Carya

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Carya
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineFagales
FamigliaJuglandaceae
GenereCarya
Nutt.
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseHamamelididae
OrdineJuglandales
FamigliaJuglandaceae
GenereCarya
Specie
vedi testo

Carya Nutt. è un genere di alberi appartenenti alla famiglia Juglandaceae.[1]

Alcune di queste specie sono note negli Stati Uniti come pecan (Carya illinoinensis, Carya aquatica), altre come hickory.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In questo genere sono riconosciute:[1]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere è diffuso sia nel sud-est asiatico (C. cathayensis, C. hunanensis, C. kweichowensis, C. poilanei, C. sinensis, C. tonkinensis) sia in Nord America, dal Québec al sud-est del Messico.[1] Alcune classificazioni dividono il genere in tre sottogeneri, con le specie asiatiche in Sinocarya e quelle americane in Apocarya e Carya.[2]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

I frutti di alcune specie (soprattutto C. illinoinensis, il pecan in senso stretto) sono commestibili e vengono apprezzati sul mercato americano. In Italia invece sono poco conosciuti.

Specie come il C. cordiformis producono un legname apprezzato, simile per molti aspetti a quello di diverse specie del genere Juglans. In Italia tale legno è commercializzato con il nome di "noce americano" o hickory, da non confondere con il "noce nero americano" prodotto dalla Juglans nigra. Attualmente è un legno che non si trova facilmente perché è quasi scomparso a causa del disboscamento degli ultimi anni; è un legname duro, dal colore bruno-giallastro, e la sua resina è densa e appiccicosa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Carya Nutt., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Carya Nutt, su Tropicos. URL consultato il 15 gennaio 2021.

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