Ponte San Pietro

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Ponte San Pietro
comune
Ponte San Pietro – Stemma
Ponte San Pietro – Bandiera
Ponte San Pietro – Veduta
Ponte San Pietro – Veduta
Il ponte sul Brembo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoMatteo Macoli (Lega Nord) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate45°41′52″N 9°35′17″E / 45.697778°N 9.588056°E45.697778; 9.588056 (Ponte San Pietro)
Altitudine224 m s.l.m.
Superficie4,59 km²
Abitanti11 804[2] (31-10-2023)
Densità2 571,68 ab./km²
FrazioniLocate Bergamasco[1]
Comuni confinantiBonate Sopra, Brembate di Sopra, Curno, Mapello, Mozzo, Presezzo, Valbrembo
Altre informazioni
Cod. postale24036
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016170
Cod. catastaleG856
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 498 GG[4]
Nome abitantisanpietrini
Patronosan Pietro apostolo e san Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ponte San Pietro
Ponte San Pietro
Ponte San Pietro – Mappa
Ponte San Pietro – Mappa
Posizione del comune di Ponte San Pietro nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Ponte San Pietro [ˈponte samˈpjɛːtɾo][5] (Pùt San Piero o Pùt San Peder [ˈput sam/pusːam piero/pedɛɾ] in dialetto bergamasco[6]) è un comune italiano di 11.804 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Ponte San Pietro sorge sulle rive del fiume Brembo, che divide il paese in due zone ben distinte. Distante circa 7 chilometri a ovest dal capoluogo orobico, viene considerato il primo paese provenendo da Bergamo dell'area chiamata Isola, zona geografica comprendente 21 comuni e delimitata dalle acque dei due principali fiumi, Adda e Brembo, e dalla netta divisione delle valli e montagne orobiche antistanti. Il comune confina a nord con Brembate di Sopra e Valbrembo, a sud con Presezzo e Bonate Sopra, a ovest con Mapello e di nuovo Presezzo e a est con Curno e Mozzo[7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ponte San Pietro e dintorni nel 1820
Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, anche detta "chiesa nuova"

Si ritiene che il nome prenda origine dalla presenza di un piccolo ponte sul Brembo e dell'annessa piccola chiesa dedicata a san Pietro nell'881, tramite una scrittura notarile riportante "Basilica Sancti Petri sita ad pontem Brembi". Ponte San Pietro, sin dalle origini, restava comunque una zona di passaggio in un punto del letto del Brembo difficile da attraversare in barca: pertanto solo 200 anni dopo incominciarono i primi insediamenti da una parte del fiume (S. Petri de là) all'altra (S. Petri de za).

“Manfredino De' Melioratis”, negli ultimi anni del XIII secolo, costruì un castello nel centro storico, insediamento poi distrutto dai veneziani agli inizi del Settecento. Parte dei materiali demoliti furono riutilizzati per erigere la primissima chiesetta campestre, quella che dal popolo sarà sempre ricordata come "chiesa vecchia". Il verbale per la costruzione della chiesa sussidiaria, dedicata a san Pietro, venne approvato nel 1708 e i lavori iniziarono nello stesso anno, per terminare poi nel 1722[8]. Questa chiesa ha permesso di ricostruire alcune vicende storiche del paese, avendo conservato per secoli alcuni scritti e sepolture soprattutto nel periodo della peste.

Sempre nel Settecento a Sottoriva di Locate, contrada di Locate, fu eretta la villa Mapelli Mozzi, una residenza di stile neoclassico molto simile alla più famosa Villa Reale di Monza; venne ampliata nella sua nuova forma (il cantiere per la costruzione era pienamente attivo e perciò il progetto completamente definito) nel 1773 (il Conte Enrico Mozzi "alzava"), antecedentemente, quindi, alla Villa Reale di Monza, che fu progettata nel 1777.[9] All'interno si possono ammirare decorazioni ad affresco di Vincenzo Angelo Orelli, ad esempio l'Homo faber suae fortunae[10], e di Paolo Vincenzo Bonomini.

Nel corso dell'Ottocento avvenne la costruzione di alcune opere pubbliche. Nel 1809, a seguito di un decreto reale emanato nel 1806, venne costruito il cimitero pubblico fuori dalle zone cittadine (nella zona adiacente alla stazione). Nel 1864, a seguito della costruzione della ferrovia, il cimitero venne spostato nella sua posizione attuale[11]. A partire dal 1825 venne invece richiesta una restaurazione del ponte cittadino. Solo nel 1834 venne approvata la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Brembo, ma in quel momento nessuna offerta fu presentata per ottenere l'incarico dei lavori. Il contratto definitivo fu stipulato nel 1835 e i lavori iniziarono l'anno seguente, per terminare nel 1837[12].

Nel 1930 vennero costruiti il parco delle Rimembranze e il Famedio, il monumento dedicato ai caduti[13]. Nel 1934 fu invece completata, in un altro punto del paese, la nuova chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo. Tale chiesa si differenzia da quella vecchia soprattutto per le dimensioni e per il campanile molto alto (la cui costruzione avvenne tra il 1955 e il 1957)[14], che divenne in quel periodo il centro di incontro cristiano sia per la popolazione del posto, sia per tutta l'Isola bergamasca.

Sia nella prima sia nella seconda guerra mondiale, Ponte San Pietro fu spesso bombardata a causa dei suoi ponti (ferroviari e stradali) che permettevano l'approvvigionamento di materiale bellico tra Bergamo e Milano. I ponti vennero danneggiati da una serie di incursioni (nel novembre 1944 venne danneggiato il ponte stradale, mentre il 1º gennaio 1945 venne gravemente danneggiata un'arcata del ponte ferroviario)[15] e gran parte del territorio circostante fu devastato delle bombe lanciate dagli aerei. Dal 28 aprile 1916 era la sede della 1ª Sezione della 37ª Squadriglia che vi rimane fino al 25 agosto 1917 e dal 26 ottobre 1917 era il campo volo di una Sezione della 122ª Squadriglia fino al 30 novembre 1918. Il 31 ottobre 1918 vi nasce la 65ª Squadriglia restando fino al 15 febbraio 1919. Durante la seconda guerra mondiale, il primo bombardamento avvenne nel luglio del 1944 mentre un secondo avvenne in ottobre e fu più letale, in quanto distrusse un gran numero di edifici cittadini. L'ultima incursione aerea avvenne il 22 aprile 1945, a pochi giorni dalla fine del conflitto bellico in territorio italiano[15].

Nella notte di Natale del 2009, a causa di un malfunzionamento, la diga sul fiume Brembo fu travolta e distrutta dall'acqua per cui venne in seguito sostituita da una nuova, con un meccanismo completamente diverso.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 26 agosto 1960.[16]

«D'azzurro, al ponte a schiena d'asino di due archi posto su di un fiume scorrente in punta e sostenente nel centro un torrione diruto, aperto a destra e finestrato di due, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma rappresenta l'antico ponte a due arcate che attraversa il Brembo sostenente al centro una torre.[17]

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 15 ottobre 1960[16], è un drappo di azzurro.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[18]

Al 31 dicembre 2019, la popolazione residente era di 11.490 abitanti[19].

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[20] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1.996 persone, pari al 17,3% della popolazione[21]. Al 31 dicembre 2019, la popolazione straniera residente contava 2.008 persone[20]. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Quartiere molto piccolo locato alla periferia ovest del paese. All'interno di esso è presente un ospedale costruito nel 1963.

Briolo[modifica | modifica wikitesto]

Localizzato nella parte nord-est del paese, fino all'anno 2004 contava una popolazione di circa 1000 persone ed era separato dal paese da una piccola area verde incolta. Da questo periodo il parco è stato sostituito per intero con nuove costruzioni che hanno elevato il numero di abitanti del quartiere a circa 2000 persone. Sul suo territorio si contano due piccole chiese con due storie completamente differenti. San Marco, la più piccola, era in origine una piccola cappella immersa nei campi nella quale, in tempi antichi, venivano sepolte le vittime delle grandi infezioni di peste. Gran parte degli affreschi di questa cappella sono dedicati al tema della danza macabra. Dagli anni ottanta questa è stata recuperata dal locale distaccamento del Corpo Alpini, che effettuandone una ristrutturazione e un ampliamento, l'hanno resa alla comunità come una vera e propria casa di culto. Il 25 aprile di ogni anno, festa del patrono a cui è dedicata, viene effettuata una celebrazione alla presenza dei rappresentanti degli alpini ormai indissolubilmente legati a questo luogo di culto. La seconda chiesa, offerta al culto di San Michele Arcangelo, si trova incastonata nel più vecchio casolare di Briolo, il quale risale ai primi dell'Ottocento, quando tutto il quartiere non era che una grande distesa di campi. La celebrazione del patrono in questa chiesa, il 29 settembre, è il fulcro di due settimane di feste che si svolgono per le vie del quartiere, coinvolgendo tutti i suoi abitanti. Briolo è confinante a nord col comune di Valbrembo, a ovest, separato dal fiume Brembo, col comune di Brembate di Sopra e a est con il comune di Mozzo.

Villaggio (di) Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]

Il Villaggio Santa Maria è un quartiere del comune italiano di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, in passato parte del comune di Presezzo. Consiste in un villaggio operaio, per le maestranze operanti nel settore meccanico aerospaziale sorto a opera di Giovanni Battista Caproni a partire dall'inizio degli anni '30 circa. Il paese sorge tra le Vie degli Orti e XXV Aprile a est, Via XI Febbraio a nord, Via Colleoni a ovest e Via Adda a sud. Il nome originale ("Villaggio Caproni") viene dall'omonima famiglia trentina che fondò l'abitato nel 1934 circa. Il nome viene cambiato ufficialmente nel 1962 circa in "Villaggio Santa Maria" (che deriva dalla sua Patrona). Il villaggio venne costruito dal 1934 al 1943 (mai ultimato a causa della guerra e della diminuzione industriale a seguito dell'armistizio di Cassibile) da Giovanni Battista Caproni che scelse quest'area, fra gli attuali comuni di Ponte San Pietro e Presezzo, per costruire un rione. La fondazione si fa risalire al 1934, anno in cui il trentino Caproni acquista diversi ettari di terra dai comuni di Presezzo e Ponte San Pietro. L'ambizioso progetto di Caproni prevede di affiancare agli stabilimenti - similmente a quanto già accadeva nell'Italia della seconda rivoluzione industriale (che a sua volta prendeva spunto dalla prima rivoluzione industriale inglese) - un vero e proprio villaggio che ospitasse alcuni operai della fabbrica e le loro famiglie. Il neonato insediamento viene dotato di ogni struttura necessaria: oltre alle casette delle famiglie operaie (complete di giardino, orto, scantinato e solaio) e alle villette per i capi cantiere, il villaggio era dotato di centrale termica (fonte energetica), palazzo condominiale e commerciale (porticato-galleria con negozi di ogni genere), piccola chiesa (almeno da progetto originale, in quanto mai costruita se non solo successivamente ristrutturando la centrale termica ormai in disuso), campo sportivo, torre dell'acqua (rete idrica) e di altre strutture comunitarie. Il Villaggio Santa Maria non assumerà mai una vera e propria forma finale, tuttavia ancora oggi è riconoscibile il suo impianto geometricamente regolare, tipico delle cittadine industriali di fine Ottocento/inizio Novecento. Il villaggio rimane di proprietà di un'unica azienda fino alla fine degli anni '40 circa, quando diversi edifici, soprattutto residenziali, vennero venduti ad altri privati. Fino alla fine degli anni '50 la parte sud-ovest della frazione di Villaggio era compresa nel comune di Presezzo. Negli anni '60 venne assegnato totalmente al comune di Ponte San Pietro.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Locate Bergamasco[modifica | modifica wikitesto]

In origine Locate era stato dichiarato comune della provincia di Bergamo. Il suo territorio comprendeva i territori di Sottoriva e le aree circostanti l'ospedale (comunemente chiamato "clinica"). Anche la stazione ferroviaria faceva parte del territorio di Locate. Nel 1863 prese il nome di Locate Bergamasco. Nel 1927 Locate Bergamasco con tutti i suoi territori venne accorpato al comune di Ponte San Pietro.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La breve distanza dal capoluogo ha fatto sì che Ponte San Pietro diventasse punto di transito e zona di mercato per il commercio per tutta l'isola. Molte aziende hanno scelto quindi di insediarsi in Ponte San Pietro sin dai primi anni del Novecento. In particolare, anche se non in attività, la Legler, stabilimento industriale manifatturiero tessile che copre parecchi chilometri quadrati di superficie del paese, e che ha permesso, soprattutto nel dopoguerra, di fornire lavoro e benessere alla popolazione del luogo. Parte del complesso ex Legler è stato venduto ad Aruba e a ottobre del 2017 è stato inaugurato il Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro (BG), terzo data center del gruppo in Italia.

Altre industrie che hanno reso vitale il paese sono state le industrie aeronautiche nella prima e seconda guerra mondiale, tra le quali la Cantieri Aeronautici Bergamaschi (CAB) del gruppo (Carlos Alessandro Mapelli Mozzi Parodi) Caproni (trasformate in quartieri residenziali), industrie metallurgiche e produzione di lavatrici ed elettrodomestici in genere.

A differenza di altri paesi limitrofi, gli abitanti di Ponte San Pietro non potevano permettersi di vivere di agricoltura: il paese, nato in un avvallamento naturale del fiume Brembo, non permetteva di avere grossi appezzamenti di terreno a uso agricolo. Pertanto il paese ha cambiato sin dalla seconda guerra mondiale trasformando i pochi campi coltivati in aree commerciali e residenziali, grazie e soprattutto ai servizi forniti dal capoluogo (mobilità con treni e autobus, servizi ospedalieri e sanitari, svariati uffici pubblici).

L'economia del paese si basa prevalentemente sul commercio e sulla produzione tessile e metallurgica. Dal 2017 Ponte San Pietro è diventato sede del campus principale di Aruba, colosso italiano di servizi internet.

Famedio ai caduti di Ponte San Pietro
Villa Mapelli Mozzi a Locate

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ponte San Pietro è situato lungo la SS 342, nota come "Briantea" che collega la città di Bergamo con Como. La stazione di Ponte San Pietro, situata alla congiunzione delle linee Lecco-Brescia e Seregno-Bergamo, è servita da treni regionali operati da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.

Il trasporto pubblico urbano e suburbano è garantito da un'autolinea esercita da (ATB) che ricalca il percorso della precedente tranvia, parte della rete urbana di Bergamo, attivata nel 1925 e rimasta in esercizio fino al 1958.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 maggio 2001 29 maggio 2006 Leonida Pozzi Casa delle Libertà Sindaco
30 maggio 2006 15 maggio 2011 Giuliana Reduzzi lista civica Sindaco
16 maggio 2011 5 giugno 2016 Valerio Achille Baraldi Lega Nord Sindaco
6 giugno 2016 3 ottobre 2021 Marzio Zirafa Marzio Zirafa Sindaco (Lega Nord, FI, FdI, Cittadini con Marzio Zirafa) Sindaco
4 ottobre 2021 presente Matteo Macoli Lega Nord, FI, FdI, Civici Popolari Sindaco
Il ricovero antiaereo di piazza della Libertà visto dall'esterno

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio Associazione Calcio Ponte San Pietro militante nella Serie D 2020-2021.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Ponte San Pietro - Statuto (PDF), su comuniecitta.it, Comune di Ponte San Pietro..
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ [ˈponte samˈpjeːtɾo] nella pronuncia locale
  6. ^ Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  7. ^ Dati Geografici - Comune di Ponte San Pietro, su comune.pontesanpietro.bg.it. URL consultato il 1º maggio 2021.
  8. ^ Testa, 1978, pp. 171-178.
  9. ^ Carlo Perogalli, Ville della provincia di Bergamo, Milano, Rusconi Libri, 1983, ISBN 88-18-32924-3.
  10. ^ Cortinovis, 2009, 147.
  11. ^ Testa, 1978, pp. 234-235.
  12. ^ Testa, 1978, pp. 257-262.
  13. ^ Testa, 1978, p. 355.
  14. ^ Testa, 1978, p. 363.
  15. ^ a b Mario Testa, Ponte S. Pietro, Brembate Sopra, Archivio storico brembatese, 1978, pp. 357-359.
  16. ^ a b Ponte San Pietro, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 4 marzo 2023.
  17. ^ Ponte San Pietro, su Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato il 4 marzo 2023.
  18. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  19. ^ Bilancio demografico anno 2019, su demo.istat.it. URL consultato il 29 aprile 2021.
  20. ^ a b Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 29 aprile 2021.
  21. ^ Cittadini Stranieri - Ponte San Pietro

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sara Cortinovis, Una folta presenza. Artisti ticinesi attivi nelle chiesa della Beata Vergine del Giglio o "de' Rastelli" a Bergamo, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Bergamo nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal '500 ad oggi. Campionesi a Bergamo nel Medioevo, Arte&Storia, anno 10, numero 44, settembre-ottobre 2009, 147 (con ampia bibliografia).
  • Mario Testa, Ponte S. Pietro, Brembate Sopra, Archivio storico brembatese, 1978.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN144140983 · WorldCat Identities (ENviaf-144140983
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