Pinolo

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Strobilo di Pino domestico (Pinus pinea) - notare i due semi sotto ogni scaglia
Pinoli
Valori nutrizionali per 100 g
Energia670 kcal (2 800 kJ)
Proteine14 g
Carboidrati
Totali13
Zuccheri3,6
Grassi
Totali68 g
Saturi4,9 g
Monoinsaturi19 g
Polinsaturi34 g
Colesterolo0
Vitamine
Vitamina A29 IU
Minerali
Calcio16 mg
Magnesio251 mg
Potassio600 mg
Sodio2 mg

I pinoli (o pignoli) sono i semi eduli di alcune specie di pini. Di colore giallo biancastro e di forma allungata, sono usati soprattutto nella cucina tradizionale[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pinoli di pino cembro (dx) e di pino domestico (sx)

Appena estratti dallo strobilo i pinoli sono ricoperti da un involucro rigido. Il seme viene nutrito dal tessuto femminile (gametofito) che supporta lo sporofito, ovvero il seme. Nonostante alcune somiglianze i pinoli non sono noci, dal momento che, essendo prodotti da gimnosperme, non hanno il carpello esterno.

Diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Pinoli durante il periodo di essiccazione
Pigne e pinoli dell'Araucaria del Paraná

Nel mondo esistono circa venti specie del genere Pinus che producono semi abbastanza grandi da giustificarne la coltivazione. In altre specie i pinoli sono troppo piccoli per essere apprezzati come cibo, anche se commestibili.

In Europa sono due le specie di pino che producono semi grandi. Il migliore è il pino domestico (Pinus pinea) che non a caso è anche chiamato "pino da pinoli". Il pino cembro (Pinus cembra) produce grossi semi, ma vive in zone più disagevoli[2].

In altre parti del mondo si coltivano altre specie di pino per i semi. In Asia in particolare si coltivano Pinus koraiensis e Pinus gerardiana. Altre quattro specie come Pinus sibirica, Pinus pumila, Pinus armandii e Pinus bungeana sono meno utilizzate. In America settentrionale le tre specie più utilizzate sono Pinus edulis, Pinus monophylla e Pinus cembroides. Altre specie come Pinus orizabensis, Pinus johannis, Pinus culminicola, Pinus remota, Pinus quadrifolia, Pinus sabineana, Pinus torreyana e Pinus lambertiana sono meno utilizzate.

Nella porzione fredda del Sudamerica (Sud del Brasile, Paraguay, Cile, nord dell'Argentina) i pinoli sono prodotti anche da specie del genere Araucaria, sia quella del Paraná, l'Araucaria angustifolia, sia l'Araucaria cilena, che è anche coltivata in qualche giardino del Nord Italia.

I pinoli sono chiamati pinhões in portoghese, piñones in spagnolo e pine nuts in inglese. In varie zone dell'Italia sono chiamati con altri nomi come "pinoccoli" o "pinocchi", da cui il nome del famoso burattino Pinocchio.[3]

Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]

Un piattino di pinoli sgusciati

I pinoli sono ricchi di proteine. Sono anche una sorgente di fibra alimentare. I pinoli sono essenziali per il pesto alla genovese e svariati altri piatti tra cui le torte[1][2], come per esempio il castagnaccio. Le ricette più antiche sono originarie delle aree in cui crescono i due pini europei dai quali si ricavano i pinoli: per esempio lo strudel era anticamente realizzato con i semi del pino cembro (specie tipica delle alte montagne trentine), mentre il pesto da quelli del pino domestico (specie che cresce nelle aree mediterranee). I pinoli sono ricchi di vitamine (in particolare E, B e PP), calcio, magnesio e ferro[4][5][6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b pinòlo¹ in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 14 giugno 2018.
  2. ^ a b Pinoli, su Wikifood by Il Cucchiaio d'Argento. URL consultato il 14 giugno 2018.
  3. ^ Aldo Marzi, Il mio Pinocchio, Aletti Editore, 2013. URL consultato il 14 giugno 2018.
  4. ^ Pinoli: storia e proprietà nutritive dei piccoli semi oleosi ritrovati tra le rovine di Pompei, su Siciliafan, 11 giugno 2014. URL consultato il 14 giugno 2018.
  5. ^ Pinoli, su my-personaltrainer.it. URL consultato il 14 giugno 2018.
  6. ^ Marta Albè, Pinoli: proprietà e i mille benefici per la salute, su greenme.it. URL consultato il 14 giugno 2018.

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