Sichem

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Sichem
Localizzazione
StatoBandiera della Palestina Palestina
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 32°12′49″N 35°16′55″E / 32.213611°N 35.281944°E32.213611; 35.281944

«Giosuè disse: "Eliminate gli dei dello straniero, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!".
Il popolo rispose a Giosuè: "Noi serviremo il Signore nostro Dio e obbediremo alla sua voce!".
Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem.»

Sichem è un'antica città, oggi sito archeologico nei pressi della città moderna di Nablus, 65 km a nord di Gerusalemme[1].

È menzionata nella storia di Abramo, in Genesi: 12,6[2]; 33,18[3], ed in Gen 34:2[4].
Sichem è un eponimo hivita che significa "spalla", "sella"[5].

Nella Bibbia[modifica | modifica wikitesto]

La località è citata, con il nome di Sekmen, nelle iscrizioni di Sesostris III che riportano di una spedizione militare organizzata intorno al 1870 a.C., che portò alla presa della città, allo scopo di contenere le incursioni dei nomadi. Fu capitale del Regno di Israele dopo la separazione dal regno di Giuda.

Nell'Antico Testamento Sichem è citata come luogo di sepoltura del patriarca Giuseppe.

È importante anche come luogo ove il popolo d'Israele, terminato l'esodo, rinnovò l'alleanza con il suo Dio prima di entrare nella terra promessa (Giosuè 24).

Anche nel Nuovo Testamento troviamo riferimenti a Sichem, citata con il nome aramaico di Sicar: l'incontro di Gesù con la samaritana (Giovanni 4,5).

Scavi archeologici[modifica | modifica wikitesto]

L'archeologo Ernst Sellin la identificò con Tell Balata, dove furono riportati alla luce resti del IV millennio, muraglie, portoni e il tempio della città israelitica[1][6]

Sellin fu a capo di un gruppo di ricercatori austriaci e tedeschi, i cui lavori dovettero interrompersi a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, per essere ripresi sotto la sua direzione dal 1926 al 1936. Gli scavi proseguirono con il contributo dei team statunitensi guidati da G. E. Wright e da B. W. Anderson nel 1956, ed infine nel 1973 con i ricercatori di W. G. Dever (Campbell 1993: 1347; Seger 1997:21)[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b l'Enciclopedia, collana La Biblioteca di Repubblica, UTET-DeAgostini, marzo 2003, ISBN 9771128445905.
  2. ^ Gen 12,6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Gen 33,18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Libro della Genesi, capitolo 34, verso 2 (traduzione C.E.I. del 1974), su maranatha.it (archiviato il 9 febbraio 2001).
  5. ^ Etimologia del nome Shechem, su abarim-publications.com (archiviato il 27 ottobre 2007).
  6. ^ Sichem, su archeo.wikia.com. URL consultato il 28 novembre 2018 (archiviato il 29 novembre 2018).
  7. ^ (EN) Sheschem: contesto storico e rilevanza archeologica, su biblearchaeology.org, 25 giugno 2015. URL consultato il 29 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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