Libellula

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Libellula
Libellula
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteExopterygota
SubcoortePalaeoptera
OrdineOdonata
SottordineAnisoptera
FamigliaLibellulidae
SottofamigliaLibellulinae
GenereLibellula
Linnaeus, 1758
Specie

Libellula (Linnaeus, 1758) sono un genere di insetti appartenente all'ordine degli Odonati. Il nome Libellula deriva dal latino libra, ovvero bilancia, così detta perché nel volo tiene le ali orizzontali.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Una libellula si specchia sull'acqua

Le libellule hanno un capo molto voluminoso, gli occhi composti da circa 50.000 ommatidi e antenne relativamente brevi; le due paia di ali, quasi uguali, sono allungate e membranose, e qualche volta a colori vivaci, e consentono un volo rapido e sicuro. L'addome è relativamente lungo e sottile, composto da undici segmenti. Le zampe sono sei e sono inserite anteriormente sul corpo e vengono usate raramente per camminare. Con le loro ali possono arrivare a una velocità di 50 km orari.

Hanno un apparato boccale masticatore molto caratteristico: il labbro inferiore termina con delle piccole pinze con cui la libellula afferra la preda. Si nutrono di insetti che afferrano e divorano in volo; hanno quindi un volo silenzioso oltre che veloce, che fa di loro temibili predatori sia in aria che in acqua.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione delle libellule avviene in ambiente acquatico. Esse sono ovipare e dopo avere deposto le uova dalla forma allungata le lasciano semplicemente cadere nell'acqua oppure le fissano ai fusti di piante acquatiche. Come tutti gli odonati, le libellule vanno incontro a metamorfosi incompleta. In tutte le specie, dalle uova escono le neanidi che maturano nell'acqua, nutrendosi di diverse forme di vita acquatica; quelle di alcune delle specie più grosse possono addirittura attaccare piccoli pesci. Le neanidi delle libellule hanno una mandibola speciale, estensibile e chiamata "maschera", con la quale colpiscono la preda. La lunghezza del periodo ninfale varia, a seconda della specie, da uno a tre o più anni, durante i quali l'animale va incontro alla muta almeno dieci volte. Quando le ninfe sono completamente mature lasciano l'ambiente acquatico e vanno incontro a metamorfosi, trasformandosi nella forma adulta.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 3009
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