Palazzago

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Palazzago
comune
Palazzago – Stemma
Palazzago – Bandiera
Palazzago – Veduta
Palazzago – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoAndrea Bolognini (Lega Nord) dal 3-10-2021
Territorio
Coordinate45°45′07″N 9°32′07″E / 45.751944°N 9.535278°E45.751944; 9.535278 (Palazzago)
Altitudine407 m s.l.m.
Superficie13,98 km²
Abitanti4 502[2] (31-5-2021)
Densità322,03 ab./km²
FrazioniCollepedrino, Burligo, Acqua, Pratomarone, Precornelli, Dusnale, Cà Quarengo, Al Borghetto, Verzella, Brocchione, Longoni, Montebello, Salvano, Secchia, Beita, San Sosimo, Gromlongo[1]
Comuni confinantiAlmenno San Bartolomeo, Ambivere, Barzana, Caprino Bergamasco, Mapello, Pontida, Roncola
Altre informazioni
Cod. postale24030
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016156
Cod. catastaleG259
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 633 GG[4]
Nome abitantipalazzaghesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palazzago
Palazzago
Palazzago – Mappa
Palazzago – Mappa
Posizione del comune di Palazzago nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Palazzago [palaˈʦːaːɡo] (Palassàgh [palaˈsak] o Palassàch[5] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 4 502 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia. Il comune fa parte della Comunità montana Valle Imagna.

Geografia fisica[edit | edit source]

Il comune è attraversato dal corso del torrente Borgogna.

Origini del nome[edit | edit source]

Il toponimo deriva dal vocabolo palatius, traslato successivamente in palatiacus sino alla dominazione basso medievale di palazzagum.

Storia[edit | edit source]

La prima vera opera di urbanizzazione fu opera dei Romani, i quali sfruttarono la posizione strategica del paese, posto nei pressi di un'importante strada militare che collegava Bergamo a Como, parte terminale di quella che univa il Friuli con le regioni retiche.

Il territorio era inserito in un'area militarmente turbolenta e allo stesso tempo di vitale importanza per Roma, in quanto crocevia militare e commerciale verso l'Europa.

La presenza militare romana inevitabilmente indusse attorno a sé l'aggregazione di comunità indigene e allogene.

Successivamente fu soggetto alla dominazione dei Longobardi, i quali inserirono la zona nel ducato di Bergamo. Spesso il borgo veniva identificato con il nome di Lemine, toponimo indicante una zona delimitata ad oriente dalla sponda occidentale del Brembo, a settentrione dall'attuale Val Taleggio ad occidente da una linea arretrata della sponda orientale dell'Adda e a meridione dal territorio di Brembate Sopra.

Lo stesso argomento in dettaglio: Lemine.

I secoli del periodo medievale furono abbastanza problematici per il borgo, che si trovò al centro di numerose dispute tra guelfi e ghibellini.

A tal riguardo furono eretti numerosi edifici fortificati. Dopo numerose battaglie il potere finì ai Visconti di Milano, che decisero la distruzione di ogni costruzione adibita a funzioni belliche.

Tuttavia perché nel paese ritornasse la tranquillità bisognò aspettare l'arrivo della Repubblica di Venezia che, nel corso del XV secolo, pose fine alle ostilità.

Al termine della dominazione veneta il paese venne inserito nel Regno Lombardo-Veneto, gestito dagli austriaci. Ed è contro questi ultimi che gli abitanti del paese si sollevarono, in quella che è ricordata come la guerriglia di Palazzago che, nel 1849, vide protagonisti Carlo Agazzi e Federico Alborghetti. Questi, con pochi mezzi riuscirono a tenere impegnate le forze imperiali per più di due mesi, dopodiché dovettero cedere. Era il preludio dei moti rivoluzionari che avrebbero portato all'unità d'Italia.

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con delibera del consiglio comunale del 28 maggio 1964 e concessi con decreto del presidente della Repubblica del 1º luglio 1965.

«D'azzurro, alla fiamma al naturale, accollata a due spade d'argento, poste in croce di S. Andrea, con le punte rivolte verso l'alto; nel cantone sinistro del capo un ramoscello d'ulivo fruttato di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

La spada e le fiamme simboleggiano le cruente lotte tra guelfi e ghibellini; il ramoscello d'ulivo vuole ricordare come i deputati di Palazzago presero parte alla pace di Pontesecco tra le due fazioni.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
Chiesa Parrocchiale dei Ss. Rocco e Sebastiano a Gromlongo

Molto importante è la chiesa prepositurale di San Giovanni Battista, costruita a partire dal XV secolo e che si caratterizza per la sua imponenza. Tra i dipinti, la pala dell'Assunta, eseguita da Giovan Battista Moroni e altre tele di Abramo Spinelli e Giovanni Scaramuzza (San Giovanni Battista che predica alle turbe)[6]. Da segnalare la cosiddetta "Cappella del diavolo", sul cui soffitto è rappresentato appunto Satana. Il campanile della chiesa, alto quasi cinquanta metri, risale al XIV secolo e fu ricavato da una torre difensiva. Ospita un concerto campanario di 8 campane in tonalità di si bemolle maggiore fuse da Giorgio Pruneri di Grosio in Valtellina nel 1902. Le due campane maggiori, più recenti, sono state reintegrate nel 1954 dalla fonderia G. B. De Poli di Udine a seguito della requisizione bellica del 1943. Sempre nella chiesa, è presente un organo Serassi di raro pregio, costruito nel 1851 e recante numero Opus 608, tuttora funzionante e utilizzato.

Degna di nota è anche la chiesa parrocchiale di Gromlongo (una delle frazioni di Palazzago), dedicata ai Santi Rocco e Sebastiano. Risalente al XVII secolo, si caratterizza per la splendida facciata in pietra arenaria riccamente scolpita e adornata con statue di Antonio Maria Pirovano nel 1731 e per la cupola piramidale che caratterizza il campanile, il quale ospita 5 campane in tonalità sol bemolle maggiore fuse da Angelo Ottolina di Bergamo nel 1947.

Sempre in ambito religioso merita menzione la chiesa sede della parrocchia di Burligo che, dedicata a San Carlo Borromeo, custodisce opere di buon pregio, tra cui le pale di Gian Paolo Cavagna e un organo Bossi del 1797, in prestigiosa cassa lignea di scuola fantoniana, restaurato nel 2004.

Infine è presente anche la villa Belvedere che, posta nell'omonima località, è dotata un grande giardino.

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[7]

Geografia antropica[edit | edit source]

Il paese si caratterizza per i numerosi nuclei abitati che punteggiano il suo vasto territorio: oltre al capoluogo, si trovano le frazioni di Collepedrino, Burligo, Acqua, Pratomarone, Precornelli, Dusnale, Cà Quarengo, Al Borghetto, Verzella, Brocchione, Longoni, Montebello, Salvano, Secchia, Beita, San Sosimo e Gromlongo.[1]

Economia[edit | edit source]

Palazzago è stato da sempre legato all'agricoltura, con la produzione di uva, vino, miele, castagne e legname. Un tempo erano sviluppate anche alcune attività artigianali, tra cui la produzione delle pietre coti e l'industria tessile, con la presenza di due filande.

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Il comune di Palazzago è attraversato, nella parte meridionale, dalla SS 342, nota come "Briantea" che collega la città di Bergamo con Lecco.

Amministrazione[edit | edit source]

Note[edit | edit source]

  1. ^ a b Comune di Palazzago - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 468, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ AA. VV., Bazar di novità artistiche, letterarie e teatrali, Milano, Ronchetti e Ferreri, 1842, p. 321.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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