Dasyatidae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Dasiatidi
Taeniura lymma
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseIttiopsidi
ClasseChondrichthyes
SottoclasseElasmobranchii
InfraclasseEuselachii
SuperordineBatoidea
OrdineRajiformes
FamigliaDasyatidae
Jordan & Gilbert, 1879
Generi

I Dasiatidi (Dasyatidae Jordan & Gilbert, 1879) sono una famiglia di pesci cartilaginei dell'ordine Rajiformes[1] che comprende specie d'acqua salata e d'acqua dolce comunemente conosciute come pastinache o trigoni.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sono caratterizzati dal corpo piatto romboidale, con margine laterale del capo che si continua con il margine anteriore delle grandi pinne pettorali a forma di ali. Le specie più grandi raggiungono i 4 m di lunghezza. Gli occhi sono posti sul dorso, la bocca è ventrale. La pinna dorsale è assente o appena abbozzata. La coda è sottile e lunga, ed è dotata di un aculeo velenoso; negli esemplari di maggiori dimensioni, l'aculeo può arrivare fino a 35-40 centimetri di lunghezza, ha un profilo dentellato ed è rivestito da una guaina epiteliale.[2]

Alla radice dell'aculeo si trovano due ghiandole velenifere che secernono una sostanza composta dagli enzimi 5-nucleotidasi e fosfodiesterasi, che distruggono le cellule, e da serotonina, che provoca contrazioni muscolari.[3] L'azione di tale complesso enzimatico è necrotizzante e a questo si unisce la possibilità di infezioni batteriche anche gravi.[4][5]

Se la parte interessata è un organo vitale, il decorso può arrivare a essere mortale (si veda l'esempio del conduttore televisivo Steve Irwin, morto in Australia in seguito a una puntura di trigone in pieno petto il 4 settembre 2006).

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Sono animali bentonici che trascorrono gran parte del tempo poggiati sul fondo, coperti dalla sabbia o dal fango.[6]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta dei dasiatidi include molluschi, vermi, crostacei e pesci.[6]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Sono animali ovovivipari, in cui le uova sono incubate e si schiudono nell'organismo materno.[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

I Dasiatidi sono presenti nelle acque dell'oceano Atlantico, dell'oceano Indiano e del Pacifico.[2] Nel mar Mediterraneo la famiglia è presente con 6 specie: Dasyatis centroura, Dasyatis marmorata, Dasyatis pastinaca, Himantura uarnak (migrante lessepsiana), Pteroplatytrygon violacea e Taeniura grabata.[7]

La maggior parte delle specie vive nell'acqua salata ma esistono anche specie d'acqua dolce e salmastra.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Dasyatis americana
Dasyatis pastinaca
Fossile di Heliobatis radians
Himantura jenkinsii
Neotrygon kuhlii
Pastinachus sephen
Pteroplatytrygon violacea
Taeniura meyeni
Urogymnus asperrimus

La famiglia comprende i seguenti generi e specie:[1]

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Hanno in genere carni commestibili, non particolarmente pregiate.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Bailly, N. (2015), Dasyatidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 12 gennaio 2016.
  2. ^ a b c d (EN) Dasyatidae, su FishBase.
  3. ^ Sofia Perrucci e Lilia Gigliarelli, Tossicologia 2. Metalli pesanti, Solventi, Tossine animali. Approfondimenti., Youcanprint, 2019, ISBN 9788831643733.
  4. ^ (EN) Barss P., Wound necrosis caused by the venom of stingrays. Pathological findings and surgical management, in Med J Austral, vol. 141, n. 12-13, 1984, pp. 854-855.
  5. ^ (EN) Barber G.R., Swygert J.S., Necrotizing Fasciitis Due to Photobacterium damsela in a Man Lashed by a Stingray, in N Engl J Med, vol. 342, 2000, p. 824.
  6. ^ a b (EN) Dasyatidae, su Animal Diversity Web. URL consultato il 13 gennaio 2016.
  7. ^ (EN) Fabrizio Serena, Field Identification Guide to the Sharks and Rays of the Mediterranean and Black Sea (PDF)[collegamento interrotto], FAO Species Identification Guide for Fisheries Purposes, Roma, Food and Agriculture Organization (FAO), 2005.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tortonese E. Leptocardia, Ciclostomata, Selachii, Calderini, 1956

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE4508877-9 · J9U (ENHE987007543371905171
  Portale Pesci: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pesci