Solanum melongena

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Melanzana
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Tracheobionta
(clade) Angiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Asteridi
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Solanum
Specie S. melongena
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Solanum
Specie S. melongena
Nomenclatura binomiale
Solanum melongena
L.

La melanzana (Solanum melongena L.) è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il suo frutto commestibile.

Originariamente fu domesticata a partire da specie selvatiche di Solanum incanum[1], probabilmente con due percorsi indipendenti: uno in Asia meridionale e uno in Asia orientale.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La melanzana viene importata in Medio Oriente e nel Mediterraneo nel VII secolo e quindi non ha un nome latino o greco. In Italia venne inizialmente chiamata petonciana o petonciano o petronciana o petronciano. Per evitare fraintendimenti sulle sue proprietà[2], la prima parte del nome venne mutata in mela dando così origine al termine melangiana e poi melanzana. Il nome melanzana, come paraetimologia, veniva popolarmente interpretato anche come mela insana, proprio perché non è commestibile da cruda.

Dalla forma araba con l'articolo (al-bādhingiān) derivano invece le forme catalana (albergínia), francese, tedesca e inglese britannica (aubergine) e una spagnola (alberengena), mentre, da quella senza articolo derivano un'altra forma spagnola (berenjena) e quelle portoghesi (bringella, bringiela, anticamente beringela).

Una melanzana bianca paragonata a uva di gallina.
Una melanzana bianca paragonata a uova di gallina.

I nomi in uso nei paesi di lingua inglese americana (eggplant = pianta delle uova) furono originariamente applicati a cultivar bianche, che assomigliano molto alle uova di gallina. La prima citazione in un testo scritto della parola eggplant risale al 1763. Nomi simili sono diffusi in altre lingue, come il termine islandese eggaldin o il gallese planhigyn ŵy.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pianta di melanzana
Fiore di melanzana

La melanzana (Solanum melongena L.) è una pianta erbacea, eretta, alta da 30 cm a poco più di un metro. I fiori grandi, solitari, sono violacei o anche bianchi. I frutti sono bacche grandi, allungate o rotonde, normalmente nere, commestibili dopo la cottura.

La melanzana rossa è una pianta parente delle patate d'aspetto simile alla melanzana per portamento ma il suo frutto arrotondato si colora di rosso intenso come un pomodoro, tanto da essere scambiata per quest'ultimo. Coltivata essenzialmente in Africa e in Asia.

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

Alcune varietà
  • La Violetta lunga palermitana, a frutto allungato viola scuro;
  • la Violetta lunga delle cascine con frutto violetto;
  • la Violetta nana precoce a frutto piccolo;
  • la Melanzana di Murcia con foglie e fusto spinosi, frutto violetto, rotondo;
  • la Mostruosa di New York con frutto violetto enorme;
  • la Tonda comune di Firenze, con frutto violetto pallido, ibrida, con pochi semi, polpa tenera e compatta.

La Melanzana rossa DOP di Rotonda, con una forma simile ad un pomodoro, colore rosso-arancione, polpa fruttata e un sapore leggermente piccante, appartiene ad altra specie.

La melanzana bianca presenta frutti di un insolito colore bianco e di più che discrete dimensioni. La melanzana bianca è ricca di antiossidanti e proviene probabilmente dalla penisola Anatolica.

Esiste anche una varietà di melanzana bianca dotata di spine e una varietà di melanzana bianca con sfumature rosa. Questa varietà, inoltre, presenta pochi semi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La melanzana è originaria dell'India. Sebbene esistano innumerevoli documenti che dimostrano la coltivazione della melanzana nell'area del sudest asiatico sin dalla preistoria, sembra che in Europa fosse praticamente sconosciuta fino al sedicesimo secolo. Il primo riferimento scritto alla melanzana si trova nel Qimin Yaoshu, un antico trattato agricolo cinese completato nel 544[3]. La diffusione in Europa di nomi derivati dall'arabo e la mancanza di nomi antichi latini e greci indicano che fu portata nell'area mediterranea dagli arabi agli inizi del Medioevo. Uno dei primi riferimenti all'Europa si trova infatti in un trattato di agricoltura di Ibn Al-Awwam agronomo della Spagna araba del XII secolo[4] ed esistono testimonianze tardo medievali anche in spagnolo e catalano.

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

Melanzane

La melanzana cruda ha un gusto amaro che si stempera con la cottura[5], che rende inoltre l'ortaggio più digeribile e ne esalta il sapore[6]. D'altra parte, la melanzana ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l'olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti. Per questi motivi la melanzana viene consumata preferibilmente cotta. La normale cottura non è in grado di eliminare del tutto la solanina, che si degrada completamente a temperature molto più alte (circa 243 °C); ciò però non è un problema, perché nella melanzana il contenuto di solanine (α-solanina, solasonina e solamargina) è pari a 9–13 mg/100 g di peso fresco[7], ben al di sotto della quantità ritenuta accettabile per gli ortaggi (20–25 mg/100 g di peso fresco)[8].

Esigenze colturali[modifica | modifica wikitesto]

La melanzana, originaria di climi subtropicali, richiede climi non eccessivamente freddi. La crescita comunque s'arresta quando la temperatura scende sotto i 12 °C. La resa media è di circa 25 t/ha. La melanzana andrebbe coltivata in terreni fertili e ben drenati, in posizione soleggiata ma riparata. Ha bisogno di un clima che non sia né troppo freddo, né troppo umido né ventoso. È possibile coltivarla in vasi di 23 cm con del terriccio, raccogliendo i frutti da luglio inoltrato a metà ottobre[9].

Avversità[modifica | modifica wikitesto]

Gli insetti maggiormente nocivi alla melanzana sono la dorifora, la mosca bianca (Trialeurodes vaporariorum), i lepidotteri Heliothis armigera e Spodoptera littoralis e l'afide Macrosiphum euphorbiae.
Come fitofago secondario compare pure la forficula auricularia, gergalmente detta forbice. Tra le malattie da funghi le più importanti sono la muffa grigia, il mal bianco, la Phytophthora capsici, la fusariosi (causata da Fusarium oxysporum) e la verticilliosi (causata da Verticillium albo-atrum e Verticillium dahliae).

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della produzione mondiale di melanzane

I primi paesi produttori di melanzane a livello mondiale sono la Cina, l'India e l'Iran. In Europa, i principali produttori sono l'Italia, la Spagna e la Romania.

Principali paesi produttori di melanzana (2016)
Fonte: FAOSTAT (FAO)
N Paese Produzione (milioni di tonnellate) area coltivata (ettari)
1 Bandiera della Cina Cina 32,0 781,9
2 Bandiera dell'India India 12,6 664,0
3 Bandiera dell'Egitto Egitto 1,19 48,6
4 Bandiera della Turchia Turchia 0,85 24,8
5 Bandiera dell'Iran Iran 0,68 22,0
World
51,3 1794,0

Produzione in tonnellate. Dati 2011
Fonte: FAOSTAT (FAO)

Cina 27.700.000 59,2%
India 11.896.000 25,4%
Iran 1.215.025 2,6%
Egitto 1.166.430 2,5%
Turchia 821.770 1,8%
Indonesia 519.481 1,1%
Iraq 452.050 1,0%
Giappone 322.400 0,7%
Italia 243.319 0,5%
Altri Paesi 2.486.845 5%
Totale 46.823.320 100 %

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Si consuma fritta, cotta al forno o grigliata; alcune preparazioni tipiche sono: la melanzana ripiena [presente nelle cucine di tutto il Mediterraneo], la parmigiana di melanzane, la moussakà, la ratatouille, la pasta alla Norma e la caponata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sami Doganlar, Anne Frary, Marie-Christine Daunay, Richard N. Lester e Steven D. Tanksley, A Comparative Genetic Linkage Map of Eggplant (Solanum melongena) and Its Implications for Genome Evolution in the Solanaceae, in Genetics, vol. 161, n. 4, 1º agosto 2002, pp. 1697–1711, PMC 1462225, PMID 12196412. Ospitato su www.genetics.org.
  2. ^ Il petonciano o melanzana è un ortaggio da non disprezzarsi per la ragione che non è né ventoso, né indigesto: Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, ricetta n. 399.
  3. ^ Fuchsia Dunlop, Revolutionary Chinese Cookbook: Recipes from Hunan Province, Ebury Press, 2006, p. 202.
  4. ^ The Book of Agriculture by Ibn Al-Awwam, translated from Arabic to French by J.-J. Clément-Mullet, year 1866, volume 2 page 236.
  5. ^ (EN) Baby Italian Eggplant, su mycountrymagic.com (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2012).
  6. ^ Melanzane dalla teoria alla pratica, su lascuoladiancel.it.
  7. ^ (EN) Christer Andersson, Glycoalkaloids in tomatoes, eggplant, pepper and two Solanum species growing wild in the Nordic Countries, TemaNord, 1999
  8. ^ (EN) FDA Poisonous Plant Database, su accessdata.fda.gov. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2017).
  9. ^ Giardinaggio Web - Come coltivare le melanzane Archiviato il 16 marzo 2012 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 53625 · LCCN (ENsh85041224 · GND (DE4195367-8 · BNF (FRcb11943091j (data) · J9U (ENHE987007533498505171