Édith Scob

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Édith Scob al Festival di Cannes 2016.

Édith Scob, nata Edith Helena Vladimirovna Scobeltzine (Parigi, 21 ottobre 1937Parigi, 26 giugno 2019[1]), è stata un'attrice francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Édith Scob esordì nel mondo del cinema recitando nel film La fossa dei disperati (1959) di Georges Franju. Nel 1960 acquisì notorietà interpretando la parte della figlia dal volto sfigurato nel film Occhi senza volto, dello stesso Franju[2]. Negli anni successivi proseguì la collaborazione con il regista francese, recitando nei suoi film Il delitto di Thérèse Desqueyroux (1962), L'uomo in nero (1963) e Thomas l'imposteur (1965). Altro proficuo sodalizio artistico fu quello con il regista cileno Raúl Ruiz: la Scob recitò nei suoi film La Vocation suspendue (1978), Il tempo ritrovato (1999), Il figlio di due madri (2000), Les Âmes fortes (2001), Quel giorno (2003) e Le Domaine perdu (2005).

Oltre ai sopracitati film, la Scob apparve in numerosi altri lungometraggi, tra cui: Letto, fortuna e femmine (1962), La via lattea (1969), La tardona (1972), L'estate assassina (1983), Il patto dei lupi (2001), Vidocq - La maschera senza volto (2001), Bon Voyage (2003), Gemma Bovery (2014), Le règne de la beauté (2014) e Le cose che verranno (2016). Nel corso della sua carriera fu candidata due volte al premio César per la migliore attrice non protagonista, per i film Ore d'estate (2008) di Olivier Assayas e Holy Motors (2012) di Leos Carax.[3] L'attrice ebbe anche una prolifica carriera come interprete teatrale e sul piccolo schermo. Dal 2002 al 2011 fece parte del cast principale della serie televisiva Suor Therese, trasmessa da TF1.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Edith Scob è la sorella del ciclista Michel Scob (1935-1995) ed è sposata con il compositore greco Georges Aperghis.[4]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.lefigaro.fr/flash-actu/mort-de-l-actrice-edith-scob-un-visage-familier-du-cinema-20190626
  2. ^ (FR) Jacques Morice, Edith Scob : des yeux saphir et... un visage, sur Cinécinéma Classic, Télérama, 5 aprile 2008. URL consultato il 1º novembre 2015.
  3. ^ (FR) Edith Scob : Ses récompenses et nominations, su allocine.fr, AlloCiné. URL consultato il 15 giugno 2016.
  4. ^ (FR) Numéro 35. Le visage sans masque d'Edith Scob, su franceculture.fr, 25 aprile 2016. URL consultato il 14 giugno 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN24800278 · ISNI (EN0000 0001 1944 4830 · Europeana agent/base/105313 · LCCN (ENno96057828 · GND (DE1061564967 · BNE (ESXX5330192 (data) · BNF (FRcb140207420 (data) · J9U (ENHE987007451895605171 · WorldCat Identities (ENlccn-no96057828