Compagnia di San Francesco del Martello

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Jacopo Ligozzi, San Francesco morente distribuisce il pane ai confratelli, 1600 ca. (dall'ex-refettorio invernale), Museo di Santa Croce

La Compagnia di San Francesco del Martello era un'antica confraternita di Firenze.

La sinopia dell'affresco, con numerose varianti

La Compagnia venne fondata verosimilmente nel XIV secolo, e se ne ha una prima traccia documentaria certa solo in una fonte capitolare del 1594, che ne traccia a grandi linee la storia. La confraternita si riuniva nei sotterranei di Santa Croce (in particolare sotto la sagrestia), a cui si accedeva da una porta del convento detta "Porta del Martello" (oggi ingresso del famedio), da cui prese il nome. La sparizione dei suoi capitoli più antichi è legata alle esondazioni dell'Arno, che sempre colpirono duramente la basilica di Santa Croce e, come è facile immaginare, soprattutto i suoi sotterranei.

Fu riformata una prima volta sotto l'episcopato di sant'Antonino Pierozzi, e ancora nel 1612 e nel 1771 (quando il numero massimo di confratelli fu limitato a cento, quaranta dei quali versavano una tassa d'iscrizione maggiore eper partecipare all'adunanza ristretta del "Collegio").

Nel 1627 papa Urbano VIII concesse l'indulgenza plenaria a tutti coloro che vi si iscrivevano.

Come moltissime altre confraternite toscane, fu soppressa da Pietro Leopoldo il 21 marzo del 1785[1] e mai più ripristinata.

Pratiche religiose

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Le riunioni si svolgevano ogni lunedì (giorno alla cui preghiera serale era ammesso chiunque, anche non iscritto) e ogni domenica e per le feste degli Apostoli, di Maria e della Settimana Santa (in cui si distribuivano dei panellini benedetti), oltre alla solennita del santo titolare il 4 ottobre. Nel Settecento le "tornate" si ridussero ad appena dieci l'anno.

Stemma e simboli

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Lo stemma della confraternita è d'azzurro, alla croce con due martelli abbassati in decusse al naturale. Ne esiste anche una variante con la croce e le braccia incrociate dello stemma francescano il tutto sormontato da un martello.

La confraternita aveva commissionato a Jacopo Ligozzi l'affresco di San Francesco morente distribuisce il pane ai confratelli, oggi nel museo di Santa Croce, su cui si trova lo stemma della Compagnia.

  • Luciano Artusi e Antonio Palumbo, De Gratias. Storia, tradizioni, culti e personaggi delle antiche confraternite fiorentine, Newton Compon Editori, Roma 1994.

Voci correlate

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