La leggenda del serpente bianco

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La leggenda del serpente bianco
Copertina del DVD italiano
Titolo originale白蛇伝
Hakujaden
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1958
Durata78 min
Rapporto1,37:1
Genereanimazione, fantastico
RegiaTaiji Yabushita
SceneggiaturaTaiji Yabushita, Shin Uehara
ProduttoreHiroshi Ōkawa
Casa di produzioneToei Dōga
Distribuzione in italianoRai
FotografiaTakamitsu Tsukahara, Mitsuaki Ishikawa
MontaggioShintarō Miyamoto
MusicheChūji Kinoshita, Masayoshi Ikeda, Hajime Kabura
Art directorKazuhiko Okabe, Kiyoshi Hashimoto
AnimatoriAkira Daikuhara, Yasuji Mori
SfondiKazuo Kusano, Kōichi Maeba
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

La leggenda del serpente bianco (白蛇伝?, Hakujaden) è un film del 1958 diretto da Taiji Yabushita. Si tratta del primo lungometraggio anime a colori, prodotto dalla Toei Dōga e distribuito in Giappone il 22 ottobre 1958 dalla Toei Company. Il film è basato su una celebre leggenda cinese della dinastia Song. Una versione restaurata del film è stata selezionata per essere proiettata nella sezione Cannes Classics al Festival di Cannes 2019.[1]

Bai Niang e Xu Xian in una scena del film.

Xu Xian, un ragazzino di buon cuore che vive sulle rive del lago dell'ovest, compra al mercato un serpente bianco che trova carino, ma gli adulti lo costringono a liberarlo in un campo. Anni dopo, in una notte tempestosa, il serpente si trasforma in una giovane donna, Bai Niang. La donna prende come sua servitrice Shao Qing, un pesce trasformato in una ragazzina. Una mattina, l'ormai adulto Xu Xian esce a suonare il flauto con i suoi amici Panda e Mimi (due cuccioli di panda gigante e panda minore) e, seguendo una melodia che risponde al suono del flauto, incontra Bai Niang che però scompare nel nulla. Nel frattempo, Panda e Mimi trovano l'erhu fonte della melodia seguendo Shao Qing, e lo portano a Xu Xian.

Durante la notte, quando Xu Xian suona il flauto, l'ehru inizia a rispondere da solo alla melodia. La mattina dopo Xu Xian e i suoi amici vanno a cercare Bai Niang e incontrano Shao Qing, la quale li conduce dalla sua padrona che vive in una villa in rovina da lei restaurata con la magia. Bai Niang chiede a Xu Xian di tenere l'ehru e lo invita a passare del tempo con lei nel giardino, dove i due si innamorano. Nel frattempo Panda e Mimi si mettono a giocare con un drago di legno, ma questo vola via portando con sé i due animali e Shao Qing. Il drago si schianta sul tetto della tesoreria, da cui Shao Qing porta via due gioielli a forma di stella per regalarli agli innamorati. Il furto viene presto scoperto, e il bonzo Fa Hai (che ha seguito la vicenda e riconosce in Bai Niang uno yōkai) denuncia Xu Xian e Bai Niang. Nella notte, Xu Xian viene arrestato e nega il coinvolgimento di Bai Niang. Le guardie si recano anche a casa della donna, la quale vola via con Shao Qing sotto i loro occhi facendo tornare la villa in rovina. Xu Xian viene infine accusato di stregoneria e condannato all'esilio a Suzhou.

Xu Xian non riesce a smettere di pensare a Bai Niang, il cui spirito gli fa visita nel sonno. Fa Hai, anch'egli in città, lo ammonisce sulla pericolosità di Bai Niang e lo informa che la donna è in realtà un serpente bianco. Xu Xian va quindi alla ricerca di Bai Niang, ritrovando nel frattempo Panda e Mimi. L'uomo ritrova Bai Niang in una pagoda, ma il loro incontro viene interrotto da Fa Hai che impegna Bai Niang in un duello di magia, vincendo. Cercando di fermare lo spirito di Bai Niang in fuga, Xu Xian cade da un precipizio e muore. Mentre Fa Hai porta il corpo di Xu Xian nel suo tempio per seppellirlo, lo spirito di Bai Niang fa visita al Re Drago per chiedergli di resuscitare Xu Xian al prezzo dei suoi poteri magici. Il Re Drago le dà allora il Fiore della Vita e la fa tornare umana. Bai Niang e Shao Qing vanno al tempio di Fa Hai, ma il bonzo le respinge con la magia. Con l'aiuto di Shao Qing e dei suoi amici pesci, Panda, Mimi e i loro nuovi amici animali riescono a portare il Fiore della Vita a Xu Xian. Quando egli risorge, Fa Hai si rende finalmente conto che Bai Niang ha dato la sua magia per la vita di Xu Xian. I due innamorati possono così andarsene dall'isola insieme e felici, mentre gli animali rimangono con Fa Hai e Shao Qing si ritrasforma in pesce.

Shin Uehara adattò la leggenda mantenendo l'etnia cinese dei personaggi. La decisione di utilizzare una storia cinese come soggetto venne dal presidente della Toei Dōga Hiroshi Ōkawa, che voleva fare un tentativo di riconciliazione con i vicini asiatici.

Data l'epoca di produzione, il film spinse al limite la tecnologia di animazione giapponese. Il film fu un grande progetto su larga scala, con 214.154 disegni, un costo astronomico di 40 milioni di yen e venti mesi di produzione. Per l'animazione dei personaggi umani venne usata la tecnica del rotoscope. Storicamente, questo film segnò il primo tentativo della Toei di seguire l'esempio degli studi d'animazione americani, diventando la cosiddetta "Disney d'Oriente".[2]

Rintarō, che sarebbe poi diventato un regista ben noto e rispettato di animazione giapponese, ebbe il suo primo lavoro nel settore dell'animazione a 17 anni come intercalatore in questo film.[3]

Distribuzione

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Immagini del film sulla mappa della stazione di Nerima. A Nerima si trova la sede della Toei.

La leggenda del serpente bianco fu il primo film anime ad essere stato distribuito fuori dal Giappone, e uno dei primi tre distribuiti negli Stati Uniti. La versione statunitense apportò delle modifiche al film, ad esempio spacciando Mimi per un gatto.[4] Inoltre, tutti i nomi del team di produzione giapponese vennero rimossi dai titoli di testa.

Data di uscita

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Le date di uscita internazionali sono state:

Edizione italiana

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La versione italiana del film fu trasmessa direttamente in televisione il 12 dicembre 1970 sul Secondo Programma, all'interno del programma Mille e una sera.[5] Il doppiaggio, eseguito dalla C.I.D., è caratterizzato da una maggior presenza del narratore che (in scene in cui nella versione originale è assente) descrive gli accadimenti della trama o spiega alcuni aspetti della cultura orientale. Le canzoni sono lasciate in lingua originale, con i doppiatori che le traducono sommariamente in oversound.

Edizioni home video

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Il film fu distribuito in DVD-Video in Giappone dalla Toei Video il 21 luglio 2004; il 28 giugno 2008 fu pubblicata un'edizione limitata che include come extra una galleria artistica.

Il 26 aprile 2018 il film è stato distribuito in DVD in Italia dalla Terminal Video Italia su licenza Dynit, nella collana Toei Classics. Il DVD presenta il film in giapponese sottotitolato, mentre la versione italiana incompleta (a causa del grave danneggiamento di uno dei tre rulli) è stata inclusa come extra.[6][7]

Riconoscimenti

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  1. ^ Cannes Classics 2019, su Festival de Cannes, 26 aprile 2019. URL consultato il 26 aprile 2019.
  2. ^ Guido Tavassi, Storia dell'animazione giapponese, Latina, Tunué, 2012, pp. 74-75, ISBN 978-88-97165-51-4.
  3. ^ (EN) Jeff Berkwits, Animation legend Rintaro reinvents the city to build a better Metropolis, su scifi.com, Science Fiction Weekly, 22 gennaio 2002. URL consultato il 19 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2008).
  4. ^ (EN) Jonathan Clements e Helen McCarthy, The Anime Encyclopedia, 3ª ed., Berkeley, Stone Bridge Press, 2014, ISBN 978-1-61172-018-1.
  5. ^ Ugo Buzzolan, Il varietà di Jerry Lewis spettacolo per i bambini, in La Stampa, 12 dicembre 1970. URL consultato il 29 aprile 2014.
  6. ^ Appello Dynit: La Leggenda del Serpente Bianco, su AnimeClick.it, Associazione NewType Media, 12 febbraio 2018. URL consultato il 19 settembre 2018.
  7. ^ Leggenda Del Serpente Bianco (La), su dynit.it, Dynit. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  8. ^ Hakuja den, su asac.labiennale.org, ASAC. URL consultato il 23 aprile 2023.

Collegamenti esterni

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