Abdon Pamich è stato uno degli atleti italiani più medagliati nella specialità dei 50 km di marcia ai Giochi olimpici, evento a cui prese parte per cinque volte; vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Roma nel 1960 e la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964. Di quella gara resta memorabile l'episodio che lo vide protagonista: a causa di un tè freddo, Pamich ebbe una crisi intestinale: "Per avere un minimo di intimità c'era prevista una stazione al km 35, troppo lontano... Ho provveduto coperto da alcuni addetti del servizio d'ordine...", rimontò e superò tutti gli avversari, andando a vincere.[1]
Profugo fiumano dopo la fine della seconda guerra mondiale, crebbe nel campo di raccolta di Novara per poi trasferirsi con la famiglia a Genova, dove iniziò la sua carriera sportiva.[2] Si è sempre impegnato per la conservazione della memoria storica della comunità giuliano-dalmata in Italia e in particolare a Roma, anche come membro della Società di Studi Fiumani.[3] In questa veste, nel febbraio 2016 è stato testimonial della "Corsa del ricordo".[4]
Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[7][8]