Legionella pneumophila

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Legionella pneumophila
immagine al TEM della L. pneumophila
Classificazione scientifica
DominioProkaryota
RegnoBacteria
PhylumProteobacteria
ClasseGamma Proteobacteria
OrdineLegionellales
FamigliaLegionellaceae
Genere'Legionella'
Specie''L. pneumophila''
Nomenclatura binomiale
''Legionella pneumophila''
Brenner DJ, Steigerwalt AG, McDade JE 1979

La Legionella pneumophila è un sottile batterio Gram-negativo pleomorfico, flagellato del genere Legionella.[1] La L. pneumophila è il principale agente patogeno di questo gruppo per l'uomo a cui provoca la legionellosi o malattia dei legionari, oppure può provocare una forma più leggera detta febbre di Pontiac.

Caratteristiche

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La L. pneumophila è un batterio non alcool-acido resistente, asporigeno, e non capsulato. Aerobio, non è in grado di idrolizzare la gelatina, produrre ureasi o fermentare sostanze. Il batterio inoltre non è pigmentato o autofluorescente ed è ossidasi e catalasi positivo; produttore di beta lattamasi.

Struttura della membrana cellulare

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La L. pneumophila è classificata come organismo gram negativo, ma si colora poco perché ha un contenuto unico di lipopolisaccaridi (LPS) nella sua membrana esterna.[2] Sulla catena laterale dell'LPS è posizionato il residuo che dà specificità antigenica a questo organismo. La composizione chimica di queste catene laterali è data dall'unione di diversi residui glicidici che assieme determinano la natura dell'antigene somatico (detto per convenzione: "O"), che è un importante criterio per classificare i batteri gram negativi. Sono riconosciuti almeno 35 differenti sierotipi di L. pneumophila e sono state descritte anche numerose altre specie anch'esse così suddivise.

La sierologia si attua tramite agglutinazione dei batteri nel tessuto e usando anticorpi marcati fluorescenti. Si possono trovare anche gli anticorpi del paziente tramite la sierologia indiretta col metodo ELISA oppure usando i test di microagglutinazione, che sembrano dare buoni risultati.

La L. pneumophila è un parassita intracellulare facoltativo che può invadere le amebe o i macrofagi nell'uomo e usarli per replicarsi. L'internalizzazione dei batteri è favorita dalla presenza di anticorpi e componenti del complemento ma non è obbligatoria. Il ciclo replicativo ha inizio con il legame di una proteina (porina) della membrana esterna ai componenti del complemento con conseguente deposizione del componente C3b sulla superficie batterica; i batteri si legano ai recettori CR3 per il complemento espressi dai fagociti dell'ospite penetrando all'interno della cellula grazie a pseudopodi che avvolgono il batterio e aiutano la fagocitosi. Una volta internalizzato, il microorganismo impedisce la fusione del vacuolo con i lisosomi che altrimenti lo degraderebbero, quindi si moltiplica in questo compartimento protetto. Il batterio usa un sistema di secrezione di tipo IVB conosciuto come Icm/Dot per iniettare proteine effettrici nell'ospite. Questi effettori sono implicati nell'aumentare l'abilità del batterio di sopravvivere nella cellula ospite. Inoltre secerne una metalloproteasi che pesa 39 kDa dentro i fluidi di coltura che è citotossica per alcune linee cellulari coltivabili.

Il patogeno in natura fu isolato la prima volta nel 1976 a un incontro di anziani veterani della Legione Americana che si tenne a Philadelphia in Pennsylvania (da qui il nome legionellosi). L'infezione colpì oltre 200 persone con 34 morti. La trasmissione interumana aerea non è stata dimostrata.[3]

  1. ^ Madigan M; Martinko J (editors)., Brock Biology of Microorganisms, 11th ed., Prentice Hall, 2005, ISBN 0-13-144329-1.
  2. ^ Ryan KJ; Ray CG (editors), Sherris Medical Microbiology, 4th ed., McGraw Hill, 2004, ISBN 0-8385-8529-9.
  3. ^ Winn WC Jr, Legionella. In: Baron's Medical Microbiology (Baron S. et al, eds.), 4th ed., Univ of Texas Medical Branch, 1996, (via NCBI Bookshelf) ISBN 0-9631172-1-1.

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