoideae
GenereRhipsalis
SpecieR. baccifera
Nomenclatura binomiale
Rhipsalis baccifera
(J.S. Mueller) Stearn

Rhipsalis baccifera (J.S. Mueller) Stearn, chiamata volgarmente Mistletoe cactus (cactus vischio), è un cactus epifita originario del centro e sud America. Si trova spontanea anche nell'Africa tropicale, nonché in Madagascar, Mauritius, Réunion e Sri Lanka. È l'unica specie di cactus spontanea al di fuori del Nuovo mondo.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie epifita o occasionalmente litofita.[3]È caratterizzata da fusti cilindrici poco ramificati di un bel colore verde intenso. Fiorisce in inverno e per tutta la primavera producendo piccoli fiori bianchi imbutiformi riuniti in piccoli mazzetti in corrispondenza delle areole della pianta (caratteristica di tutte le cactacee). I frutti sono delle bacche di colore rosa o bianche traslucide.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La specie mostra un deciso polimorfismo e può essere suddivisa in numerose sottospecie[2]. Le sottospecie mesoamericane sono normalmente tetraploidi, a differenza di quelle sudamericane che sono invece normalmente diploidi[5].

  • Rhipsalis baccifera subsp. baccifera
  • Rhipsalis baccifera subsp. cleistogama M.Kessler, Ibisch & Barthlott
  • Rhipsalis baccifera subsp. erythrocarpa (K.Schum.) Barthlott
  • Rhipsalis baccifera subsp. horrida (Baker) Barthlott
  • Rhipsalis baccifera subsp. mauritiana (DC.) Barthlott

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Arreola H. et al. 2017, Rhipsalis baccifera, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 15 marzo 2022.
  2. ^ a b (EN) Rhipsalis baccifera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 marzo 2022.
  3. ^ (EN) Barthlott W. and Taylor N.P., Notes towards a monograph of Rhipsalideae (Cactaceae), in Bradleya, vol. 13, 1995, DOI:10.25223/brad.n13.1995.a7.
  4. ^ Marta, Rhipsalis - Come curare e coltivare la vostra Rhipsalis, su Elicriso.it, 4 ottobre 2021. URL consultato il 18 luglio 2023.
  5. ^ (EN) Cota-Sánchez J.H., Bomfim-Patrício M.C., Seed morphology, polyploidy and the evolutionary history of the epiphytic cactus Rhipsalis baccifera (Cactaceae) (PDF), in Polibotanica, vol. 29, 2010, pp. 107–129.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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