Amalfi
Amalfi comune | |
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Veduta della città dal porto | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Daniele Milano (lista civica "Liberi") dal 31-5-2015 (2º mandato dal 21-9-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 40°38′00″N 14°36′10″E |
Altitudine | 6 m s.l.m. |
Superficie | 5,7 km² |
Abitanti | 4 632[1] (30-6-2024) |
Densità | 812,63 ab./km² |
Frazioni | Lone, Pastena, Pogerola, Tovere, Vettica Minore |
Comuni confinanti | Agerola (NA), Atrani, Conca dei Marini, Furore, Scala |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84011 |
Prefisso | 089 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065006 |
Cod. catastale | A251 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 954 GG[3] |
Nome abitanti | amalfitani |
Patrono | sant'Andrea Apostolo |
Giorno festivo | 27 giugno, 30 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Amalfi all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Amalfi è un comune italiano di 4 632 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Fiorente repubblica marinara in epoca alto-medievale (assieme a Genova, Pisa e Venezia), è altresì nota per aver dato il nome alle Tavole amalfitane, un codice marittimo adoperato in tutta l'area mediterranea dal XII al XVI secolo.
Nel 1997 alla Costiera amalfitana, di cui Amalfi è il principale centro geografico e storico, è stato riconosciuto il titolo di Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Amalfi dà il nome all'omonimo tratto della penisola su cui sorge, la costiera amalfitana.
- Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima è di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati calde e assolate ma quasi mai afose.
In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,7 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,8 °C.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo è di sicura origine romana ma con due ipotesi: a) derivazione da Melfi, città lucana, i cui transfughi giunsero sulla costiera fondando la città; b) derivazione dalla gens romana Amarfia (I secolo d.C.)[4].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La sua fondazione viene ricondotta ai romani (il suo stemma reca la scritta Descendit ex patribus romanorum), anche se per il toponomastico Giovanni Alessio potrebbe essere ancora anteriore, risalendo ai navigatori egei in epoca precedente alla Magna Grecia. A partire dal IX secolo, Amalfi divenne la prima repubblica marinara italiana, grazie alla sua posizione inaccessibile sulla scogliera amalfitana, ed entrò in competizione con Pisa, Venezia e Genova.
A riprova dell'influenza amalfitana sull'area, il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo in tutto il Mediterraneo.
Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell'XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza. Nel 1131, quando il suo dominio comprendeva, tra l'altro, i territori e castelli di Guallo, Trivento, Capri, Ravello, Scala, Fratta, Gerula e Pogerula[5], fu conquistata dai Normanni di Ruggero II d'Altavilla re di Sicilia. Nel 1135 e nel 1137 fu saccheggiata dai Pisani e nel 1343 una tempesta, conseguenza del maremoto causato nel Mediterraneo meridionale dallo Stromboli, e riportato anche dal Petrarca in una lettera da Napoli[6], distrusse gran parte della città.
Per tradizione, ogni anno un equipaggio di vogatori amalfitani partecipa alla Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, sfidando gli armi delle città di Genova, Pisa e Venezia.
Per un errore di interpretazione di un testo latino, che riferiva che l'invenzione della bussola era attribuita dallo storico Flavio Biondo agli Amalfitani, il filologo Giambattista Pio sostenne che la bussola fosse stata inventata dall'amalfitano Flavio Gioia. Nel testo in questione (Amalphi in Campania veteri magnetis usus inventus a Flavio traditur), tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l'inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia: appunto Flavio Biondo[7]. Tuttavia i navigatori amalfitani potrebbero essere stati tra i primi ad usare quello strumento. "Un'antica tradizione amalfitana si riferisce, invece, ad un certo Giovanni Gioia quale inventore dello strumento marinaro"[8].
Particolarmente fiorente nella storia della città, e viva in due cartiere residue sulle molte presenti ed ormai in rovina, è l'industria cartaria, legata alla produzione della pregiata carta di Amalfi. In città infatti è possibile visitare il Museo della Carta di Amalfi.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]- Stemma
«Semipartito troncato: nel primo d'azzurro, alla banda cucita di rosso; nel secondo di nero alla croce ottagona d'argento; nel terzo ritroncato d'argento e di nero, alla bussola d'oro affiancata da quattro semivoli d'argento, attraversante sulla partizione e sormontata da una cometa d'oro, essa bussola caricata da una rosa dei venti di nero in campo d'argento e sovraccarica della lancetta magnetica d'oro con la punta gigliata alzata in palo. Motto: Descendit ex patribvs romanorvm»
- Gonfalone
«drappo di rosso.»
Lo stemma della città di Amalfi riunisce i tre simboli storici della città. Una banda rossa in campo d'argento (che dal 1970 è il simbolo della Regione Campania[9]) è ritenuto il più antico emblema amalfitano, il cui sfondo sarebbe stato cambiato in azzurro all'arrivo di Carlo D'Angiò nel 1266. La croce a otto punte in campo nero è attestata dalla seconda metà dell’XI secolo e ricorda la fondazione dell'Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, da parte di Gerardo Sasso, nativo di Scala e primo Gran maestro dell'Ordine di Malta, che la portava posta sull'abito nero proprio dei benedettini. Il bianco (argento) e il nero nella terza partizione rappresentano il giorno e la notte su cui è raffigurata una bussola che la leggenda vuole sia stata ideata dalla marineria amalfitana verso il 1259 e perfezionata dal navigatore Flavio Gioia di Amalfi. Le quattro ali d'aquila che la circondano simboleggiano i venti principali. Questa immagine fu aggiunta nel corso del XIV secolo; nel XVI divenne il simbolo del Principato Citra e, quindi, di quella che diverrà la Provincia di Salerno che oggi ha adottato come proprio emblema la sola croce a otto punte della Repubblica Marinara, in campo azzurro.[10]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Duomo di Amalfi, edificato da Mansone I di Amalfi a partire dal 987, è in stile barocco e neomoresco: al suo interno viene venerato il patrono della città, sant'Andrea, le cui reliquie sono riposte nella cripta[12].
- Basilica del Crocifisso, antica cattedrale in stile romanico, conserva resti di affreschi realizzati tra il XIII e il XIV secolo; annesso alla basilica è il chiostro del Paradiso[13].
- Chiesa di Santa Maria a Piazza, risalente al XV secolo, custodisce un'icona bizantina della Madonna Nera e statua della Madonna di Porto Salvo.
- Chiesa di Sant'Antonio, fondata secondo la tradizione nel 1220 da san Francesco, recatosi in visita alle reliquie di sant'Andrea.
- Chiesa di San Benedetto, costruita nel 1580, conserva un pavimento in cotto policromo.
- Chiesa di Santa Maria Maggiore, conosciuta anche come chiesa Nuova, fu fatta costruire nel 986 dal duca Mansone I[14].
- Chiesa di San Biagio e San Nicola dei Greci, risalente all'XI secolo; caratterestico il campanile in stile moresco realizzato alla fine del XIX secolo.
- Chiesa dell'Immacolata, conserva un trittico del XVIII secolo raffigurante la Madonna tra i santi Domenico e Filippo e due statue lignee della Madonna e di San Rocco.
- Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, ha due navate di eguale ampiezza; custodisce un'urna cineraria e un capitello romano di spolio e una tavola del XVI secolo, Assunzione di Maria, opera di Giovanni Angelo D'Amato.
- Chiesa di Santa Maria del Pino, risalente al XIII secolo.
- Santuario della Madonna delle Grazie, venne edificato nel XVI secolo come ex voto a seguito di un'epidemia di peste; conserva un trittico del XVI secolo e statua della Madonna delle Grazie del XV secolo[15].
- Chiesa di Santa Marina Vergine, con la facciata a doppio ordine di porticati[16].
- Chiesa di San Michele Arcangelo, ospita una tela della Madonna del Rosario, opera di Marco Pino da Siena.
- Chiesa di San Pietro Apostolo, del XIII secolo, custodiva un crocifisso del XIV secolo, rubato nel 1977 e sostituito con uno realizzato a Ortisei.
- Cappella di San Cristoforo, dell'XI secolo, fu fondata dal duca Mansone II detto il Cieco.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Fontana di Sant'Andrea, con le sculture marmoree del santo patrono e di divinità marine, scolpite nel Settecento. Originariamente si trovava all'inizio della scalea del duomo, ma all'inizio del Novecento fu spostata dove la si può vedere. L'acqua della fontana sbocca dalle statue marmoree di quattro putti, da quella di Pulicano e da quella di un uccello, sottostanti la più grande statua di Sant’Andrea in croce;
- Fontana di Cap' 'e Ciuccio (testa d'asino), sita poco prima della distrutta Porta dell'Ospedale, limite a nord del paesino. Deve il proprio nome alla tradizione degli abbeveraggi degli asini che scendevano dalla Valle delle Ferriere, da dove proveniva e proviene l'acqua, carichi di frutta, ortaggi e legname. Il presepe vi fu inserito nel 1974 ed è composto di pietre calcaree e tufacee della Valle dei Mulini, oltre che dalle statuine rappresentanti i personaggi tipici del presepe, immerse in gran parte nell'acqua.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Torre di Pogerola, confine sud-orientale della frazione, che domina Amalfi dall'alto;
- Torre Tabor, situata sul Monte Falconcello, appena sotto la Torre di Pogerola;
- Torre saracena della Luna.
Altro
[modifica | modifica wikitesto]Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]- Valle dei Mulini, dove sorgevano appunto i mulini per macinare il grano.
- Valle delle Ferriere, continuazione della Valle dei Mulini, solcata dal fiume Canneto, dove sorgevano le ferriere per la produzione della carta, delle quali è rimasta attiva solamente una. Vi cresce una rara specie di felce, la Woodwardia radicans.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[17]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2020 la popolazione straniera residente nel comune era di 152 persone (3,1% della popolazione complessiva). La nazionalità maggiormente rappresentata era quella ucraina, con 50 stranieri residenti, seguita da quella rumena, con 21.
Religione
[modifica | modifica wikitesto]La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico appartenente all'arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.
Istituzioni, enti e associazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Centro di Cultura e Storia Amalfitana
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]Nei pressi del centro storico è presente una biblioteca comunale gestita dal "Centro di Cultura e Storia Amalfitana"; essa per convenzione è accessibile gratuitamente ai suoi iscritti, a studiosi e agli studenti. All'interno sono conservati libri e manoscritti relativi alla storia locale ed in particolare all'antica società amalfitana nel periodo del suo massimo splendore, quando ancora era una delle quattro repubbliche marinare.
Musei
[modifica | modifica wikitesto]La città è sede di diversi musei:
- Museo civico di Amalfi;
- Museo degli Antichi Mestieri e dell'Arte Contadina;
- Museo diocesano;
- Museo della Carta;
- Museo della Bussola e del Ducato marinaro di Amalfi[18].
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]- Si svolge ogni quattro anni nel mese di giugno la Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. Manifestazione sportiva di rievocazione storica, è stata istituita nel 1955 con lo scopo di rievocare le imprese e la rivalità delle più note Repubbliche marinare italiane: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. È una gara remiera disputata mediante galeoni, ricostruiti su modelli del XII secolo, spinti da otto rematori (su sedile fisso) guidati da un timoniere. La regata è preceduta da un corteo storico, composto da numerosi figuranti che vestono i panni di antichi personaggi che caratterizzarono ciascuna Repubblica.
- Il patrono di Amalfi è sant'Andrea, la cui festa si svolge principalmente in due occasioni: il 26 e 27 giugno e il 30 novembre. La prima infatti è la festa del "patrocinio" e vi si ricorda il miracolo del santo che nel 1544 salvò Amalfi, Minori e Salerno, insieme anche a Santa Trofimena e San Matteo, da un attacco del pirata Ariadeno Barbarossa. Nella seconda occasione si celebra invece la festa liturgica del santo. In entrambe le occasioni, il culmine della manifestazione è rappresentato dalla processione con la tradizionale benedizione del mare in spiaggia e la successiva “Corsa” finale sulle scale del duomo. Essa fu effettuata per la prima volta verso la fine degli anni Quaranta. Si era dimesso da poco l’arcivescovo Ercolano Marini e gli era subentrato temporaneamente quello di Salerno. Questi vietò la benedizione del mare, considerata un rito pagano, e, alla discesa della statua in spiaggia, rottura del suo divieto, proseguì verso la cattedrale senza aspettare i portatori. Allora essi, dopo una veloce benedizione, si precipitarono in cattedrale. All’arrivo in piazza, l’arcivescovo ordinò di chiudere le porte del duomo e i portatori corsero con la statua in un disperato tentativo di entrare, ma la porta si chiuse completamente all’arrivo nell’atrio. Dopo ore di trattative, finalmente si riuscì a far rientrare la statua in chiesa.
- Degne di nota sono anche le processioni via mare ad apertura e chiusura della stagione estiva, in onore di Sant’Antonio e della Madonna di Porto Salvo, che vengono effettuate rispettivamente il 13 giugno e il 12 settembre.
- Altre feste importanti sono in onore di Santa Rita, San Basilio e della Madonna del Rosario, patroni della Valle dei Mulini, che si svolgono rispettivamente il 22 maggio, il 14 giugno, la prima domenica di ottobre ed il 2 dicembre.
- Infine da ricordare sono anche le feste patronali delle frazioni: a Pogerola si festeggiano la Madonna delle Grazie e Santa Marina il 2 ed il 17 luglio, a Lone la Madonna Bambina l'8 settembre, a Vettica la Virgo Potens e San Michele la seconda domenica di luglio e il 29 settembre, a Tovere Sant'Anna, celebrata il 26 luglio.
- Tra i riti della Settimana santa è degna di nota la processione del Venerdì santo. All’arrivo del buio più completo, alla sola luce delle fiaccole e dei lumini, esce dalla cattedrale la processione con le statue del Cristo morto e della Madonna Addolorata. Accompagnata da Sento l’amaro pianto e Veder l’orrenda morte, composizioni scritte dal musicista amalfitano Antonio Tirabassi, e dai ‘Battenti’, uomini incappucciati vestiti di bianco che portano lanterne, la processione si snoda poi per le vie cittadine, per concludersi infine, dopo essere passata per la chiesa di San Nicola, nella chiesetta della confraternita dell’Addolorata, dove si depone il simulacro del Cristo morto, verso il quale si perpetua il devoto rito del bacio dei piedi da parte degli amalfitani.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Agricoltura
[modifica | modifica wikitesto]Gran parte dei terreni ad uso agricolo è destinato alla produzione del Limone Costa d'Amalfi (IGP)[19].
Turismo
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è a prevalente economia turistica[20].
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]- Strada statale 163 Amalfitana, principale asse viario di accesso al territorio comunale.
- Strada Regionale 366 (di Agerola) Innesto SS 163 fino al confine della provincia.
- Strada Provinciale 252 SS Agerolina-Bivio Acquarola-Tovere di Amalfi, principale accesso alle frazioni di Vettica, Pogerola, Pastena e Lone.
Porti
[modifica | modifica wikitesto]Porto turistico di Amalfi con collegamenti passeggeri per Capri, Positano, Maiori, Minori, Cetara e Salerno.
Mobilità urbana
[modifica | modifica wikitesto]I trasporti interurbani sono gestiti dalla società Sita Sud.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Luigi Torre | lista civica Progetto Amalfi | sindaco | |
14 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Antonio De Luca | lista civica Progetto Amalfi | sindaco | |
29 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Antonio De Luca | lista civica Progetto Amalfi | sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 dicembre 2014 | Alfonso Del Pizzo | lista civica Amalfi da vivere | sindaco | |
6 dicembre 2014 | 1 giugno 2015 | Giuseppe Castaldo | commissario prefettizio | ||
2 giugno 2015 | 21 settembre 2020 | Daniele Milano | lista civica Liberi | sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Daniele Milano | lista civica Liberi | sindaco |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Il comune ha fatto parte della Comunità Montana Penisola Amalfitana fino al 2008, anno della soppressione dell'ente[21].
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.
Sport
[modifica | modifica wikitesto]La principale squadra di calcio è la società F.C. Costa d'Amalfi, fondata nel 1996, che ha disputato tutti i campionati dilettantistici regionali minori sino ad arrivare, nella stagione 2016/2017, in Eccellenza dove poi ottiene, nel campionato 2023/24, la sua prima promozione in Serie D.
Ha sede nel comune la squadra di canoa polo del Circolo Canottieri Antonio Offredi A.S.D. che partecipa al campionato nazionale di serie A.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Prof. Giuseppe Gargano - Origini e storia di Amalfi: Le origini (sul sito del comune di Amalfi).
- ^ Alessandro di Telese, De rebus gestis Rogerii Siciliae regis. L. II, capp. VIII-XI
- ^ laRepubblica Scienze: Lo Stromboli generò lo tsunami visto dal Petrarca: fu uno dei tre avvenuti nel Medioevo.
- ^ Chiara Frugoni Medioevo sul Naso
- ^ Prof. Giuseppe Gargano - Origini e storia di Amalfi: La marineria (sul sito del comune di Amalfi).
- ^ Giuseppe Gargano, Stemma civico, su Città di Amalfi, 23 settembre 2023. URL consultato il 13 aprile 2024.
- ^ Amalfi, su araldicacivica.it. URL consultato il 28 marzo 2022.
- ^ Lo stemma del comune ha una corona a cinque punte, simbolo utilizzabile solo dalle città.
- ^ Touring, pp. 637-638.
- ^ Touring, p. 639.
- ^ Touring, p. 641.
- ^ Chiesa della Madonna della Grazia, su parrocchiaamalfi.com. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Chiesa di Santa Marina Vergine, su beweb.chiesacattolica.it, 19 maggio 2022. URL consultato il 27 agosto 2023.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Sito ufficiale del museo.
- ^ Gal Colline Salernitane (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2011).
- ^ Touring, p. 634.
- ^ Legge Regionale N. 20 dell'11 dicembre 2008 della Regione Campania (PDF).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Napoli e dintorni, Milano, Touring Club Editore, 2008, ISBN 978-88-365-3893-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Amalfi
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Amalfi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amalfi
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Amalfi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su amalfi.gov.it.
- Amalfi, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Carmelo. Colamonico Gino Chierici e Riccardo Filangeri di Candida, AMALFI, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- Amalfi, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Gerardo Sangermano, AMALFI, in Federiciana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005.
- Amalfi, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Amalfi, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151254863 · LCCN (EN) n79021800 · GND (DE) 4085657-4 · BNF (FR) cb12125253c (data) · J9U (EN, HE) 987007554957605171 |
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