Globigerinoides

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Globigerinoides
Globigerinoides sacculifer e Globigerinoides trilobus.
Gli esemplari, ripresi al microscopio elettronico, vengono da sedimenti tardo-pliocenici della Baja California (Messico). Scala in micrometri.
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoProtista
PhylumSarcomastigophora
SubphylumSarcodina
ClasseForaminifera
OrdineForaminiferida
SottordineRotaliina
SuperfamigliaGlobigerinacea
FamigliaGlobigerinidae
GenereGlobigerinoides
Kenneth e Srinivasan, 1983

Globigerinoides è un genere di foraminiferi planctonici con guscio calcareo, della famiglia Globigerinidae,[1] presente dall'Oligocene superiore in tutti gli oceani del mondo. Diverse specie sono utilizzate in campo biostratigrafico per la datazione delle rocce e dei sedimenti.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Guscio calcareo ialino[2], traslucido. Parete perforata, con pori molto ampi. Avvolgimento trocospirale[3], a spira da bassa ad elevata (in alcune forme streptospirale[4]). Ultimo giro formato da 3-4 camere. Profilo del guscio globoso. Ombelico generalmente molto stretto e profondo. Le suture tra le camere sono depresse; margine periferico da arrotondato a lobato (a seconda delle specie), sempre privo di carena. Apertura primaria ombelicale, ad arco, spesso delimitata da un labbro imperforato più o meno sviluppato; aperture supplementari suturali[5] sul lato spirale.[6][7]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Globigerinoides compare nell'Oligocene superiore, evolvendosi da specie del genere Globigerina D'ORBIGNY, ed è presente attualmente in tutti i mari e gli oceani del globo. La prima comparsa di questo genere, con la specie G. primordius BLOW e BANNER, è stata considerata per lungo tempo come un criterio di datazione biostratigrafica, per il riconoscimento del limite Oligocene-Miocene. Questo evento è tuttora utilizzato come elemento indicativo della prossimità di questo limite (anche se in realtà non è isocrono a scala globale). La comparsa massiva di Globigerinoides (collocabile intorno all'effettivo limite Oligocene-Miocene) è un evento di valore paleoecologico, in quanto denota un aumento della temperatura media oceanica dopo un periodo relativamente freddo corrispondente all'Oligocene, e fa parte di un graduale e generalizzato processo di ricambio faunistico tra Paleogene e Neogene, di origine essenzialmente climatica. Diverse specie sono indici di biozona utilizzati in campo biostratigrafico. Il genere comprende attualmente nove specie accettate. Il genere Globigerinoides è oggi considerato dalla maggior parte dei ricercatori come polifiletico, comprendente in realtà diverse linee evolutive sviluppatesi a partire dal tardo Oligocene[8].

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

Globigerinoides è un organismo planctonico, di habitat epipelagico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ B. W. Hayward, Cedhagen, T., Kaminski, M. e Gross, O., Globigerinoides Cushman, 1927, su marinespecies.org, World Foraminifera Database, 2013. URL consultato il 5 novembre 2013.
  2. ^ Tipo di guscio costituito da minuti prismi di calcite orientati perpendicolarmente rispetto alla superficie, di aspetto traslucido o vitreo.
  3. ^ Avvolgimento di tipo elicoidale, ovvero a vite, (simile a quello della conchiglia della maggior parte dei gasteropodi)
  4. ^ Avvolgimento trocospirale allungato, con angolo apicale acuto.
  5. ^ In corrispondenza delle suture tra le camere.
  6. ^ Hemleben, CH, Erson, OR, Berthold, W e Spindler, M, Calcification and chamber formation in Foraminifera-a brief overview, in BSC Leadbeater e R Riding (a cura di), Biomineralization in Lower Plants and Animals, Oxford, Clarendon Press, 1986, pp. 237–249.
  7. ^ Barun K. Sen Gupta, Modern Foraminifera, Kluwer Academic Publishers, 2003, pp. 15, 19, 24, 32, 48, 108–122, 245–247, ISBN 0-412-82430-2.
  8. ^ Kenneth e Srinivasan (1983)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kennet e Srinivasan (1983). Neogene planktonic foraminifera. In: Tester, R. and Tester, S.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]