Österreichische Luftverkehrs

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Österreichische Luftverkehrs
StatoBandiera dell'Austria Austria
Forma societariasussidiaria
Fondazione3 maggio 1923
Fondata daWalter Barda-Bardenau
Chiusura1 gennaio 1939
SettoreTrasporto
Prodottiaviazione civile
Compagnia aerea di bandiera
HubVienna-Aspern
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La Österreichische Luftverkehrs era una compagnia aerea austriaca operante dal 1923 al 1938, quando a causa dell'annessione dell'Austria alla Germania nel marzo dello stesso anno passò dapprima sotto il controllo della Lufthansa, e poi ne venne definitivamente assorbita.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 maggio 1923[2] l'imprenditore Walter Bardas-Bardenau ricevette l'approvazione del governo austriaco per fondare una compagnia aerea, denominata Österreichische Luftverkehrs-Aktiengesellschaft. Bardas-Bardenau contribuì al capitale sociale acquistando l'1% delle azioni, mentre il rimanente fu suddiviso tra Österreichische Eisenbahn-Verkehrs-Anstalt GmbH (50%) e Junkers Werke (49%).[1] La flotta aerea della nuova società consistette inizialmente in due velivoli Junkers F 13[2] e fu con uno di essi che ebbe luogo il primo volo di linea il 14 maggio 1923[2] sulla tratta Monaco di Baviera-Vienna Jedlesee,[N 1] con pilota Hans Baur. Inizialmente la società operava come parte della Trans-Europa-Union[2] voluta da Hugo Junkers. Le destinazioni includevano Monaco, Budapest, Norimberga, Graz, Klagenfurt e St. Wolfgang. Alcune delle destinazioni in Austria erano servite con velivoli idrovolanti.[3] Lo scioglimento dell'Union avvenuta nel settembre 1926 portò alla cessazione di alcuni collegamenti.[2]

In quell'anno, dopo un negoziato con il governo cecoslovacco, venne inaugurata la rotta Vienna-Praga-Dresda-Berlino utilizzando velivoli Junkers G 24.[2] Dal 1927 la compagnia acquistò nuovi aerei con il contributo del governo.[N 2] Il contratto della compagnia con Deutsche Luft Hansa, concluso in quello stesso anno, prevedeva servizi di collegamento programmati, pianificati congiuntamente, e gestiti da entrambe le società.[3] Nel periodo successivo fu creata una rete di collegamenti che si estendeva da Vienna a Berlino, Budapest e Milano.[2] Nel 1932 la Luft-Hansa acquistò la quota di azioni fino ad allora detenute dalla Junkers.[2] Dopo la fine della crisi economica mondiale la flotta aziendale fu integrata con l'acquisizione di diversi trimotori Junkers Ju 52/3m e nel 1935 la ÖLAG era la quarta compagnia europea di trasporto aereo, dietro a Air France, Lufthansa e KLM.[2] Nel 1938, la compagnia iniziò a pianificare voli per Roma, Parigi e Londra, ed a tal fine fu programmato l'acquisto dei quadrimotori Junkers Ju 90.[1] Dopo l'annessione dell'Austria[2] alla Germania nel marzo 1938, questi progetti vennero abbandonati e la compagnia aerea era passò completamente sotto il controllo[2] di Lufthansa il 1º gennaio 1939. Il 16 giugno dello stesso anno la società fu cancellata dal registro della camera di commercio.[2]

La flotta aziendale[modifica | modifica wikitesto]

Con l'eccezione di un Douglas DC-2 tutti gli aerei usati erano di produzione Junkers. Alcuni velivoli furono noleggiati dalla Luft Hansa (dal 1933 Lufthansa) e usati per poco tempo dalla ÖLAG. Nel gennaio 1939 Lufthansa rilevò i sei Ju 52 ancora utilizzabili, mentre gli aerei più vecchi, incluso un G 24, furono radiati nei mesi successivi.

Incidenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Originariamente la destinazione finale era l'aeroporto di Budapest, ma vi fu un cambio di destinazione verso Vienna.
  2. ^ Il governo austriaco sovvenzionava la società con concessione di un milione di chilometri di linea.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Keimel 1993, p. 15.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Die Presse.
  3. ^ a b Flugfeld Aspern.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Jan Forsgren, The Junkers Ju 52 Story, Fonthill Media, 2017, ISBN 978-1-78155-515-6.
  • (DE) Reinhard Keimel, Luftfahrzeugbau in Österreich, Wien, Technisches Museum, 1993, ISBN 9783925505782.
  • (DE) Reinhard Keimel, Flugzeuge. Die Flugzeuge der ÖLAG und der Austrian Airlines, Orac Verlag, 1992.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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