Tevilah

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Vasca di un mikveh medievale a Spira, datata 1128, usata per l'immersione completa del corpo

La Tevilah (in ebraico טְבִילָה?) è la pratica rituale ebraica di abluzione mediante l'immersione completa del corpo.[1]

Esistono diverse occasioni dove le regole bibliche o rabbiniche richiedono l'immersione completa del corpo. A seconda delle circostanze, tale bagno rituale può richiedere l'immersione in "acqua viva" - sia usando una corrente naturale sia una mikveh (costruita in modo che riceva direttamente una fonte naturale d'acqua, come per es. una sorgente).

Tale tradizione segue i requisiti e le normative di immersione dell'ebraismo rabbinico e derivazioni. Altre branche dell'ebraismo, come quello Falascia, hanno pratiche sostanzialmente differenti, tra cui l'obbligo di una vera fonte naturale o corso d'acqua.

Conversione all'Ebraismo[modifica | modifica wikitesto]

L'ebraismo richiede ai conversi di immergersi completamente nell'acqua di un mikveh o bacino d'acqua corrente.

Umori del corpo e malattie della pelle[modifica | modifica wikitesto]

La Torah prescrive rituali rivolti a condizioni cutanee note come tzaraath[2] e flussi genitali insoliti emessi da uomo o da donna (Zav/Zavah),[3] che richiedevano sacrifici speciali e rituali appositi durante l'esistenza del Tempio di Gerusalemme, inclusa l'immersione nel mikveh. Inoltre, un periodo di impurità rituale fa seguito a un flusso seminale (keri) e al periodo di niddah (mestruazioni) per la donna, e termina con l'immersione rituale nel mikveh e prima di ricominciare i propri rapporti sessuali coniugali. Tali tradizioni vengono integralmente osservate dell'ebraismo ortodosso sono normative in quello conservatore.[1]

Decesso[modifica | modifica wikitesto]

Contatto con una carcassa[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il Levitico, chiunque venga a contatto e trasporti un animale che non sia stato deliberatamente macellato secondo la prassi di shechita (macellazione rituale) veniva considerato dalle normative bibliche come reso impuro, e pertanto era obbligato ad immergersi in acqua in maniera completa.[4] Questa regola è immediatamente preceduta dalla regola contro il consumare qualsiasi cosa contenga sangue, e secondo i biblisti questo è anche il contesto della regola che proibisce di mangiare i non-sacrifici – la regola considera tale consumazione come impura solo se c'è rischio che vi sia sangue nella carcassa.[5] Nella versione di questa regola su Deuteronomio, mangiare i corpi di tali creature non è descritto come rendersi individualmente impuri, né richiede che il consumatore si lavi il corpo, ma piuttosto tale consumazione è espressamente proibita, sebbene la creatura possa essere passata ad uno straniero che può mangiarla.[6]

Contatto con un cadavere[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lutto nell'ebraismo.

Chiunque veniva a contatto con un cadavere umano, o tomba, diventava così impuro da dover essere asperso con acqua santificata dal rituale della Giovenca rossa, in modo da diventare nuovamente puroin;[7] tuttavia la persona che officiava il rituale della Giovenca rossa e che aspergeva l'acqua doveva a sua volta essere trattato come impuro ritualmente.[8] Secondi i biblisti, questo rituale ha le stesse origini del rituale descritto in Deuteronomio per un gruppo di persone che espiano per un omicidio eseguito da uno sconosciuto,[9] secondo cui una giovenca (o un capro) viene macellata presso un corso d'acqua e sopra di esse si esegue il lavaggio delle mani;[10] gli esegeti biblici ipotizzanoche questi siano in definitiva casi di magia simpatica,[5] e rituali consimili esistevano nelle mitologie dei greci[11] e romani[1][12] Il Testo masoretico descrive l'acqua prodotta dal rituale della Giovenca rossa come "offerta di espiazione";[13] alcune traduzioni omettono tale particolare, perché differisce da altre offerte di espiazione non sacrificate all'altare, sebbene i biblisti credano che ciò dimostri una incomprensione da parte di queste traduzioni riguardo al significato delle offerte di espiazione.[5]

Tevilat Keilim[modifica | modifica wikitesto]

Il Tevilat Keilim è il rito di purificazione degli utensili da cucina e delle stoviglie che vengono a contatto col cibo kosher[14].

La sua origine storica risale alla vittoria di Israele su Madian e alle prescrizioni di Mosè ricordate dal sommo sacerdote Eleazaro[15]. La purificazione col fuoco, e, ove non possibile con acqua, riguardava qualsiasi manufatto lavorato dalla mano dei Gentili.

Il rito riguarda principalmente oggetti (utensili o contenitori) di vetro, metallo o plastica con i quali si cucina, frigge o arrostisce, consuma il cibo e servono bevande, immersi una piscina rituale specifica (mikhvah), distinta da quella utilizzata dalle persone per purificare il loro corpo e i propri abiti. Sono pronunciate le seguenti parole[16]:

(HE)

«Ba-ruch A-tah Ado-noi Elo-hai-nu
Me-lech Hao'-lam A-sher
Kid-sha-nu B'-mitz-vo-tav V'tzi-va-nu
Al Te-vi-lat Ke-li (Kai-lim)»

(IT)

«Sii benedetto Tu, Signore, nostro Dio e Re dell'universo, perché ci ha santificato con i comandamenti e qui ci comandi l'abluzione di questi oggetti.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c "Ablution", articolo di Bernard Drachman & Kaufmann Kohler, su Jewish Encyclopedia.
  2. ^ Levitico 14:8-9, su laparola.net.
  3. ^ Levitico 15:5-10, su laparola.net.
  4. ^ Levitico 17:15, su laparola.net.
  5. ^ a b c Matthew Black, Harold Henry Rowley, Arthur Samuel Peake (curr.), Peake's commentary on the Bible, T. Nelson, 1962 , s.v.
  6. ^ Deuteronomio 14:21, su laparola.net.: "Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale; la darai al forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi, o la venderai a qualche straniero, perché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio."
  7. ^ Numeri 19:19, su laparola.net.
  8. ^ Numeri 19:7-8, su laparola.net.
  9. ^ Cheyne & Black, Encyclopedia Biblica, s.v.
  10. ^ Levitico 16:26, su laparola.net.
  11. ^ Sofocle, Aiace, 664
  12. ^ Virgilio, Eneide, 2:217
  13. ^ Testo masoretico di Numeri 19:9, su laparola.net.
  14. ^ (EN) Rabbi Arieh Citron, Immersione di recipienti (Tevilat Keilim), su chabad.org (archiviato il 18 marzo 2011).
  15. ^ Numeri 31:23, su laparola.net.
  16. ^ (EN) Tevilah, rito dell'abluzione, su chabad.org (archiviato il 28 dicembre 2018).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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