Angri
Angri comune | |||
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Veduta di Angri dal Chianiello (monti Lattari) | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Cosimo Ferraioli (liste civiche) dal 15-6-2015 (2º mandato dal 21-9-2020) | ||
Territorio | |||
Coordinate | 40°44′35″N 14°34′10″E / 40.743056°N 14.569444°E | ||
Altitudine | 32 m s.l.m. | ||
Superficie | 13,77 km² | ||
Abitanti | 33 892[1] (31-12-2021) | ||
Densità | 2 461,29 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Corbara, Lettere (NA), San Marzano sul Sarno, Sant'Antonio Abate (NA), Sant'Egidio del Monte Albino, Scafati | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 84012 | ||
Prefisso | 081 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 065007 | ||
Cod. catastale | A294 | ||
Targa | SA | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona C, 1 175 GG[3] | ||
Nome abitanti | angresi | ||
Patrono | san Giovanni Battista | ||
Giorno festivo | 24 giugno | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Angri all'interno della provincia di Salerno | |||
Sito istituzionale | |||
Angri è un comune italiano di 33 892 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Angri fa parte dell'Agro Nocerino - Sarnese, immediatamente a ridosso dell'Area vesuviana, e dei comuni che fanno parte della città metropolitana di Napoli. Insieme al Comune di Scafati forma un'unica conurbazione con i comuni dell'hinterland napoletano. Il territorio comunale va dalla base dei Monti Lattari al cuore della Valle del Sarno in una delle zone più fertili d'Italia.
Clima[modifica | modifica wikitesto]
Il clima è mite. La vicinanza del mare fa sì che vi sia un clima mediterraneo tipico del meridione italiano. La stagione invernale e quella estiva sono caratterizzate da clima umido e fresco. Spesso si presentano precipitazioni che possono durare fino a qualche settimana, poi le giornate diventano solari.
- Classificazione climatica: zona C, 1175 GG.
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Il primo nome usato anticamente per chiamare Angri fu Angra, che significava acqua stagnante o acquitrino; questo toponimo è ancora utilizzato in una zona periferica antica della Città, denominata Paludicella[4].
Secondo alcuni studiosi, il nome di Angri potrebbe derivare anche da altre denominazioni più antiche, tra le quali figurano:
- Anger: Ancra, Angara o Angre (cfr. la Tabula Peutingeriana: copia documento pergamenaceo del XII-XIII secolo di un'antica carta romana raffigurante ab antiquo le vie dell'Impero romano), toponimo che sta ad indicare i terreni coltivati lungo le sponde di un fiume o un di un affluente dello stesso (v. Sarno);
- Angarius: animale da traino o campestre;
- Angarium: stazione o luogo ove stazionavano i cavalli per essere ferrati o cambiati;
- Angrivari: popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Cesare, poi sottomesse a Roma[5].
Nel Medioevo alla città venne cambiato nuovamente il nome, in Ancharia, nella lingua volgare locale dell'epoca, poiché tale nome si addiceva di più al luogo e voleva indicare la fertilità delle campagne e della vegetazione che, all'epoca, si estendevano dalle pendici dei monti Lattari fino alle sponde del fiume Sarno, dove si sviluppava. Infine il nome di Ancharia venne registrato e compare per la prima volta nel Codex Diplomaticus Cavensis (cfr.) dell'856, che si conserva ancora nell'archivio dell'abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni[6].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati della Campania non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
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Nei pressi della Città di Nuceria - Alfaterna (nota nel XXI secolo come Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Angri e Sant'Antonio Abate), fu combattuta la battaglia dei Monti Lattari, anche conosciuta come battaglia del Vesuvio (poiché la prima fase dello scontro fu combattuta proprio presso il vulcano), che si svolse nell'ottobre del 552 durante la guerra gotica. Essa fu decisiva per la sconfitta dei Goti e l'affermazione dell'Impero romano d'oriente in Italia. La battaglia fu combattuta fra il generale, dell'Impero Romano d'Oriente, Narsete e l'ultimo re dei Goti, Teia il quale la perse e con essa anche la sua vita. Infine in una località nota come Pizzauto (Pozzo dei Goti) si dice che ci siano gli scheletri di alcuni soldati goti, gettati lì dai vincitori, ove è situata la Grancia di San Giacomo del XV secolo. Ad Angri inoltre, è stata intitolata una strada col nome de Goti in epoca moderna.
Nel 1290 il re Carlo II d’Angiò assegnò in feudo la Terra d'Angri a Pietro Braherio o de Braheriis.
Il 24 settembre 1421 la Terra d'Angri di fazione angioina, strenuamente difesa dal feudatario il conte Giovanni Zurolo (1382-1440) ligio a Luigi III d'Angiò, fu teatro di lotta dinastica tra angioini e aragonesi, in cui dopo estenuanti assalti subì il cruente assedio — con l'assalto al Castello, un tempo ornato da torri e mura fortificate munite di porte — da parte del capitano di ventura Andrea Forte Braccio da Montone al servizio di Alfonso V d'Aragona a cui aveva chiesto aiuto la sovrana Giovanna II d'Angiò-Durazzo contro il predetto Luigi III d'Angiò e ai suoi fedelissimi proseliti.
Tra settembre e ottobre del 1425, a seguito dell'intervento della regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo, il feudo di Angri venne ripristinato a favore del feudatario il conte Giovanni Zurolo. Lo stesso signore feudale il 26 luglio 1436 fondò, su una preesistente chiesetta o cappella angioina (eretta da Carlo II d'Angiò nel 1288 circa) con annesso ospizio della Carità della seconda metà del XIII secolo (vulgo Maria Vergine della Carità, detta della Pietà, poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella), la chiesa della SS. Annunziata di Angri con attiguo ex monastero Domenicano.
Il 26 giugno del 1428
(cfr. Diploma Reale, rilasciato in Castel Capuano - Napoli il 31 agosto del 1428 da Giovanna II d'Angiò-Durazzo ed inviato al feudatario della Terra d'Angri Giovanni Zurolo), appellato come "il giorno del riscatto", periodo pedissequo ai precitati fatti del 1421-25. Questi gli eventi (1421-25, 1428-36) a cui è legata la manifestazione storica-rievocativa, "Palio Storico Città di Angri", patrocinata dal Comune che si svolge nel mese di settembre di ogni anno.
Il suo maggiore fasto è riconducibile al XVII e al XVIII secolo, periodo in cui regnarono i principi Doria (1613-1806), che elevarono il feudo al rango di Principato. I Doria detennero il feudo sino all'abolizione del feudalesimo. Fecero erigere numerosi monumenti ancora esistenti e visitabili. Di particolare interesse il castello di stile vanvitelliano, con logge sovrapposte a scale a tenaglia in pietra nera.
Dal 1806 al 1860 è stata capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stata capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.
Con la creazione del comune di Pompei, Angri perse la frazione di Bagni in favore del comune di Scafati perché il comune di Scafati dovette cedere alcuni territori all'allora nascente comune di Pompei, in prossimità degli scavi archeologici. Angri ottenne però una nuova frazione, che era Sant'Egidio del Monte Albino ma la perse appena venne elevata al rango di comune autonomo.
Con la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica Italiana Angri è diventata un comune autonomo.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Il Comune ha un proprio gonfalone e un proprio stemma, troncato da una fascia di argento: nella parte superiore tre monti di colore verde su sfondo azzurro, la parte inferiore di colore rosso. Lo scudo è sormontato da una corona turrita di colore oro e circondato da una corona intrecciata di foglie di leccio e rovere; al disotto un nastro con la scritta Universitas Terrae Angriae.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Nella città sorgono il Castello e il palazzo Doria, attigui tra loro, che affacciano sulla Villa comunale, il giardino del suddetto castello.
Monumento ai caduti di Angri[modifica | modifica wikitesto]
Monumento presente in piazza Doria nel centro urbano di Angri, che ricorda i caduti della prima e seconda guerra mondiale; alla base si erge un angelo in bronzo che brandisce una spada ornato da vestigia belliche, tra cui un soldato che impugna, con mano sinistra, la bandiera del Regno d'Italia, mentre con l'altra, sorregge un civile esanime.
Chiesa di San Benedetto da Norcia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo le fonti ufficiali, la chiesa risalirebbe al secolo VII[7]. Venne eretta inizialmente in puro stile gotico. Le sue dimensioni iniziali erano più piccole di come le si possono osservare oggi[8].
La chiesa si presenta al suo interno con una ripartizione di tre navate, sulle quali si possono ammirare le antiche colonne che reggevano la vecchia chiesa. Le opere artistiche custodite al suo interno sono un prezioso polittico e una pala d'altare attribuite a Cristoforo Scacco e datate 1503[9].
Collegiata di San Giovanni Battista e congrega di Santa Margherita[modifica | modifica wikitesto]
La collegiata di San Giovanni Battista costruita a partire dal 1180, e intitolata inizialmente a sant'Angelo (san Michele Arcangelo) è la chiesa madre di Angri.
Al suo interno conserva opere di Simone da Firenze e di Angelo Solimena e la statua lignea ed il busto argenteo di San Giovanni Battista, patrono della città.
Cappella di San Nicola di Bari[modifica | modifica wikitesto]
La cappella gentilizia venne fatta costruire su proposta del nobile angrese Riso De Risi nel 1321, dedicandola a san Nicola di Bari, dopo che egli si appropriò delle terre dove sorge la struttura religiosa. Dal nome del nobile derivò il toponimo rimasto invariato nel tempo di borgo Risi.[10][11]
Cappella di San Giuda Taddeo apostolo[modifica | modifica wikitesto]
L'edificio con annessa intestata Cappella gentilizia, già Cappella del Purgatorio poi De Angelis, risale tra il XV e il XVII secolo.
All'interno della sontuosa Cappella si conservano diverse opere artistiche, tra cui: una Pala d'Altare raffigurante la Vergine Maria posta nel mezzo tra san Giuda Taddeo Apostolo e san Gaetano Thiene, opera pittorica commissionata all'epoca dai proprietari della cappella al rinomato pittore italiano Carlo Rosa da Giovinazzo, ab antiquo attivo a Napoli; una processionale statua lignea raffigurante San Giuda Taddeo con il tipico medaglione sul petto (trattasi di una discreta copia, in quanto l'originale ottocentesco venne trafugato nel 2015) che reca impresso il Cristo; una statua del 1865 raffigurante l'Angelo Custode con il Bambino Gesù, fatta commissionare da don Alfonso Maria Fusco, già Beato poi Santo, periodo in cui fondò l'Oratorio presso i locali attigui alla Cappella[12][13].

Chiesa della Ss.ma Annunziata e dell'ex convento dei frati Domenicani[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa della Ss. ma Annunziata, con annesso ex convento (già ospizio di Carità) dei frati predicatori Domenicani, fu fondata il 26 luglio 1436 — su una preesistente chiesetta/cappella del XIII secolo cui edificata per volontà di Carlo II d'Angiò (1254-1309) sotto il titolo di Maria Vergine della Carità vocatus della Pietà poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella — dal conte Giovanni Zurolo (1382-1440) signore feudale della Terra d'Angri.[14] Nella seconda metà del XVIII secolo[15] furono eseguiti significativi lavori di consolidamento e restaurazione della chiesa con l'annesso ex convento domenicano (già ospizio di Carità). Difatti nel 1775, data scolpita sul portale d'ingresso di detto convento, ultimati i predetti lavori, la chiesa Ss. ma Annunziata si presentava ab antiquo in elegante stile architettonico barocco napoletano "vanvitelliano", come del resto si presenta ancora oggi nella sua interezza sontuosa.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato alla dea Venere ma venne edificata solo in epoca medioevale.
Ogni 3 febbraio nella chiesa si celebra la ricorrenza della festività religiosa di san Biagio poiché vi è una sua antica statua dopo le consuete celebrazioni liturgiche, vi si svolge un antico rituale dove i credenti si fanno ungere la gola con l'olio santo (poiché il santo è anche il protettore della gola) e vi è la successiva consumazione dei panini benedetti, una variante diversa rispetto a quella di altre città dove si venera il santo durante la sua ricorrenza dove, si consumano anche dolci e panettoni con la sua immagine.[16]
Venne completamente ristrutturata in puro stile barocco nel '700. All'interno della chiesa è conservata un'antica pala d'altare, opera bizantina, raffogurante la Madonna di Costantinopoli.[17]
Nel 1975, venne riformata la facciata della chiesa e la porta esterna della sagrestia.[18]
Chiesa e congrega di Santa Caterina di Alessandria vergine e martire[modifica | modifica wikitesto]
La collegiata sorge in piazza Don Enrico Smaldone, ex piazza Trivio[19]. Non si conosce l'anno preciso di fondazione della chiesa ma le prime notizie risalgono al XV secolo[20]. Era risaputo che esisteva un oratorio chiamato con il nome spogliaturo (spogliatoio), dove i confratelli della congrega si cambiavano d'abito per le celebrazioni delle messe.
Sempre nel XV secolo i confratelli della congrega fondarono il primo ospedale dell'agro nocerino-sarnese, per ricoverare e curare i poveri e gli ammalati bisogni del città e dei dintorni e anche per alloggiare i pellegrini[20]. L'ospedale della congrega è stato operativo fino all'avvento della Repubblica Napoletana, agli inizi dell''800, poiché il governo della repubblica incamerò tutti i suoi beni[20].
Nel Seicento la congrega istituì anche un monte di pietà che concedeva piccoli prestiti in denaro ai suoi confratelli e a chiunque si trovasse in difficoltà economiche. All'inizio della sua attività, il Monte di Pietà della congrega non richiedeva alcun interesse sul denaro prestato ai confratelli e ai bisognosi ma, poco tempo dopo, tutti i prestiti finanziati vennero corrisposti ad un moderato interesse[20]. Grazie a tutti gli utili generati dalle sottoscrizioni dei richiedenti, nel 1685[20] si fondò un'istituzione, il Pio Monte dei Morti, per suffragare con celebrazioni di sante messe le anime dei morti.
Alle ore 04:00 del mattino, del giorno 30 novembre del 2017, si staccò a causa del forte vento e del maltempo, una campana che si trovava all'interno del campanile, fortunatamente quando cadde non provocò vittime e né danni[21][22].
Il giorno 7 maggio di mattina, è stata installata una nuova campana in sostituzione della precedente.
Ogni 25 novembre si celebra la memoria liturgica di santa Caterina d'Alessandria e la festa nella piazza don Enrico Smaldone, attigua alla congrega.
Chiesa di Santa Maria del Carmine ed ex convento dei frati carmelitani[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa venne fatta erigere nel 1611 dai nobili di Angri su proposta dei frati carmelitani insieme ad un loro convento, situato in località Camaldoli di Angri[23]. Tale località ha cambiato nome e il convento dei frati carmelitani non esiste più perché è andato distrutto in una data imprecisata e non fu più ricostruito[24]. Nella chiesa fin dal Seicento è custodita una pala d'altare raffigurante la Madonna bruna.
La chiesa venne ristrutturata interamente nel Settecento nello stile barocco[24]. All'esterno della chiesa vennero aggiunti due campanili in stile dorico. La chiesa venne inoltre arricchita di opere tra le quali: un dipinto settecentesco di forma ovale, incastonato nella volta e raffigurante la Madonna assunta, quadri con Santa Lucia e San Benedetto e tre statue di Sant'Aniello di Napoli, Santa Lucia e la Vergine del Carmelo, quest'ultima datata al 1718[25].
Nell'Ottocento la facciata della chiesa venne arricchita da un affresco[26].
Durante il terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980, la parte superiore della facciata della chiesa venne distrutta, con la perdita dell'affresco ottocentesco e la chiesa subì anche altri danni sia all'esterno che all'interno[23][24][27]. Il distacco della facciata uccise 9 persone del paese e ne ferì altre.
Il 23 novembre del 2003 è stata posta in piazza Annunziata, dal comune di Angri, una lapide commemorativa per tributare omaggio alle 9 persone uccise sotto la chiesa di Santa Maria del Carmine[28].
Dopo il terremoto la chiesa venne chiusa alle funzioni religiose per un lungo periodo di tempo e, successivamente, venne ristrutturata sia all'interno che all'esterno. Nel 2005 un'ala della chiesa prese fuoco ma si bruciarono solo le tre statue dei santi riposte al suo interno[29]. con perdita degli originali abiti settecenteschi.
Ogni 20 di luglio si celebra la festa religiosa e la processione per le strade di Angri della statua della Madonna custodita all'interno della chiesa[30].
In un locale annesso alla chiesa è presente anche una confraternita nata insieme alla fondazione della chiesa e che prende il nome dal santuario[31]. In un altro locale connesso alla chiesa è presente anche un centro Caritas.
Cappella dei Santi Cosma e Damiano[modifica | modifica wikitesto]
La cappella dei Santi Cosma e Damiano ha origini quattrocentesche e sorge inglobata in un antico edificio situato nel centro storico della città di Angri. Attualmente la cappella si trova inglobata all'interno di un antico palazzo settecentesco. Accessibile solo dal piano terra dello stabile è situata nella strada più antica della città ovvero via di mezzo.
La chiesetta sorse per volontà del nobile Baldassare Pisacane e per questo motivo la cappella venne chiamata anche con il cognome del fondatore Pisacane ma successivamente, anche con quello della nobile famiglia dei Montevergine che la ottennero con diritto di patronato.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie[modifica | modifica wikitesto]
L'antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie o Madonna delle Grazie è una piccola chiesa, con una stanza, che sorge nelle campagne di Angri, in via del Maio. Al suo interno vi è oltre alla stanza delle cerimonie, la stanza connessa della sagrestia, posta vicino al suo unico ingresso principale, visibilissima anche dall'esterno dell'edificio. La sua costruzione dell'edificio è stata voluta dalla famiglia Montefusco nel XIX secolo. La Madonna delle Grazie alla quale è dedicata la chiesetta, è stata dichiarata protettrice delle Manifatture Cotoniere Meridionali (MCM) nel 1830 (anno di fondazione delle industrie nel suolo angrese).[32]
Nel 2013 è stata lanciata una petizione per il recupero e la ristrutturazione della chiesetta perché, attualmente versa in stato di abbandono da circa un ventennio.[33]
La chiesa si presenta di modeste dimensioni, sopra alla sua facciata era presente una piccola campana in ferro battuta con affissa una croce, ora mancante perché trafugata dai ladri il 24 agosto del 2020.[34][35]
Chiesa della Madonna della Pace[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa della Madonna della Pace, chiamata anche Regina Pacis,[36] ha tale nome perché venne fatta erigere come ringraziamento dei cittadini di Angri verso la Madonna per la fine della prima guerra mondiale.[37] Venne fatta erigere dopo la creazione di un'edicola votiva con una statua della Madonnina, ad opera di don Vincenzo del Pezzo, reduce del primo conflitto mondiale e nipote di sant'Alfonso Maria Fusco. Molti abitanti del posto vollero la creazione di questa chiesa anche perché in quella zona di Angri non ne esistevano altre e si trovava molto distante dalle altre chiese del centro cittadino. Tra il 1923 e il 1925 al posto dell'edicola votiva venne eretta la nuova chiesa con le offerte dei cittadini angresi e con l'aiuto degli abitanti, soprattutto della zona locale. Fu consacrata nel 1926 dall'allora monsignor Romeo e divenne parrocchia ufficialmente il 5 aprile del 1953 su ordinazione ecclesiale del vescovo Fortunato Zoppas.[38]
La chiesa sorge su una piccola piazzetta che prende il suo nome. Sulla facciata della chiesa si legge la scritta Reginae Pacis Dicatum ("Dedicato alla Regina della Pace"). La chiesa possiede un piccolo campanile, in alto a sinistra sulla facciata, sormontato da una piccola statua della Madonna. Sulla facciata è anche collocato un orologio e sopra di esso altre due campane. Sulla facciata della chiesa sono poste tre lapidi commemorative. Quella posta sopra il portone d'ingresso della facciata ricorda l'inizio dei lavori di fondazione. La lapide posta a sinistra del portone d'ingresso è stata affissa dal comune di Angri nel dicembre del 1975 a ricordo del suo fondatore, don Vincenzo Del Pezzo, nel ventesimo anno della sua morte ed è stata nuovamente ripristinata dai parenti del prete nell'ottobre del 2010. La lapide posta a destra del portone d'ingresso è stata collocata il 18 novembre 1987 dopo il trigesimo della morte di don Alfonso Fiorelli, il secondo parroco della parrocchia che l'amministrò per ben 36 anni fino alla sua morte. Successivamente alla morte di questo priore, la chiesa venne retta dal fratello di don Alfonso, don Giacomo Fiorelli, il quale rimase in carica come sacerdote fino alla sua morte, nell'ottobre del 2000. A succedergli fu don Romualdo Calcìde il 17 dicembre 2000.[39]
L'interno della chiesa è formato da un unico ambiente quadrangolare con un unico altare maggiore. Al suo ingresso, sulla destra, vi è una porta che permette di accedere al piano superiore dove c'è un soppalco, nella sua parte frontale al centro invece è allocata in una nicchia una statua della Madonna con il Bambino Gesù, chiamata anch'essa come la chiesa, Madonna della Pace. Un crocefisso ligneo di piccole dimensioni è conservato vicino all'altare maggiore. Si trovano inoltre nella chiesa una statua moderna di Sant'Isidoro l'agricoltore e una tela rappresentante Sant'Alfonso Maria Fusco in abiti canonici, riproduzione parziale dell'originale del pittore Salvatore Seme del 2014. La statua della Madonna della Pace è stata portata via dalla chiesa poiché oggetto di restauro, dal 5 settembre al 24 dicembre del 2019 dopodiché, nel giorno del rientro in chiesa, è stata fatta una piccola processione per le strade limitrofe della chiesa prima di essere riposta nella sua nicchia.[40][41] La chiesa è decorata con affreschi novecenteschi fatti realizzare durante i lavori di fondazione dell'edificio. I dipinti a pian terreno sono realizzati in quest'ordine: lungo la parete di sinistra, dall'ingresso fino all'altare maggiore ci sono tre dipinti che raffigurano San Gerardo Maiella, Gesù e San Pasquale Baylon; lungo la parete di destra, dall'ingresso fino all'altare maggiore ci sono altri quattro dipinti che raffigurano: San Vincenzo Ferrer, Sant'Antonio di Padova, Sant'Anna e san Gioacchino e San Domenico di Guzmán. Sul soffitto della chiesa, a partire dall'ingresso, sono raffigurati in affreschi murali: Santa Cecilia in paradiso, una Battaglia della prima guerra mondiale vinta dall'esercito italiano con angeli protettori, dedicata al parroco don Giacomo Fiorelli, e la Beata Vergine Maria assunta in cielo, tra gli angeli. Sulle pareti tra le finestre sono stati raffigurati i quattro evangelisti. Tutti i dipinti e i vari affreschi presenti nella chiesa sono stati restaurati nell'anno 2015.
Ogni 15 maggio viene celebrata la memoria liturgica di sant'Isidoro oltre alla festa del casale che inizia 3 giorni prima.[42] Durante la settimana della festività di sant'Isidoro, la sua statua viene esposta alla sinistra dell'altare maggiore. Nel primo giorno dopo la santa messa serale c'è anche la distribuzione dei tagliolini di Sant'Isidoro, nel secondo giorno, nuovamente dopo la messa serale c'è la consacrazione delle famiglie a sant'Isidoro e alla Beata Vergine Maria, nel terzo giorno infine sempre dopo la santa messa serale c'è la distribuzione del pane benedetto alle famiglie.
Ogni 8 settembre viene celebrata la festa parrocchiale della natività della Beata Vergine Maria, con una processione nel quartiere della statua della Madonna della Pace.[43] All'inizio di ogni mese di maggio di ogni anno, viene esposta per pochi giorni la statua della Madonna della Pace, alla sinistra dell'altare maggiore della chiesa.
Chiesa di San Francesco d'Assisi con il convento dei frati francescani[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa sorge attigua al convento dei frati minori, che è connesso alla chiesa. Si trova nella stessa via della cappella di San Nicola di Bari e del convento delle suore compassioniste serve di Maria.
La chiesa è a tre navate con un unico altare maggiore. Lungo la parete di sinistra dell'aula della chiesa, vi è una porta realizzata nello stesso tempo in cui vennero fondati questi due edifici, per connettere il convento dei frati minori direttamente alla chiesa.
È stata ristrutturata in tempi moderni e ospita le statue di San Francesco d'Assisi e di Santa Chiara d'Assisi in cartapesta e tre mosaici raffiguranti ancora San Francesco d'Assisi, posti uno a destra e l'altro a sinistra delle pareti latrali mentre quello in alto è posto sull'altare maggiore.
Ogni 4 ottobre viene celebrata la memoria liturgica del santo al quale è dedicata la chiesa e viene svolta anche una piccola festa del casale attiguo.
Altre architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Ex-grancia Certosa di San Giacomo di Capri in Pizzaguto o Pizzauto
- Chiesa SS. Annunziata con attiguo ex Monastero Domenicano, nelle immediate vicinanze della Casa Museo di Sant'Alfonso Maria Fusco
- Chiesa S. Maria del Carmine
- Chiesa Madonna delle Grazie
Edifici civili[modifica | modifica wikitesto]
- Castello Doria d'Angri
- Palazzo D'Amelio
- Palazzo Fusco
- Ex Manifatture Cotoniere Meridionali - MCM
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[44]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Al 31 dicembre 2015 ad Angri risultano residenti 1 121 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono[45]:
Religione[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa cattolica[modifica | modifica wikitesto]
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico[46]; il comune appartiene alla forania omonima della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, suddivisa in sei parrocchie.
Ad Angri è sorta la prima casa della congregazione delle suore di San Giovanni Battista, fondata il 26 settembre 1878 da sant'Alfonso Maria Fusco. La congregazione delle suore di San Giovanni Battista, inizialmente voluta dal fondatore con il nome di "Le nazarene", derivante da Gesù di Nazareth, è stata successivamente ride nominata come "congregazione delle suore di San Giovanni Battista" (battistine) ed è diffusa in tutto il mondo. La prima giovane, Maddalena Caputo, di Angri, fu l'animatrice e la sostenitrice dell'opera insieme ad altre tre giovani del paese.
Esse, la sera del 25 settembre del 1878, si ritirarono in poche stanze e il 26 settembre, di mattina, sant'Alfonso Maria Fusco, celebrò la santa messa su un misero altare di legno. Il patrimonio iniziale della casa, fu di sole 5 lire. Le quattro giovani vivevano in povertà, sostenendosi insieme alle prime orfanelle con il lavoro dei telai.
Chiesa evangelica[modifica | modifica wikitesto]
L'altra confessione cristiana presente è quella evangelica con una comunità: Chiesa evangelica pentecostale[47] ADI.
Testimoni di Geova[modifica | modifica wikitesto]
Fra gli altri culti sono presenti i Testimoni di Geova[48] con una sala del Regno.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
Palio Storico Città di Angri[modifica | modifica wikitesto]
L'organizzazione e la rappresentanza legale del Palio Storico Città di Angri (eccetto la gestione che viene affidata in via subordinata e a discrezione dell'Ente Comunale ad una associazione culturale locale), già istituzionalizzato di cui ai pubblici atti deliberativi - N. 69 del 17.12.2015, sono di esclusiva pertinenza del Comune di Angri, in virtù del Regolamento-Disciplinare redatto nel 2016 dalla Commissione consultiva tecnico-storica dell'Ente, giusta delibera di C. - N. 30 del 23.03.2016. Tale regolamento, infatti, afferisce alle parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e 1428-36, denominate "Palio Storico Città di Angri". Questa manifestazione storica-rievocativa, che si svolge nel mese di settembre di ogni anno-Edizione, si fonda su prove documentali d'Archivio e su antiche fonti bibliografiche, annotate da autorevoli autori della Storia del Regno di Napoli, nonché su dati cronologici certi, cioè su "verità storiche", il tutto demandato nel precitato pubblico documento-Disciplinare del Comune di Angri.
Il falò dedicato a sant'Aniello[modifica | modifica wikitesto]
È ancora viva la tradizione angrese che il 14 dicembre di ogni anno, in piazza Annunziata (che prende il nome dall'omonima chiesa limitrofa) e nel cortile della chiesa di San Benedetto da Norcia, ma anticamente anche nei cortili di via Mezzo, via Dei Concili e via Ardighi e di tutti gli altri presenti nella cittadina angrese, si raccogliessero le sterpaglie per poi bruciarle in un falò o lampa dedicata a sant'Aniello (in dialetto angrese 'a lamp 'e sant'Aniell), durante la sera del giorno della sua ricorrenza religiosa. Questo momento religioso e di raccoglimento era per gli abitanti del paese quasi un rito magico, di purificazione e si credeva folcloristicamente che solo chi vi assistesse poteva vivere sereno dopo aver assistito al falò. Quando si accendeva il falò i cittadini angresi si radunavano in cerchio insieme ai lavoratori locali che lanciavano poi una pietra ciascuno sulle fiamme della lampa augurando la pace a tutti i loro fratelli cristiani lì presenti o assenti. Guai invece a chi non vi partecipava, soprattutto alle donne incinte, si riteneva che costoro avrebbero generato dei figli nati con problemi fisici e mentali poi dopo. C'era poi la tradizione locale che vede molte donne che rivestivano il ruolo di comari (donne che facevano da madrine i bambini battezzati e i ragazzi cresimati) che, invogliavano continuamente nel periodo che precede la festa del santo le loro raccomandazioni verso i loro conoscenti e parenti invitandoli all'evento e mettendoli sempre in guardia dal non andarvi, veniva anche raccomandato di andare a salutare la statua di sant'Aniello (in cartapesta) conservata ancor 'oggi nella chiesa di Santa Maria del Carmelo di Angri, vicino piazza Annunziata, chi non l'avesse fatto avrebbe avuto sempre guai per i figli che dovevano ancora nascere. Questa tradizione che vede sant'Aniello un santo vendicativo è comunque erronea e frutto di sbagliate interpretazioni della sua vita. Nonostante fosse una festa molto sentita a livello religioso venivano richiamati molti venditori ambulanti e commercianti locali che ne approfittavano per vendere i loro prodotti.[50]
La festa di Santa croce e il palo di sapone[modifica | modifica wikitesto]
La festa di origine agricola e ancor più anticamente pagana, è dedicata ad un crocifisso ligneo custodito in una edicola-tempietto, fatta costruire su volere da sant'Alfonso Maria Fusco nel 1867 dopo un miracolo fatto nei confronti un cittadino angrese. La festa è diventata molto popolare ad Angri perché, oltre alla processione religiosa e alle varie luminarie che adornano l'edicola, viene allestito per l'occasione un pittoresco albero della cuccagna (in dialetto angrese 'o pal 'e sapon), sul quale i partecipanti si devono arrampicare in cima per prendere un premio, scivolando il più delle volte sullo stesso palo e ricominciando in maniera molto esilarante.
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Musei[modifica | modifica wikitesto]
Venne aperto al pubblico, l'11 giugno del 2016, un museo dedicato alla vita e alle opere di Alfonso Maria Fusco[51], canonizzato poi, il 16 ottobre dello stesso anno[52].
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- Ad Angri e a Napoli nel 1979 vennero girate le riprese del film Il mammasantissima, diretto da Alfonso Brescia e con protagonista Mario Merola.[53][54]
- Ad Angri e a Napoli nel 2016 si sono svolte le riprese del film Made in China napoletano con Maurizio Mattioli, Tosca D'Aquino ed Elisabetta Gregoraci, uscito nelle sale cinematografiche il 12 ottobre 2017.[55][56][57]
Arte[modifica | modifica wikitesto]
Ad Angri c'è stato una forte influsso di arte catalana nel periodo del Viceregno spagnolo tant'è che anche oggi si possono ammirare alcuni portali di antiche abitazioni di quest'epoca presenti nella città.
Sono presenti delle poesie scritte da un poeta e cultore locale, tale Gaetano Marra e dal famoso poeta E.A. Mario, datata 1912. Le poesie sono entrambe incise su delle mattonelle dietro l'antica fontana di via di Mezzo. La poesia di E.A. Mario è dedicata alla stessa fontana antica lì presente e si intitola Funtana all'ombra ("fontana all'ombra").
Architettura[modifica | modifica wikitesto]
Sono presenti alcune sculture moderne all'interno dei giardini comunali, le sculture sono cinque e costruite in ferro e pietra, elaborate nel 2019. Gli artisti che le hanno poste nella villa comunale sono alcuni di origine angrese e locali. Le sculture e i loro creatori sono: Il barone Rampante di Ugo Cordasco, (visibile all'ingresso centrale dei giardini pubblici), Welfare di Mimmo Fusco, Linfa di Diana D'Ambrosio, Totem di Raffaele Cosentino e Guscio di Anna Crescenzi, accanto ad ogni scultura è stata posta dalla sovrintendenza dei beni artistici e culturali del comune di Angri la loro descrizione completa su dei pannelli vicino ad esse.
Pittura[modifica | modifica wikitesto]
Nelle quattro stradine dedicate ai quattro evangelisti di via di Mezzo sono stati affrescate le pareti di alcune abitazioni esterne negli anni che vanno dal 1980 al 1982. Le opere sono 11 e dai seguenti artisti angresi e locali: Raffaele Alfano, Elio Alfano, Giovanni Padovano, Vincenzo Precenzano, Vittorio De Luca, Nicola Della Corte, alcune opere sono di autore ignoto. Purtroppo a causa delle susseguirsi delle intemperie molti di questi murali sono andati danneggiati nel tempo ma grazie alla tecnologia è stata creata una mostra multimediale immersiva che può essere visionata a livello locale.
Dediche[modifica | modifica wikitesto]
All'interno dei giardini pubblici, sulla destra dell'ingresso principale, è possibile osservare due lapidi in pietra, una è dedicata ad un tale Enzo, di cui non si conosce il cognome e l'esatta identità , e un'altra lapide posta lì vicino è dedicata al giornalista Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Sono presenti i giardini pubblici o villa comunale un tempo privata e appartenente alla famiglia dei Doria, di fronte al castello omonimo accessibili durante il giorno. All'interno dei giardini pubblici è presente a montagnella (la montagnella) una piccola collinetta nella quale alla base, c'è un antico accesso al pian terreno, nel quale anticamente veniva utilizzato come via di fuga da parte degli amministratori medioevali. Oggigiorno l'accesso è stato chiuso con delle inferriate e la via di fuga sotterranea è crollata. All'interno dei giardini pubblici ci sono degli accessi vicino alle delle inferriate con la casa del cittadino di Angri, un tempo quest'altro edificio apparteneva anch'esso ai principi Doria, fatto costruire da loro stessi, inoltre ci sono diverse opere moderne di artisti campani oltre a delle dediche ad un cittadino locale scomparso, vi compare solo il nome Enzo e vicino ad essa una lapide dedicata ad Arnaldo Mussolini. Infine è presente all'interno della villa anche una nicchia con una statuetta di Gesù.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
In passato l'economia locale era basata principalmente sull'agricoltura, mentre successivamente ha avuto un forte sviluppo industriale. Quasi il 90% delle industrie presenti sul territorio operano nel settore conserviero; più specificatamente pomodori in scatola e derivati (passate di pomodoro, pelati). In città hanno sede i noti gruppi alimentari: La Doria, Feger e Gruppo AR.
Inoltre è sede della OMPM, azienda leader nella meccanica di precisione, (costruzione di fusoliere e ali per aerei civili e militari).
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Strade[modifica | modifica wikitesto]
- Fra il 1911 e il 1952 tale arteria era percorsa dal binario della tranvia Salerno-Pompei, esercita dalla società Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno (TEPS).
- La città di Angri è dotata di un doppio svincolo autostradale sulla A3 Napoli-Salerno, facente parte della Strada Europea E45: Angri nord, che serve anche il Comune di S. Antonio Abate, Angri sud, che permette il collegamento con la costiera amalfitana.
- Angri è posta lungo la Strada statale 268 del Vesuvio, che la collega con la ex Strada statale 162 dir del Centro Direzionale, ed è attraversata dalla Strada statale 18 Tirrena Inferiore, la cosiddetta "Nazionale".
- Le principali strade provinciali di Angri sono la 185 Via Longa-Innesto SS 18-Ortaloreto-Ortalonga-Innesto SS 367, la 287 Innesto SS 18 (Scafati)-confine centro abitato di Angri e la 319 Via Badia di Angri-Via Santa Lucia-Cavalcaferrovia-Innesto-SS 18.
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
La nascita della ferrovia[modifica | modifica wikitesto]
La ferrovia che passa per la città di Angri è una delle più antiche d'Italia poiché, dopo l'apertura – finanziata con capitali privati e francesi – in pompa magna del 1º tratto ferroviario d'Italia tra Napoli e Granatello di Portici avvenuta il 3 ottobre 1839[58] per volontà del re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, si procedette all'apertura di un 2° tronco ferroviario, quello per Castellammare di Stabia e 2 anni dopo quello tra Pompei e Nocera[59].
Ferrovia moderna[modifica | modifica wikitesto]
In tempi moderni la città di Angri è servita dalla stazione, ubicata lungo la ferrovia Napoli-Salerno su cui transitano da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.
Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]
- Il trasporto pubblico urbano è gestito mediante autolinee dal BusItalia Campania.
Nel 2016, BusItalia Campania è stata acquistata da Busitalia-Sita Nord.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
12 dicembre 1860 | 30 dicembre 1865 | Matteo Montefusco | Sindaco | ||
31 dicembre 1865 | 1867 | Pietro De Angelis | Sindaco | ||
1867 | 29 gennaio 1873 | Luigi D'Amelia | Sindaco | [60] | |
30 gennaio 1873 | 10 dicembre 1875 | Antonio Adinolfi | Sindaco | [61] | |
11 dicembre 1875 | 19 gennaio 1883 | Carmine Francesco D'Antonio | Sindaco | [62] | |
20 gennaio 1883 | 25 luglio 1918 | Francesco Adonolfi | Sindaco | [63] | |
26 luglio 1918 | 21 novembre 1918 | Luigi Farina | Commissario regio | ||
22 novembre 1918 | 6 novembre 1920 | Leopoldo Perris | Delegato straordinario | [64] | |
7 novembre 1920 | 12 maggio 1923 | Ettore D'Amelia | Sindaco | ||
15 maggio 1923 | 6 ottobre 1923 | Alfonso Mauri | Sindaco | [65] | |
7 ottobre 1923 | 4 aprile 1925 | Leopoldo Perris | Commissario prefettizio | ||
5 aprile 1925 | 10 maggio 1925 | Umberto Milanesi | Commissario prefettizio | [66] | |
11 maggio 1925 | 26 aprile 1927 | Leopoldo Perris | Partito Nazionale Fascista | Sindaco | [67] |
3 maggio 1927 | 22 giugno 1928 | Vincenzo Perazzi | Commissario prefettizio | [68] | |
6 luglio 1928 | 11 aprile 1938 | Leopoldo Perris | Partito Nazionale Fascista | Podestà | |
18 aprile 1938 | 6 settembre 1943 | Arturo Cosenza | Partito Nazionale Fascista | Podestà | [69] |
29 settembre 1943 | 5 giugno 1944 | Antonio Adinolfi | Straordinario | [70] | |
6 giugno 1944 | 20 giugno 1946 | Francesco Adinolfi | Sindaco | [71] | |
21 giugno 1946 | 28 ottobre 1946 | Enrico Bellelli | Commissario prefettizio | ||
28 ottobre 1946 | 28 ottobre 1952 | Vincenzo Smirne | Sindaco | ||
29 ottobre 1952 | 18 aprile 1953 | Renato Guerra | Sindaco | [72] | |
27 aprile 1953 | 7 aprile 1954 | Alessandro Alberico | Commissario prefettizio | ||
8 aprile 1954 | 7 dicembre 1954 | Angelo Antonio Mancini | Commissario prefettizio | ||
8 dicembre 1954 | 20 marzo 1958 | Matteo Smaldone | Sindaco | [72] | |
21 marzo 1958 | 1959 | e Ottavio Atorino | Sindaco | [73] | |
1959 | 1961 | Matteo Smaldone | Sindaco | [74] | |
9 settembre 1961 | 25 luglio 1963 | Luigi Campanile | DC | Sindaco | [72] |
2 settembre 1963 | 4 gennaio 1965 | Francesco Nasti | DC | Sindaco | [75] |
28 gennaio 1965 | 8 agosto 1967 | Federico Gilblas | DC | Sindaco | [72] |
12 settembre 1967 | 7 agosto 1969 | Luigi Nasti | DC | Sindaco | [76] |
12 agosto 1969 | 18 settembre 1970 | Pietro Vaccaro | DC | Sindaco | [77] |
30 settembre 1970 | 1979 | Giovanni Alfano | DC | Sindaco | [78] |
1979 | 1980 | Mario Abate | DC | Sindaco | |
1981 | 1985 | Bartolo D'Antonio | DC | Sindaco | [78] |
1990 | 1991 | Giuseppe Chiavazzo | DC | Sindaco | |
1991 | 1992 | Santolo Coppola | DC | Sindaco | [79] |
1992 | 1993 | Alessandro D'Antonio | PDS | Sindaco | [80] |
1993 | 1994 | Francesco Buonaventura | PDS | Sindaco | [81] |
1994 | 6 maggio 1995 | Bartolo D'Antonio | DC | Sindaco | [82] |
7 maggio 1995 | 24 gennaio 1999 | Umberto Postiglione | PPI | Sindaco | [83] |
25 gennaio 1999 | 26 giugno 1999 | De Vivo Vincenzo | Commissario prefettizio | ||
27 giugno 1999 | 27 maggio 2004 | Umberto Postiglione | PPI - La Margherita | Sindaco | [84] |
28 maggio 2004 | 20 febbraio 2007 | Giuseppe La Mura | DL - La Margherita | Sindaco | [85] |
21 febbraio 2007 | 27 febbraio 2007 | Maria Rosa Falasca | Commissario prefettizio | ||
28 febbraio 2007 | 11 giugno 2007 | Antonio Di Prisco | Commissario straordinario | ||
12 giugno 2007 | 11 marzo 2009 | Gianpaolo Mazzola | Forza Italia - PdL | Sindaco | [86] |
12 marzo 2009 | 12 aprile 2010 | Bruno Pezzuto | Commissario prefettizio | ||
12 aprile 2010 | 14 giugno 2015 | Pasquale Mauri | Unione di Centro | Sindaco | |
14 giugno 2015 | 12 giugno 2019 | Cosimo Ferraioli | Liste civiche | Sindaco | [87][88] |
12 giugno 2019 | 17 gennaio 2020 | Alessandro Valeri | Commissario prefettizio | [89] | |
17 gennaio 2020 | in carica | Cosimo Ferraioli | Liste civiche | Sindaco | [90] |
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Lo sport principalmente seguito è il calcio. L'U.S. - Unione Sportiva Angri 1927 è la principale squadra di calcio della Città che attualmente milita in Eccellenza Campania.
Oltre al calcio, anche il basket è uno degli sport seguiti maggiormente dalla popolazione angrese. L'A.S.D Angri Pallacanestro milita nel campionato di Serie C Gold.
Gli altri sport praticati sono: il volley femminile ed il tennis. Per il basket, oltre alla prima squadra dell'Angri Pallacanestro, vi è La Pol. Alfonso Negro Angri Basket e il Centro Olimpia Angri Basket; per il volley il Gruppo Sportivo Doria.
Inoltre Angri ha una squadra di rugby, la Agro Rugby Stallions, che disputa le sue gare nella vicina Sant'Egidio del Monte Albino.
Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]
- Campo di calcio "Pasquale Novi"
- Palabasket "Galvani"
- Palabasket "I.S.I.S. FORTUNATO"
- PalaFusco
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il nome di Angri, su Comune di Angri. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).«Derivazione del primo nome dato alla città»
- ^ Il nome di Angri, su Comune di Angri. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).«Il nome di Angri potrebbe derivare anche da…»
- ^ Il nome di Angri, su Comune di Angri. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).«Il secondo nome dato alla città»
- ^ Chiesa di San Benedetto, su Comune di Angri-Provincia di Salerno. URL consultato il 19 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2017).«La chiesa risalirebbe al secolo del '700»
- ^ Michele De' Santi, Memorie delle famiglie nocerine, vol. 1, Napoli, 1887, p. 49.
- ^ Chiesa di San Benedetto, su Comune di Angri. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).«Lavori di restauro della chiesa, ad opera della nobile famiglia angrese De Filippis e scoperta di alcune opere artistiche situate sotto al pavimento»
- ^ Cappella di San Nicola [collegamento interrotto], su Comune di Angri.«La fondazione della cappella gentilizia ad opera del nobiluomo angrese Riso De Riso nel 1321»
- ^ Cappella di San Nicola, su Comune di Angri. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
- ^ Cappella di San Giuda Taddeo, su Comune di Angri. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).«Aggiunta di una pala d'altare raffigurante la Santissima Vergine Maria tra san Giuda Taddeo e san Gaetano Thiene, fatta commissionare dal pittore italiano Carlo Rosa, una statua in legno raffigurante San Giuda Taddeo con un medaglione raffigurante Gesù sul suo collo, del '700, fatta assemblare con la tecnica dell'incastro e infine, c'è un'altra statua del 1865 dell'Angelo custode fatta commissionare da Sant'Alfonso Maria Fusco durante il breve periodo nel quale creò un piccolo doposcuola ed oratorio all'interno della cappella e dei suoi locali annessi.»
- ^ Antonio Ricciardi e Lina Pantano, Primo Apostolato (1863-1870), in Da Angri al mondo: il sorriso di Dio-Alfonso Maria Fusco (1839-1910), illustrazioni di Albamaria Frontino e Pasquale Pannone, 2ª ed., Angri, editoriale progetto 2000, giugno 2016 [1951], p. 30, ISBN 978-88-8276-482-1.«Fatta commissionare una statua dell'angelo custode per i ragazzi dell'oratorio gestito da Sant'Alfonso Maria Fusco nella cappella di San Giuda Taddeo apostolo»
- ^ Comune di Angri, Chiesa e Convento dell'Ass. Annunziata, su http://www.comune.angri.sa.it/angri/home.jsp. URL consultato il 2 aprile 2020.«La fondazione della chiesa ad opera del barone angrese Giovanni Zurlo (o Zurolo), avvenuta il 26 luglio del 1436»
- ^ Gennaro Zurolo, Sulle origini di una chiesa angioina nella Terra d'Angri: la SS. Annunziata, su comune.angri.sa.it.
- ^ Domenico Agasso, San Biagio Vescovo e martire, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
«La consueta tradizione della preparazione da parte dei fedeli di preparare dei dolci e panettoni anche con l'immagine di san Biagio, durante la sua ricorrenza.» - ^ Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, su Comune di Angri.«La ristrutturazione totale della chiesa nello stile barocco»
- ^ Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, su Comune di Angri.«Rifacimento della facciata durante gli anni '70 del 1900 e rifacimento della porta della sagrestia»
- ^ Chiesa e Congrega di Santa Caterina, su Vivere Salerno- i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo. URL consultato il 28 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2017).
- ^ a b c d e Chiesa e Congrega di Santa Caterina, su Comune di Angri. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2017).
- ^ Daniela Faiella, Angri, si stacca e precipita giù la campana della chiesa di Santa Caterina, in IlMATTINO.it, Angri, 30 novembre 2017.«Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017»
- ^ Christian Geniale, Maltempo. Ad Angri cade la campana della chiesa di Santa Caterina.«Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017»
- ^ a b Comune di Angri Arte e Cultura, su turismoinsalerno.it. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
- ^ a b c Chiesa della Madonna del Carmine, su Comune di Angri. URL consultato il 30 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
- ^ Chiesa del Carmine, su Comune di Angri. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
- ^ Comune di Angri Arte e Cultura, su Turismo in Salerno- Il mondo in una provincia. URL consultato il 27 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
- ^
Terremoto ad Angri, su YouTube, IlGabbianotv, 26 dicembre 2012.
- ^ Super User, Angri. Per non dimenticare chi ha perso la vita il 23 novembre del 1980, in Le tre scimmiette, Angri (Sa), Le tre scimmiette, Lunedì, 23 novembre 2015, ore 14:55.«Posta una lapide commemorativa dal comune di Angri, per non dimenticare le 9 persone che persero la loro vita sul sagrato della chiesa di Santa Maria del Carmine»
- ^ Angri 2005 brucia la chiesa del Carmine, su YouTube, IlGabbianotv, 5 marzo 2012.«Bruciate inspiegabilmente le statue della Vergine del Carmelo con Gesù Bambino e di Sant'Aniello di Napoli nella chiesa di Santa Maria del Carmine di Angri.»
- ^ Super User, Angri: la tradizionale processione della Madonna del Carmine per le strade di Angri, in Le tre scimmiette, Angri (Sa), Le tre scimmiette, 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).«Processione della Madonna del Carmine e uscita della sua statua»
- ^ Confraternite e Congreghe, su diocesinocerasarno.it.
- ^ Chiesa della Madonna delle Grazie, su Comune di Angri, 31 agosto 2021.«La fondazione della chiesetta da parte della famiglia angrese dei Montefusco e della consacrazione della stessa alla Madonna delle Grazie, protettrice anche delle Manifatture Cotoniere Locali MCM, avvenuta nel 1830»
- ^ Verdiana Sasso, Furto ad Angri, ladri in azione nella Cappella delle Grazie, in L'Occhio di Salerno, Salerno (Sa), 25 agosto 2020.«Nel 2013 è stata lanciata una petizione dalle persone che vivono nella zona dov'è ubicata la cappella, per il recupero totale della struttura religiosa ma, attualmente non è stato ancor preso alcun provvedimento da parte del Comune di Angri e né da parte del sacerdote amministrante la nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie»
- ^ Verdiana Sasso, Furto ad Angri, ladri in azione nella Cappella delle Grazie, in L'Occhio di Salerno, Salerno, 25 agosto 2020.«Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto»
- ^ Furto ad Angri, ladri nella cappella delle Grazie: la denuncia dei fedeli, in SalernoToday, 25 agosto 2020.«Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto»
- ^ Chiesa Madonna della Pace, su Vivere Salerno-i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).
- ^ Chiesa della Madonna della Pace, su Comune di Angri. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).«La fondazione della chiesa ad opera del monsignor Vincenzo del Pezzo»
- ^ Santa Maria Regina della Pace, su Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.«La fondazione della chiesa e l'avanzamento a parrocchia ecclesiale approvata dal vescovo monsignor Fortunato Zoppas, il 5 aprile del 1953»
- ^ Santa Maria Regina della Pace, su Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.«La morte di don Giacomo Fiorelli e la sua sostituzione nel servizio sacerdotale da parte del presbitero don Romualdo Calcìde»
- ^ Redazione, Angri. La statua della Madonna della Pace torna dopo il restauro, in Agro24, Agro24, 23 dicembre 2019.«Il ritorno della statua restaura della Madonna della Pace con tanto di processione nella sua chiesa omologa»
- ^ Brigitte Esposito e Gerardo Tartaglia, Dopo il restauro ritorna a splendere nella sua Parrocchia di Angri la statua della Madonna della Pace, in 360-web & live events, 24 dicembre 2019.«Il ritorno della statua restaura della Madonna della Pace con tanto di processione nella sua chiesa omologa»
- ^ Super User, Parrocchia Regina Pacis: processione per Sant'Isidoro Agricoltore, in Le tre scimmiette, Angri (Sa), 16 maggio 2012.«La festa della ricorrenza religiosa di sant'Isidoro e la processione con il trasporto della statua del santo custodita in chiesa»
- ^ Super User, La festa in onore della Madonna della Pace: la processione, in Le tre scimmiette, Angri (Sa), Le tre scimmiette, 2 settembre 2013.«Processione della statua della Madonna della Pace e uscita della sua statua»
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dati Istat, su demo.istat.it (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2018).
- ^ Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno
- ^ ADI - Chiese Cristiane Evangeliche - Assemblee di Dio in Italia[collegamento interrotto]
- ^ ANGRI (SA): Nuova sala dei Testimoni di Geova | Testimoni di Geova News
- ^ Cfr. atti pubblici, nel regolamento-Disciplinare del Palio Storico Città di Angri.
- ^ Gaetano Marra, La lampa a Sant'Aniello, in Gaetano Marra (a cura di), Terra d'Angri - Tradizioni, leggende e storia, illustrazioni di Gaetano Marra, Sarno (Sa), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, aprile 2004, pp. 28-29.
- ^ La Redazione, angri.info-quotidiano online, in angri.info-quotidiano online, Angri (Sa), angri.info-quotidiano online, 11 giugno 2016.«Inaugurazione di un museo dedicato a Sant'Alfonso Maria Fusco nella casa madre delle suore Battistine di Angri»
- ^ Cinque nuovi santi il 16 ottobre, in L'Osservatore Romano, 20-21 giugno 2016, p. 8.
- ^ Super User, Nel 1979 il Gruppo Folk Internazionale O'Revotapopolo partecipò al Film "il Mammasantissima" con Mario Merola, in Le tre scimmiette, Angri, 11 marzo 2013 23:51.«Le scene furono girate tra Angri e Napoli»
- ^ Stefania Lombardi, O’REVOTAPOPOLO UN GRUPPO FOLK “FAI DA TE”, su Jammway-Event on the road, 24 giugno 2016.«Il gruppo nato ad Angri ha partecipato anche al film “Mamma Santissima” con l’indimenticabile Mario Merola, le scene furono girate tra Angri e Napoli»
- ^ Made in China Napoletano, il film girato ad Angri al cinema il 12 ottobre, in IL MATTINO.it, 5 settembre 2017.«È attesa per il prossimo 12 ottobre l'uscita nelle sale cinematografiche di Made in China Napoletano; il film diretto da Simone Schettino girato ad Angri da settembre a novembre dell'anno scorso.»
- ^ La redazione, "Made in China Napoletano", il film girato ad Angri il 12 ottobre nei cinema, in PUNTO @GRO news costiera e dintorni, 5 settembre 2017.«Esce il prossimo 12 ottobre nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano girato ad Angri in provincia di Salerno»
- ^ Super User, Il 12 ottobre "Made in China Napoletano" il film girato ad Angri, in Le tre scimmiette, 5 settembre 2017.«Il prossimo 12 ottobre uscirà nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano, girato ad Angri da settembre e novembre dello scorso anno»
- ^ Lucio Villari, Nove minuti che fecero una storia - 1839-1989: I centocinquantanni delle Ferrovie Italiane., in Voci della rotaia, vol. 8-9, numero speciale 8/9, Roma (Rm), Ferrovie dello Stato, 1989, pp. 8-9.
- ^ Gian Guido Turchi, A Napoli centocinquant'anni fa, la Terza fu la Bayard in Treni, in n° 89, Salò (Bs), Edizioni ETR, 1989, p. 6.
- ^ Entrato a seguito di Pietro De Angelis, avrà due mandati, ma sarà lui stesso defenestrato
- ^ Entrato a seguito di Luigi D'Amelia
- ^ Due mandati, termina anticipatamente il secondo
- ^ Subentrato a Carmine Francesco D'Antonio, otterrà altri 7 mandati.
- ^ reggente del Comune, Delegato dal comm. prefettizio Luigi Farina
- ^ Subentrato a Ettore D'Amelia, lascia per dimissioni.
- ^ Succede a Leopoldo Perris
- ^ Defenestrato
- ^ Lascia alla nomina del primo Potestà dell'Era Fascista
- ^ Lascia a seguito della liberazione da parte degli Alleati
- ^ Subentra al podestà, a seguito della caduta del regime fascista.
- ^ Lascia a seguito della caduta della monarchia
- ^ a b c d Termina anticipatamente il proprio mandato
- ^ Subentra a Matteo Smaldone.
- ^ Subentra a Ottavio Atorino.
- ^ Subentra a Luigi Campanile.
- ^ Subentra a Federico Gilblas.
- ^ Subentra a Luigi Nasti.
- ^ a b Due mandati
- ^ Subentra a Giuseppe Chiavazzo.
- ^ Subentra a Santolo Coppola.
- ^ Subentra a Alessandro D'Antonio.
- ^ Subentra a Francesco Buonaventura.
- ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni della maggioranza in consiglio comunale
- ^ Secondo mandato
- ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 11 consiglieri comunali su 20.
- ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 13 consiglieri comunali su 20
- ^ Decadenza del CC per mancata approvazione rendiconto 2018
- ^ Dal suo insediamento, l'amministrazione ha ricevuto l'appoggio di FdI (poi ritirato) e Lega, ma il sindaco Ferraioli non ha mai aderito ad alcun partito
- ^ Commissariamento ritirato a seguito ricorso al TAR
- ^ Reintegrato dal TAR
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]
- Gennaro Orlando, Storia di Nocera de' Pagani, Napoli 1886
- Michele De' Santi, Memorie Storiche delle Famiglie Nocerine, Napoli 1887
- Vincenzo Pastore, Angri dalla preistoria ai nostri giorni, Cava dei Tirreni 1980
- Gian Guido Turchi, A Napoli centocinquant'anni fa. Terza fu la Bayard in I Treni oggi, n.89, Salò, Edizioni ETR, 1989
- Massimo Bignardi, Angri. Territorio di transiti, Edizioni Electa, Napoli 1997
- Ida Auletta, La Valle del Sarno in Età Medievale. Realtà storiche tra Angri e Scafati, Edizioni Centro Iniziative Culturali Angri, Sarno 2017
- Bellino Di Lieto, Da San Benedetto alla Santissima Annunziata - Dieci secoli di Storia di una Parrocchia in Angri, Napoli 2000
- Giancarlo Forino, Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista, Edizioni Centro Iniziative Culturali, Angri 1997
- Giancarlo Forino, Sangue di San Giovanni Battista, i fascicoli di Panacèa, Angri 2007
- Comune di Angri, Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e del 1428-36, denominate Palio Storico Città di Angri (a cura della Commissione Tecnica), Angri 2016
- Gennaro Zurolo - Felice Marciano, La Cappella di S. Giuda Taddeo Apostolo, Poggiomarino 2003
- Gennaro Zurolo, Regesto del documento d'Archivio del XV secolo. Atto di fondazione del Convento e Chiesa della SS. Annunziata di Angri, Angri 2004
- Gennaro Zurolo, Le Strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie, Edizioni Comune Angri, Boscoreale 2008
- Gennaro Zurolo, Tra fede e Storia, Arte, miti, leggende della Terra d'Angri. Il Riscatto di Zurolo (26 giugno 1428), Regesto del documento d'Archivio del XV secolo, Diploma Reale di Giovanna II d'Angiò, Angri 2010
- Gennaro Zurolo, Regesto del documento d'Archivio riguardante la Cappella gentilizia della famiglia Pisacane sotto il titolo di S. Maria di Montevergine, Angri 2013
- Gennaro Zurolo, Il Monastero domenicano di S. Anna. Testi scritti del documento audiovisivo in DVD, Angri 2013
- Gennaro Zurolo, Le origini del culto Giovannita, ovvero di San Giovanni Battista, nella Terra d'Angri. Tracce templari e gerosolomitane dei Cavalieri di Malta nell'antico territorio angrese, Nola 2018
- Gennaro Zurolo, Sulle origini di una chiesa angioina nella Terra d'Angri: la SS. Annunziata, Nola 2019
Libri[modifica | modifica wikitesto]
- Lucio Villari, Nove minuti che fecero una storia 1839-1989: I centocinquantanni delle Ferrovie Italiane, dalla rivista Voci della rotaia, Editore Ferrovie dello Stato, numero speciale 8/9, Roma, 1989.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.angri.sa.it.
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