Sūra

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Disambiguazione – "Sura" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Sura (disambigua).
Un brano della sūrat al-fatḥ (n. XLVIII) di un antico Corano

Nel Corano, la sūra (in arabo سورة? 'sura'[1][2], impropriamente 'capitolo'; pl. سور, suwar, 'sure') è ognuna delle 114 ripartizioni del Libro; ogni sūra, a sua volta, si divide in āyāt ('segni', 'miracoli') o versetti.

Le sure non seguono un ordine cronologico (la data di rivelazione), ma sono disposte – all'incirca – secondo un ordine di lunghezza decrescente (tolta la sūra iniziale, L'Aprente, di soli sette versetti); la seconda sūra, al-Baqara, con i suoi 286 versetti è quella più lunga; fra le più corte (di soli tre versetti) se ne includono tre: le sure CIII (al-ʿAsr), CVIII (al-Kawthar) e CX (al-Nasr: l'ultima a essere stata rivelata a Maometto)[3].

Storia ed interpretazione[modifica | modifica wikitesto]

Il libro del Corano, in un buon numero di sure, si presenta come fatto discendere da Dio (Allāh), nelle sure 3:4.7; 4:82; 6:114, 115-157; 7:2; 18, 1; 20:2-4; 21:50; 29:46-49; 32:2. In alcuni passi il sacro testo viene presentato come Madre del Libro, cioè il prototipo del Corano, che è già presso Allah, quasi una sorta di Parola Eterna proveniente da Allah, definito Unico (suwar 13:39; 43:4; 56:77-78), parlando di come il Nome fosse già presente in altri testi, citando l'Antico Testamento e il Nuovo Testamento (suwar 10:37; 12:111; 16:44).

Il testo non appare rivelato direttamente da Dio, ma trasmesso al profeta Maometto per un tramite angelico, né deve essere considerare opera umana o prodotto letterario, legato al genio di un autore umano, o di un artista poeta, e neppure da Maometto, il sigillo dei profeti, che lo avrebbe ricevuto e trasmesso agli uomini, grazie a un processo di memorizzazione costante. Per questo per i musulmani, il Corano è il "Libro" per eccellenza, composto di versetti sapienti e chiari[4], e fu rivelato a Maometto per mezzo dell'angelo Gibrāʾīl (sure 2:97; 26:210-211; 53:4-12). Per il suo carattere sacro, non è possibile per l'uomo cambiare alcuna parola del testo stesso; esso svolge un ruolo fondamentale nella conoscenza di Dio, nella pratica del culto e nell'atteggiamento pratico del fedele musulmano. Infatti il Corano non è solo "luce e libro chiarissimo" (sure 5:15; 11:1; 12:1; 15:1; 26:2), ma è anche il criterio per discriminare il Bene dal Male (sure 3:4; 25:1), e la guida di Dio (surw 7:2013; 39:23).

Le Suwar: le medinesi e le meccane[modifica | modifica wikitesto]

Aprendo il testo sacro, ci si accorge che esse sono elencate in ordine decrescente, dall'Aprente (piuttosto breve, recitante solo la formula Nel nome di Allah il Clemente, il Misericordioso), alla più lunga, ossia La Vacca (sura II), sino all'ultima, di appena pochi versetti. Questo sistema di catalogazione fu forse favorito dal fatto che le sure lunghe sono le più difficili da ricordare a memoria, e che quindi occorreva trascriverle e recitarle fin da subito.

Gli studiosi hanno trovato invece utile la divisione cronologica, distinguendo tra sure "meccane" e "medinesi", e oggi la critica occidentale riprende le più diverse teorie per il raggruppamento delle suwar. In linea generale, si tende a seguire questa suddivisione cronologica, le sure rivelate alla Mecca dall'inizio della missione del Profeta (610 d.C.) fino all'Egira del 622, età del pellegrinaggio dalla Mecca a Medina, ossia le suwar rivelate negli ultimi dieci anni di vita di Maometto, sino al 632 d.C. Ci sono tuttavia altre classificazioni:

  • Suwar del primo periodo alla Mecca (610-14): sono una ventina, le più brevi, e presentano versetti sincopati, ritmati, che invitano alla penitenza, annunciano il castigo e il Giorno del Giudizio, e proclamano l'unità e l'unicità con Dio. Oltre a descrivere i tormenti per l'Inferno, sono narrate anche le delizie per chi vivrà nel Paradiso.
  • Suwar del secondo periodo meccano (615-16): insistono sull'ora della Resurrezione e del Giudizio, accentuano la polemica coi miscredenti. La sura 27, denominata "Le formiche" (al-Naml) dopo una breve introduzione che riafferma l'autenticità del Corano, e la ripartizione delle storie dei personaggi e dei profeti antichi, biblici e leggendari, ripropone il tema del Giudizio Finale (vv. 59-93), afferma il carattere imprevedibile dell'ora del Giudizio, e descrive la bestia dell'Apocalisse.
  • Suwar del terzo periodo meccano (617-20), sviluppano il tema dell'unità-unicità-onnipotenza di Allah, offrendo precisazioni circa la preghiera rituale, la decima, le interdizioni alimentari. Ritorna anche il tema dell'accusa verso i miscredenti, per esempio la sura 42 (La consultazione), dopo aver riproposto nella prima parte il concetto fondamentale di fede coranica, si sofferma sull'ora del Giudizio, sulla bontà e la giustizia Divina, sulla condotta dei credenti e sulla punizione dei miscredenti.

Le "suwar medinesi" hanno un tono molto diverso dalle altre, in esse prevale l'aspetto giuridico, normativo, legislativo, nonché questioni rituali e amministrative per il fedele musulmano. Ad esempio il caso della dichiarazione dell'Illiceità, dalla sura 66 (Interdizione - al-Tahîm). I primi 5 versetti di questa sura riprendono il caso di un intrigo nel gineceo del Profeta. Il personaggio chiave è una delle mogli di Maometto, Hafsa bint Umar, la quale entrando nella propria stanza, trovò Maometto insieme a un'altra ragazza di origini copte, donatagli dal governatore d'Egitto. La giovane era Maria "la Copta". Hafsa protestò, e Maometto le giurò di non avere più legami con quella ragazza, anche se il Profeta si fece promettere di non parlarne con le altre mogli. Le altre mogli seppero ben presto del fatto, sicché Maometto minacciò Hafsa di divorzio, introducendo questa pratica come legittima nell'ambito della tranquillità diffusa fra le donne del Profeta.

Gli studiosi hanno analizzato anche la datazione delle suwar, disponendole in ordine cronologico:

  • Primo periodo meccano: contestazione globale dell'ordine stabilito, rivendicazione della giustizia sociale contro i mercanti e i ricchi notabili della Mecca, che disprezzavano i poveri, gli orfani, gli emarginati. Segue ancora una denuncia del Profeta contro l'usura, l'agnosticismo, e una predicazione escatologica, con riferimenti alla Risurrezione. La sura 96 detta "Il grumo di sangue" è considerata dalla tradizione come la prima rivelata a Maometto (vv. 1-5), i versetti seguenti contengono la polemica contro il nemico, ossia il notabile meccano Abū l-Ḥakam, soprannominato dai musulmani "Padre dell'ignoranza" (Abu Jahl); in seguito la sura afferma la bontà divina e la pervicacia umana. Di forte impegno per il profeta, è il secondo periodo.
  • Secondo periodo meccano: Maometto predica per il Paese il nuovo messaggio, i capitolo si presentano con versi in prosa ritmata, metafore e parabole orientaleggianti, invece le suwar del primo periodo sono brevi e con accenti nervosi e secchi della paratassi, come si può vedere nella differenza tra le due suwar 111 e 76:

«Periscano le mani di Abū Lahab, e perisca anche lui! A nulla gli gioveranno i suoi beni e i suoi guadagni. Arrostirà in un fuoco fiammeggiante insieme a sua moglie, portatrice di legna, una corda di fibre di palma attorno al collo!»

«Ci fu mai nella vita di un uomo un solo istante, in cui Dio l'abbia dimenticato? In verità noi abbiamo creato l'uomo da una goccia di fluidi mescolati, per metterlo alla prova e l'abbiamo dotato di un udito e vista. Gli abbiamo indicato la retta via, sia egli riconoscente o ingrato- E per i miscredenti abbiamo preparato catene, gioghi e vampe di fuoco infernale.»

La 111 si chiama "Le fibre di palma" ma riceve il nome dal passo in cui è citato in tono denigratorio il nemico di Maometto, ossia suo zio, il cui vero nome non era "Padre della fiamma, o dell'ignoranza" (Abū Lahab), bensì 'Abd al-ʿUzzâ. La sura 76 è detta "L'uomo o Il tempo", la prima parte descrive il castigo dei dannati e la felicità dei beati, la seconda insiste sul dovere della preghiera e riafferma il dominio assoluto di Dio.

Nelle altre sure di questo secondo periodo, Maometto racconta varie storie esemplari di profeti e di popoli increduli, che hanno patito i Suoi castighi per non averli riconosciuti. Si riallaccia poi a una preesistente tradizione biblica (ossia parlando di Abramo, Noè, Isacco, Giacobbe e altre profeti, poi anche dei personaggi dei Vangeli, di Zaccaria (Nuovo Testamento) e San Giovanni Battista), ricordano la figura di Gesù visto come Messia, e di Maryam (la Vergine Maria), per terminare la sura con la diatriba violenta, ossia che le storie dei profeti servono per giustificare l'operato di Maometto.

Sufficiente considerare la Sura 54 (La Luna) che si colloca tra la fine del primo periodo meccano e l'inizio del secondo, il grande prodigio della luna che si spacca, permettendo ai fedeli di considerare i segni di Dio del passato, come nel caso dei prodigi di Noè, di Lot e di Faraone e Mosè.

  • Terzo periodo meccano: la sequenza tematica ha i toni aspri, sono vere e proprie omelie con esordi edificanti, parentesi, esortazioni, perorazioni minacciose e accese, rimproveri, e si allarga il contenuto della predicazione.

Il termine "sūra"[modifica | modifica wikitesto]

Proverrebbe dal termine ebraico che significa "serie", dai vari versetti rivelati. La tradizione delle versioni del Testo vuole che ogni sura fosse stata contrassegnata da un titolo evocativo, tratto da una parola del contenuto che individua il suo punto saliente: la Sura 2, al-Baqara, ossia "della giovenca o della vacca", sarebbe così definita dai successivi esegeti in riferimento alla giovenca che Mosè ordinò agli ebrei di sacrificare (vv. 17-19), la Sura 3 è detta "La Famiglia di ʿImrān", perché nel v. 33 si estende sui casi di quella dinastia. La Sura 1 "al-Fātiḥa" (l'Aprente) è il titolo dell'inizio del Testo. Per la recitazione ripetitiva della formula invocativa dell'Aprente, l'intero Corano è racchiuso nella Fātiḥa, contenuta nella Basmala, ossia l'invocazione del nome di Allāh, "Clemente, Misericordioso"; tutta la Basmala è contenuta nella lettera bâ', e ogni raccolta nella bâ sarebbe contenuta nel minuscolo punto diacritico sottostante che serve per scriverlo.

Alcune delle 114 suwar iniziano con lettere o gruppi di lettere, di cui né i fedeli né gli orientalisti hanno saputo decifrare il significato, forse simbolico. Ci sono poi 4 suwar che prendono il titolo da queste misteriose notazioni (le suwar 20, 36, 38 e 50). Ogni sura è divisa in versetti, o segni (āyāt): sono i segni con cui Allah dà prova della Sua esistenza e potenza. Per questo il Corano, per i musulmani, è segno dell'Onnipotenza divina. La divisione in versetti ha subito diverse variazioni e la loro numerazione è variabile nelle diverse edizioni critiche, così come il titolo di ogni sur., Il testo non obbedisce a una precisa cronologia lineare del racconto, fra la prima e l'ultima sura, ma le diverse suwar sono tra loro autonome, e ciascuna corrisponde a un preciso momento della Rivelazione, e rappresenta un elemento a sé stante. Non si può definire con certezza che il testo attuale sia perfettamente conforme a quello dell'epoca islamica, la configurazione delle suwar è legata alla concezione che il Corano ha della scrittura. Inoltre i raccoglitori delle suwar hanno cercato di sistemare il materiale lì dove poteva esserci una continuità di fondo. Tuttavia non è sempre così, poiché nell'aggiungere le suwar a parti precedenti, o nell'integrare materiali in suwar già ordinate, non appare come può vedersi, un ordine logico. Resta difficile pronunciarsi sull'ampiezza delle suwar e sulle aggiunte, essendo i musulmani ostili a modificare la composizione originaria del testo, così come esso è stato normato all'epoca di al-Ḥajjāj b. Yūsuf.

Il Corano inoltre obbedisce alla logica della narrazione mitica, fondata sull'idea dell'eterno ritorno, che ne rappresenta un paradigma essenziale. Nella Rivelazione, infatti, Dio ricorda spesso agli uomini che un giorno ritorneranno a Lui, in tal senso il racconto mitico non è alternativo alla storia, ma ne rappresenta un prolungamento. Il termine "sura" non è associabile a "capitolo", in quanto per il musulmano il primo termine significa "disposizione armonica di pietre", a differenza della classica suddivisione di un'opera letteraria.

Traduzioni del Corano[modifica | modifica wikitesto]

Il Testo è stato fatto oggetto di numerose traduzioni da parte degli storici Tafsīr, e di esegeti musulmani sin dai primi tempi. Viene recitato mediante la melodia, la traduzione più che altro, per gli occidentali, servirebbe come strumento di analisi critica e comprensiva, benché il concetto stesso di traduzione venga rifiutato dal musulmano che accetta soltanto l'uso dell'arabo (Sura 26), perché stravolge la Parola divina.

In Italia la prima edizione ufficiale del Corano, anche se con errori, avvenne nel 1547 a Venezia per mano di Andrea Arrivabene, con l'aiuto del canonico Marco da Toledo, che aveva compilato una precedente traduzione nel 1213. Dato che la prima traduzione era ricca di manomissioni personali e interpretative, la nuova traduzione critica fu effettuata nel 1929 da Luigi Bonelli, fino ad arrivare a quella dello storico dell'islam Alessandro Bausani nel 1955, poi la traduzione del 1967 ad opera dell'orientalista Martino Mario Moreno per la Rizzoli.

Maoemetto e l'arcangelo Gabriele

Oggi una delle traduzioni preferite dai convertiti musulmani italiani, per l'affermata sua vicinanza al testo originario, è quella del 1994 di Hamza Roberto Piccardo, all'epoca segretario dell'UCOII, arricchita da note esplicative. L'edizione è stata rimaneggiata nel 2012 con integrazioni di note, è stata riconosciuta da specialisti dell'Arabia Saudita come l'unica traduzione italiana approvata dell'originale "Nobile Corano". L'approvazione dell'opera di Piccardo è dovuta al fatto che la traduzione verte più a sviscerare e riportare quanto più fedelmente possibile il messaggio Divino, piuttosto che concentrarsi sull'aspetto critico filologico dei precedenti orientalisti.

La seconda edizione italiana meglio conosciuta, anche se non approvata dai musulmani, è la traduzione di Alessandro Bausani edita nel 1961 dalla Sansoni e ristampata poi dal 1967 dalla Rizzoli, che non è sempre letteraria, concedendo spazio all'estetica della frase e all'interpretazione dello studioso. Una delle ultime traduzioni del Corano è del 2010, tradotta da Ida Zilio Grandi e curata da Alberto Ventura e da Mohammad Ali Amir Moezzi e stampata dalla Mondadori.

Versetti[modifica | modifica wikitesto]

Essi sono specificati nella Sura 3, definiti "chiari, solidi", cioè di significato ben preciso, ma anche "allegorici", pur essendo riconosciuti sacri, e ammettono più varianti e interpretazioni, anche se il loro significato deve riguardare sempre e solo Allah. I versetti "espliciti" sono definiti "chiari" perché si prestano ad ambiguità o dubbi interpretativi, e derivano da uno dei 99 nomi di Allah (ad es. Il Sapiente, al-ḥakīm). Per i commentatori, questi versetti sono quelli che trattano di fondamenti dei riti, quelli che non implicano disparate interpretazioni, quelli che abrogano versetti precedenti, e quelli che sono la base esplicita della giurisprudenza islamica.

I versetti definibili "allegorici", presentano varie interpretazioni, relativi alle "lettere misteriose" premesse ad alcune sure, ai versetti "broganti e abrogati", a quelli apparentemente contraddittori, a quelli con termini che originano una doppia lettura. Nelle parabole raccontate, numerosi sono i riferimenti della Bibbia ebraica, e ai Vangeli cristiani, le sure si dilungano in discorsi sui doveri morali e legali, esortazioni, e apparterrebbero al periodo tardo dall'anno della Prima Rivelazione, sicché gli studiosi hanno pensato che queste sure trattino solo predicazioni e confutazioni delle opere sacre preesistenti, come l'Antico e il Nuovo Testamento, benché la voce parlante sia sempre quella di Allah tramite l'angelo Gabriele, e non di Gesù, come nei Vangeli.

Secondo i musulmani, il Corano è "Parola di Dio increata" e non venne quindi scritto da nessuno, l'originalità linguistica e letteraria ne rivela il carattere sovrannaturale, imposto mediante dettatura, dunque c'è un Corano celeste e nascosto (Umm al-kitāb), che diviene il modello o l'archetipo per la riproduzione in terra della stessa Rivelazione Celeste, dando vita, in termine filologico, al primo esemplare, da cui partiranno le varie famiglie dello stemma codicum interpretativo. Queste interpretazioni sono dovute al fatto che il testo era concepito per essere trasmesso in forma orale mediante ricorso alla musica, e solo successivamente sarebbe avvenuta la sua trascrizione.

Critica testuale[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la tradizione, Maometto dettava ai segretari le rivelazioni ricevute (da qui anche l'osservazione di un preteso analfabetismo del Profeta), senza curarsi però della distribuzione di un testo unitario e omogeneo. Per questo il Corano restò affidato completamente alla memoria dei fedeli, da cui il nome stesso dell'opera Qurʾān ([il Libro da salmodiare ad alta voce). La tradizione considera il Testo completato già al tempo della morte del Profeta nel 632, Maometto avrebbe raccolto il materiale sparso nella comunità e dato uniformità al Testo, e fu compito dei successori realizzare il passaggio dalle collezioni al testo definitivo. La data della stesura letteraria oscilla tra il 633, per volere di Abū Bakr, e il 650 d.C., sotto il califfato di ʿUthmān ibn ʿAffān, quando ebbe luogo la cosiddetta Vulgata, la raccolta completa cioè delle diverse versioni conservate dai fedeli.

Forse la prima edizione fu avviata dai segretari del califfo Abū Bakr nel 633, in modo particolare da Zayd ibn Thābit, l'edizione non fu promulgata per la morte del califfo nel 634, e in seguito al sorgere di varie divergenze tra il testo scritto e quelli recitati, ʿUthmān incaricò Zayd di procedere con la stesura finale, e l'ausilio di altri segretari, sicché il testo riconosciuto ufficiale, è quello di questo califfo. Servì inizialmente come sostegno alla memoria, data l'evoluzione in quel tempo della scrittura araba, in cui i segni consonantici si confondevano tra loro a causa di una non episodica omografia, ed erano soltanto annotate le vocali lunghe delle consonanti, non quindi le brevi, sicché questi problemi di morfologia non favorivano la recitazione unitaria del Testo.

Le recensioni discordanti, risultanti dall'insieme delle lezioni adottate da ciascuno dei vari capiscuola più autorevoli, determinarono una fissazione del canone o di riconoscimento dell'Opera, sicché si crearono due scuole, la lezione di ʿĀṣim, morto nel 774 e quella di Nāfiʿ, morto a Medina nel 785. La prima "recensione" si diffuse in Africa, prendendo il nome da Ḥafṣ, morto nell'805, il principale trasmettitore, e su di essa si è fatta l'edizione patrocinata da re Fuʾād. Altrove invece prevale l'altra recensione di Nāfiʿ, trasmessa da Warsh che morì nell'812. Nei secoli a seguire, col perfezionamento del ductus scrittorio dell'alfabeto arabo, vennero aggiunte le consonanti doppie, e distinte le vocali brevi e quelle lunghe,

Con la costituzione di queste due lezioni, si è formata una vera e propria scienza dell'abrogazione, che riguarda sia il Corano sia la Sunna. La sura dell'Ape (la 16), di origine meccana, sembra favorire un clima sereno e di dialogo coi "miscredenti", invita a chiamare gli uomini alla Via del Signore con saggezza e buone esortazioni e capacità retorica, mentre la sura del Pentimento (la 9), di origine medinese, invece invita i musulmani a combattere coloro che non credono in Allah e nel Giorno della Resurrezione, trovandosi in netto contrasto con la precedente.

Le sure medinesi costituiscono il Corano dei credenti, di coloro che già appartengono alla comunità islamica, gli eredi di questo messaggio devono annunciare la fede islamica nella sua originalità, dato che i versetti antichi furono abrogati, cioè sospesi, in relazione alla legislazione che prendeva forma per il bene della comunità, per la sua formazione.

Elenco delle suwar[modifica | modifica wikitesto]

Le trascrizioni in caratteri romani, i nomi in italiano e la ripartizione tradizionale rispondono alle norme che regolano Wikipedia per la lingua araba. Per il resto si è seguita la traduzione del Corano a cura di Hamza Roberto Piccardo[5].

In armonia con la suddivisione scelta, la sura LXXI (la n. 71) è l'ultima a essere stata rivelata nel periodo precedente l'Egira (alla Mecca); la sura XIV (la n. 72), invece, è la prima rivelata nel periodo seguente (a Medina).

Numero sura Nome arabo Nome traslitterato Nome italiano Numero di versetti Luogo della rivelazione Cronologia di rivelazione Causa della rivelazione[6]
001 (I) الفاتحة al-Fātiḥa L'Aprente 7 Mecca 005 [7]
002 (II) البقرة al-Baqara La Vacca 286 Medina 087 Rapporti con i medinesi che li avevano accolti dopo l'Egira e impostazione della nuova società islamica.
003 (III) آل عمران al-ʿImrān La famiglia di ʿImrān 200 Medina 089 Incertezze nell'umma dopo la sconfitta nella Battaglia di Uḥud
004 (IV) النّساء al-Nisāʾ Le Donne 176 Medina 092
005 (V) المآئدة al-Māʾida La Tavola imbandita 120 Medina 112
006 (VI) الانعام al-Anʿām Il Gregge 165 Mecca 055 [7]
007 (VII) الأعراف al-Aʿrāf Il limbo 206 Mecca 039 [7]
008 (VIII) الأنفال al-Anfāl Il Bottino 75 Medina 088 Vittoria musulmana nella Battaglia di Badr
009 (IX) التوبة al-Tawba La Conversione 129 Medina 113 Durante l'imminente completamento della conquista e conversione della Penisola arabica dopo le prime guerre di Espansione islamica, e la difficile conversione dei beduini.
010 (X) يونس Yūnus Giona 109 Mecca 051 [7]
011 (XI) هود Hūd (Il profeta) Hud 123 Mecca 052 [7]
012 (XII) يوسف Yūsuf Giuseppe 111 Mecca 053 [7]
013 (XIII) الرّعد al-Raʿd Il Tuono 43 Medina 096
014 (XIV) إبراهيم Ibrāhīm Abramo 52 Medina 072 Prima sura rivelata quando Maometto era giunto a Medina, periodo indicativo di inizio della predicazione pubblica del Corano.
015 (XV) الحجر al-Hijr al-Ḥijr 99 Mecca 054 [7]
016 (XVI) النّحل al-Naḥl Le Api 128 Mecca 070 [7]
017 (XVII) الإسرا al-Isrā Il Viaggio Notturno 111 Mecca 050 [7]
018 (XVIII) الكهف al-Kahf La Caverna 110 Mecca 069 [7]
019 (XIX) مريم Maryam Maria 98 Mecca 044 [7]
020 (XX) طه Ṭā-Hā ... 135 Mecca 045
[7]
Timore per le difficolta per le conversioni opportunistiche dei beduini.
021 (XXI) الأنبياء al-Anbiyāʾ I Profeti 112 Medina 073
022 (XXII) الحجّ al-Ḥajj Il Pellegrinaggio 78 Medina 103
023 (XXIII) المؤمنون al-Muʾminūn I Credenti 118 Medina 074
024 (XXIV) النّور al-Nūr La Luce 64 Medina 102
025 (XXV) الفرقان al-Furqān Il Discrimine 77 Mecca 042 [7]
026 (XXVI) الشّعراء al-Shuʿarāʾ I Poeti 227 Mecca 047 [7]
027 (XXVII) النّمل al-Naml Le Formiche 93 Mecca 048 [7]
028 (XXVIII) القصص al-Qiṣaṣ Il Racconto 88 Mecca 049 [7]
029 (XXIX) العنكبوت al-ʿAnkabūt Il Ragno 69 Medina 085
030 (XXX) الرّوم al-Rūm I Romani 60 Medina 084
031 (XXXI) لقمان Luqmān (Il profeta) Luqman 34 Mecca 057 [7]
032 (XXXII) السّجدة al-Sajda La Prosternazione 30 Medina 075
033 (XXXIII) الْأحزاب al-Aḥzāb I Coalizzati 73 Medina 090
034 (XXXIV) سبا Sabā ... 54 Mecca 058 [7]
035 (XXXV) فاطر Fāṭir Colui che dà origine 45 Mecca 043 [7]
036 (XXXVI) يس Yā-Sīn ... 83 Mecca 041 [7]
037 (XXXVII) الصّافات al-Ṣāffāt I Ranghi 182 Mecca 056 [7]
038 (XXXVIII) ص Ṣād ... 88 Mecca 038 [7]
039 (XXXIX) الزّمر al-Zumar I Gruppi 75 Mecca 059 [7]
040 (XL) غافر al-Ghāfir Il Perdonatore 85 Mecca 060 [7]
041 (XLI) فصّلت Fuṣṣilat "Esposti chiaramente" 54 Mecca 061 [7]
042 (XLII) الشّورى al-Shūrā La Consultazione 53 Mecca 062 [7]
043 (XLIII) الزّخرف al-Zukhruf Gli Ornamenti d'Oro 89 Mecca 063 [7]
044 (XLIV) الدّخان al-Dukhān Il Fumo 59 Mecca 064 [7]
045 (XLV) الجاثية al-Jāthiya La Genuflessa 37 Mecca 065 [7]
046 (XLVI) الأحقاف al-Aḥqāf ... 35 Mecca 066 [7]
047 (XLVII) محمّد Muḥammad (Il profeta) Maometto 38 Medina 095
048 (XLVIII) الفتح al-Fatḥ La Vittoria 29 Medina 111 Dopo la decisione di tornare a La Mecca e dopo le contestazioni a seguito dell'Accordo di al-Hudaybiyya.
049 (XLIX) الحجرات al-Ḥujarāt Le Stanze Intime 18 Medina 106
050 (L) ق Qāf ... 45 Mecca 034 [7]
051 (LI) الذّاريات al-Dhāriyāt Quelle che spargono 60 Mecca 067 [7]
052 (LII) الطّور al-Ṭūr Il Monte 49 Medina 076
053 (LIII) النّجْم al-Najm La Stella 62 Mecca 023 [7]
054 (LIV) القمر -Qamar La Luna 55 Mecca 037 [7]
055 (LV) الرّحْمن al-Raḥmān Il Compassionevole 78 Medina 097
056 (LVI) الواقعة al-Wāqiʿa L'Evento 96 Mecca 046 [7]
057 (LVII) الحديد al-Ḥadīd Il Ferro 29 Medina 094
058 (LVIII) المجادلة al-Mujādala La Disputante 22 Medina 105
059 (LIX) الحشْر al-Ḥashr L'Esodo 24 Medina 101
060 (LX) الممتحنة al-Mumtahana L'Esaminata 13 Medina 091
061 (LXI) الصّفّ al-Ṣaff I Ranghi Serrati 14 Medina 109
062 (LXII) الجمعة al-Jumuʿa Il Venerdì 11 Medina 110
063 (LXIII) المنافقون al-Munāfiqūn Gli Ipocriti 11 Medina 104
064 (LXIV) التّغابن al-Taghābun Il Reciproco Inganno 18 Medina 108
065 (LXV) الطّلاق al-Ṭalāq Il Divorzio 12 Medina 099
066 (LXVI) التّحريم al-Taḥrīm L'Interdizione 12 Medina 107
067 (LXVII) الملك al-Mulk La Sovranità 30 Medina 077
068 (LXVIII) القلم al-Qalam Il Calamo 52 Mecca 002 [7]
069 (LXIX) الحآقّة al-Ḥāqqa L'Inevitabile 52 Medina 078
070 (LXX) المعارج al-Maʿārij Le vie dell'Ascesa 44 Medina 079
071 (LXXI) نوح Nūḥ Noè 28 Mecca 071 [7]
072 (LXXII) الجنّ al-Jinn I Demoni 28 Mecca 040 [7]
073 (LXXIII) المزّمّل Al-Muzzammil L'Avvolto 20 Mecca 003 [7]
074 (LXXIV) المدّشّر Al-Muddaththir L'Avvolto nel Mantello 56 Mecca 004 [7]
075 (LXXV) القيامة Al-Qiyāma La Resurrezione 40 Mecca 031 [7]
076 (LXXVI) الإٍنسان Al-Insān L'Uomo 31 Medina 098
077 (LXXVII) المرسلت Al-Mursalāt Le Inviate 50 Mecca 033 [7]
078 (LXXVIII) النّبا Al-Nabā' L'Annuncio 40 Medina 080
079 (LXXIX) النّزعت Al-Nāzi`āt Le Strappanti Violente 46 Medina 081
080 (LXXX) عبس `Abasa Si Accigliò 42 Mecca 024 [7]
081 (LXXXI) التّكوير Al-Takwīr L'Oscuramento 29 Mecca 007 [7]
082 (LXXXII) الانفطار Al-Infitār Lo Squarciarsi 19 Medina 082
083 (LXXXIII) المطفّفين Al-Mutaffifīn I Frodatori 36 Medina 086
084 (LXXXIV) الانشقاق Al-Inshiqāq La Fenditura 25 Medina 083
085 (LXXXV) البروج Al-Burūj Le Costellazioni 22 Mecca 027 [7]
086 (LXXXVI) الطّارق Al-Tāriq L'Astro Notturno 17 Mecca 036 [7]
087 (LXXXVII) الأعلى Al-A`lā L'Altissimo 19 Mecca 008 [7]
088 (LXXXVIII) الغاشية Al-Ghāshiya L'Avvolgente 26 Mecca 068 [7]
089 (LXXXIX) الفجر Al-Fajr L'Alba 30 Mecca 010
[7]
Le rivelazioni subiscono una lunga interruzzione.
090 (XC) البلد Al-Balad La Contrada 20 Mecca 035 [7]
091 (XCI) الشّمس Ash-Shams Il Sole 15 Mecca 026 [7]
092 (XCII) الليل Al-Layl La Notte 21 Mecca 009 [7]
093 (XCIII) الضحى Al-Duhā La Luce del Mattino 11 Mecca 011 Rivelazione ricevuta dopo un lungo periodo di silenzio da parte di Allah.
094 (XCIV) الشرح Al-Sharh L'Apertura 8 Mecca 012 [7]
095 (XCV) التين Al-Tīn II Fico 8 Mecca 028 [7]
096 (XCVI) العلق Al-`Alaq L'Aderenza 19 Mecca 001 Prima rivelazione mentre Maometto era in ritiro spirituale in una grotta sul Monte Hira, nei pressi della Mecca.
097 (XCVII) القدر Al-Qadr II Destino 5 Mecca 025 [7]
098 (XCVIII) البينة Al-Bayyina La Prova 8 Medina 100
099 (XCIX) الزلزلة Az-Zalzalah II Terremoto 8 Medina 093
100 (C) العاديات Al-`Ādiyāt Le Scalpitanti 11 Mecca 014 [7]
101 (CI) القارعة Al-Qāri`ah La Percotente 11 Mecca 030 [7]
102 (CII) التكاثر At-Takāthur II Rivaleggiare 8 Mecca 016 [7]
103 (CIII) العصر al-ʿAṣr II Tempo 3 Mecca 013 [7]
104 (CIV) الهمزة al-Humaza II Diffamatore 9 Mecca 032 [7]
105 (CV) الفيل al-Fīl L'Elefante 5 Mecca 019 [7]
106 (CVI) قريش Quraysh I Coreisciti 4 Mecca 029 [7]
107 (CVII) الماعون al-Māʿūn L'Utensile 7 Mecca 017 [7]
108 (CVIII) الكوثر al-Kawthar L'Abbondanza 3 Mecca 015 [7]
109 (CIX) الكافرون al-Kāfirūn I Miscredenti 6 Mecca 018 [7]
110 (CX) النصر al-Naṣr L'Ausilio 3 Medina 114 Dopo l’ingresso di Muhammad a Mecca nel 630 d.C. prima della sua morte.
111 (CXI) المسد al-Masad Le Fibre di Palma 5 Mecca 006 [7]
112 (CXII) الإخلاص al-Ikhlāṣ II Puro Monoteismo 4 Mecca 022 [7]
113 (CXIII) الفلق al-Falaq L'Alba Nascente 5 Mecca 020 [7]
114 (CXIV) الناس al-Nās Gli Uomini 6 Mecca 021 [7]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "sura", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Sura, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 aprile 2017.
  3. ^ Pino Blassone, Introduzione al Corano UCOII, p. 7 (con alcune variazioni formali)
  4. ^ Corano, Sura XI:1
  5. ^ con il controllo dottrinale dell'UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d'Italia) e poi della Majammaʿ Malik Fahd di Medina (Complesso per la stampa del Nobile Corano in Arabia Saudita).
  6. ^ La causa della rivelazione è una scienza coranica che si occupa di indagare il contesto storico che ha occasionato una determinata rivelazione di Allah e le circostanze storiche in cui si trovava Maometto alla sua ricezione.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk bl bm bn bo bp bq Per i primi 3 anni, nonostante il susseguirsi delle rivelazioni, il proselitismo era relegato all'interno dell'ambiente famigliare, amici e parenti.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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