Realgar

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Realgar
Classificazione Strunz2.FA.15.a
Formula chimicaAs4S4
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino
Classe di simmetriaprismatica
Parametri di cellaa = 9.29, b = 13.53, c = 6.57
Gruppo puntuale2/m
Gruppo spazialeP 21/n
Proprietà fisiche
Densità3,565 g/cm³
Durezza (Mohs)1,56
Sfaldaturaperfetta secondo {010}
Fratturaconcoide
Colorerosso bruno, rosso arancio
Lucentezzaadamantina, grassa
Opacitàtraslucida
Strisciorosso arancio
Diffusioneassai raro
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Il realgar è un minerale, solfuro di arsenico

Etimologia e storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dall'arabo rahj al ghar, "polvere di caverna".[1] Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia cita il minerale come "sandaraca" o "sandracca". Nel Medioevo, dagli alchimisti, che chiamavano il minerale "risigallo", veniva usato come medicamento.[2]

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli tozzi prismatici di colore rosso vivo, spesso striati di colore verde. Solitamente può essere anche rinvenuto in forma terrosa, grossolana o come incrostazione. Se esposto per lungo tempo a fonti luminose si altera, decomponendosi in una polvere dal colore giallo-rossastra.[3]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Genesi idrotermale, sorgenti fredde, associato particolarmente ad altri solfuri di ferro e solfuro di arsenico, ma anche come prodotto di sublimazione vulcanica, nelle fumarole e nei depositi di sorgenti calde ed in rocce sedimentarie (dolomie e scisti bituminosi).[2] Inoltre si può trovare in giacimenti di metalli talvolta associato ad orpimento, antimonite ed altri solfuri.[4]

Miniere e luoghi di trovamento[modifica | modifica wikitesto]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli, aggregati compatti a grana fine, masse polverulente, terrose.

Caratteristiche chimico-fisiche[modifica | modifica wikitesto]

È composto dal 29,9% di zolfo e dal 70,1 % di arsenico. Parzialmente solubile negli acidi tra cui l'acido nitrico, meglio in acqua regia[2]. I campioni vanno tenuti al riparo dalla luce perché i cristalli si disintegrano facilmente se esposti, a causa del contenuto in arsenolite, orpimento, pararealgar ed altri solfuri di arsenico fotosensibili [2]

Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]

Questo minerale è usato per estrarre l'arsenico o per ottenere composti dello stesso elemento. In passato, mischiato con salnitro veniva utilizzato per fare i fuochi artificiali.[2]

È usato anche per produrre un pigmento pittorico noto anche come: risalgallo, risigallo, risigale, realgar d'orpimento, rahjalgar e sandaraca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Autori Vari, Realgar, su webmineral.com, Webmin. URL consultato il 7 dicembre 2009.
  2. ^ a b c d e f g scheda "Realgar", in Il magico mondo di minerali e gemme, Novara, De Agostini, 1993-1996.
  3. ^ Cornelis Klein, Mineralogia, Zanichelli, 2004.
  4. ^ a b c d e f Carlo Maria Gramaccioli, Realgar, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z volume 1°, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, p. 177-179.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.