Nonantola

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Nonantola
comune
Nonantola – Stemma
Nonantola – Bandiera
Nonantola – Veduta
Nonantola – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Modena
Amministrazione
SindacoFederica Nannetti (PD) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°40′39.62″N 11°02′34.83″E / 44.677671°N 11.043007°E44.677671; 11.043007 (Nonantola)
Altitudine20 m s.l.m.
Superficie55,32 km²
Abitanti16 102[1] (31-1-2024)
Densità291,07 ab./km²
FrazioniBagazzano, Campazzo, Casette, La Grande, Redù, Rubbiara, Via Larga
Comuni confinantiBomporto, Castelfranco Emilia, Crevalcore (BO), Modena, Ravarino, Sant'Agata Bolognese (BO)
Altre informazioni
Cod. postale41015
Prefisso059
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT036027
Cod. catastaleF930
TargaMO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 243 GG[3]
Nome abitantinonantolani
Patronosan Silvestro
Giorno festivo31 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Nonantola
Nonantola
Nonantola – Mappa
Nonantola – Mappa
Posizione del comune di Nonantola all'interno della provincia di Modena
Sito istituzionale

Nonantola (Nunântla in dialetto modenese) è un comune italiano di 16 102 abitanti della provincia di Modena in Emilia-Romagna.

Geografia[edit | edit source]

Nonantola è situato a circa 10 chilometri a nord-est di Modena, sulla sponda destra del fiume Panaro, fa parte dell'Unione del Sorbara. Confina a nord con Ravarino, ad est con i comuni bolognesi di Crevalcore e Sant'Agata Bolognese, a sud con Castelfranco Emilia, ad ovest con Modena e a nord-ovest con Bomporto.

Storia[edit | edit source]

Medioevo[edit | edit source]

I ritrovamenti più antichi nella zona nonantolana risalgono all'età del bronzo, XVI - XIII secolo a.C., quando nella zona padana si sviluppò la civiltà terramaricola. Civiltà in seguito sostituita nell'area da quelle villanoviana, etrusca e gallo-celtica.
Infine i romani, nel 182 a.C., fondarono una colonia di novanta centurie (nonaginta, poi Nonatula, ed infine Nonantola).

Nel 751 il duca del Friuli Anselmo ricevette dal re longobardo Astolfo le terre che erano state ai confini con l'Esarcato bizantino, con il compito di rafforzarle, creando vie di comunicazione da nord verso sud. Anselmo consacrò nel 752 una chiesa ai Santi Apostoli, fondando un monastero benedettino, quale saldo avamposto per consolidare la penetrazione longobarda ad est Panaro, controllando le comunicazioni tra Bologna e le direttrici di Piacenza e Verona. Nel 756 giunsero presso l'abbazia le spoglie di san Silvestro, che contribuirono alla crescita ed alla potenza del monastero, attorno al quale sorse il paese direttamente assoggettato all'abate[4].

Con l'arrivo dei Franchi l'Abbazia di Nonantola si accrebbe con donazioni rilasciate dallo stesso Carlo Magno in persona, che fecero dell'abate un vero e proprio signore fondiario. Nonantola ebbe sempre una certa predilezione da parte degli imperatori, come Lotario I che vi soggiornò nell'837, o Carlo il Grosso che nell'883 la scelse per incontrarsi con papa Martino. Nell'885 vi venne sepolto papa Adriano III morto in zona mentre era in viaggio per recarsi a Worms. Tra il IX e il X secolo Nonantola raggiunse un'importanza culturale, una potenza ed una ricchezza che a livello europeo la mettevano al pari delle potenti abbazie benedettine di Cluny e Canterbury.

La dotazione patrimoniale, pur concentrata particolarmente nell'area centropadana, si dilata con beni e dipendenze ecclesiastiche dall'Umbria a tutte le regioni settentrionali, culminando per ricchezza e prestigio nel secolo X; un'intensa attività culturale che porta ben presto la produzione del suo scriptorium a livelli di eccellenza grazie all'elaborazione di un particolare ed apprezzato tipo di scrittura libraria; una comunità numerosa, animata da centinaia di monaci ivi presenti contemporaneamente ed in stretti rapporti con le maggiori fondazioni europee, come il monastero tedesco di Reichenau e quello svizzero di San Gallo; legami diretti con la monarchia longobarda, prima, e con quella carolingia, poi, alle quali essa deve un'ampia serie di concessioni, privilegi e diritti; elementi, tutti, che danno la misura della grandezza cui assurge l'abbazia di Nonantola, neppure compromessa dalla devastazione causata dalle bande ungare all fine del secolo IX, diventando uno dei maggiori centri del monachesimo benedettino occidentale nell'alto medioevo[5].

Nel 1058 l’abate Gotescalco, per difendere il proprio territorio e nel tentativo di creare un legame tra il popolo e il monastero, concesse agli abitanti di Nonantola diversi privilegi e una vasta estensione di boschi, paludi e prati da poter sfruttare per il pascolo e il legnatico. Da questo nacque un singolare istituto di origine medioevale: la Partecipanza agraria di Nonantola.[6]

A partire dal XII secolo iniziò un periodo molto difficile per l’abbazia poiché fu al centro di una serie di lotte tra i comuni di Modena e Bologna che si contendevano il suo territorio; Nonantola venne conquistata, a periodi alterni, sia dai Modenesi che dai Bolognesi che, a presidio del territorio, costruirono rispettivamente la Torre dei Modenesi nel 1261 e la Torre dei Bolognesi nel 1307.

Nel 1412 Nonantola passò sotto il dominio estense.[7] Nel XVI secolo i Benedettini vennero sostituiti dai Cistercensi. Dopo il 1821 l’abbazia fu assegnata al vescovo di Modena che ancor oggi ne è l’abate e la cui diocesi è dal 1986 denominata arcidiocesi di Modena-Nonantola.

Nell'agosto 1916 Nonantola fu raggiunta dalla ferrovia Ferrara-Modena.

Seconda guerra mondiale[edit | edit source]

Durante la seconda guerra mondiale, ed in particolar modo dopo l'8 settembre 1943, Nonantola fu al centro di alcuni fatti bellici rilevanti. L'11 luglio 1944, nella frazione di Campazzo, i fascisti uccisero per rappresaglia tre contadini intenti a lavorare nei campi[8]. Il territorio nonantolano fu sconvolto da una seconda strage fascista, avvenuta il 9 marzo 1945, durante la quale furono fucilati dieci partigiani sul ponte di Navicello[9].

Degno di particolare nota è l'episodio di Villa Emma, villa del luogo nella quale venne ospitato e poi messo in salvo un gruppo di più di settanta ragazzi orfani ebrei di origine tedesca. I ragazzi erano giunti dai Balcani nel luglio del 1942 su iniziativa della DELASEM (Delegazione Assistenza Emigranti Ebrei) e del suo delegato bolognese Mario Finzi. Ospitati per un anno legalmente "alla luce del sole", i ragazzi e i loro accompagnatori avevano fraternizzato con la popolazione locale, potendo godere in particolare dell'amicizia del medico Giuseppe Moreali e dei sacerdoti don Arrigo Beccari e don Ennio Tardini.

Con l'8 settembre 1943 e l'occupazione tedesca, la situazione divenne drammatica. Grazie al pronto intervento dei loro protettori locali, in meno di 36 ore i ragazzi furono dispersi in vari istituti religiosi o nascosti presso famiglie di Nonantola che li fecero passare per loro figli. Furono infine fatti fuggire a piccoli gruppi in Svizzera grazie a documenti falsi timbrati con lo stemma del comune di Larino, già liberato dagli Alleati e, quindi, non verificabile dai nazisti. Il timbro venne creato dal fabbro del paese Primo Apparuti[10].

Nonantola continuò ad essere al centro di attività di resistenza per tutto il periodo dell'occupazione tedesca. Don Arrigo Beccari e don Ennio Tardini furono anche arrestati, duramente interrogati in carcere e condannati a morte, ma liberati con il ritiro dei nazisti il 21 aprile 1945. Per la loro azione, il 28 febbraio 1964, Giuseppe Moreali e Don Arrigo Beccari Sanzio sono stati insigniti dell'onorificenza di giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme.

In qualche occasione particolare, alcuni "ragazzi di villa Emma" si ritrovano a Nonantola per ricordare quei lontani eventi e incontrare le persone che contribuirono a metterli in salvo. Villa Emma, per anni in stato di abbandono, è stata acquistata da privati e completamente restaurata. Da alcuni anni è attiva la Fondazione Villa Emma, dedicata alla pace tra i popoli.[11]

Dopoguerra[edit | edit source]

Nel 1956 fu chiusa al traffico la linea ferroviaria Ferrara-Modena. Come altri comuni della pianura emiliana Nonantola ha assistito a partire dalla fine degli anni cinquanta un cambiamento del suo tessuto economico, passato in poco tempo da prettamente agricolo ad agro-industriale.

Il comune è stato colpito dal Terremoto dell'Emilia del 2012 e più recentemente da una violenta alluvione il 6 dicembre 2020.

Simboli[edit | edit source]

Il simbolo della Comunità di Nonantola appare in una minuta d'inventario del notaio Paolo Ponzio dal Monte, databile attorno al 1476, dove sono descritti diciannove codici liturgici dell'abbazia di Nonantola.[12] Lo stemma comunale deriva da quello dell'Abbazia ed è stato concesso con Regio Decreto del 28 febbraio 1864:[13]

«d'argento al libro di nero, chiuso, la testa inferiore ed il davanti di rosso, sormontato da una mitra al naturale, caricata di due bastoni pastorali d'oro affrontati, decussati ed attraversanti anche sul campo; ed accompagnato dalle sillabe NO NA TU LA in lettere maiuscole romane di rosso ordinate in rombo, la prima e la terza nei fianchi destro e sinistro rispettivamente, la seconda sormontata da un segno di abbreviazione in capo, l'ultima in punta.»

Onorificenze[edit | edit source]

Nonantola è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignito della croce di guerra al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[14]:

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e luoghi di interesse[edit | edit source]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[edit | edit source]

Secondo i dati ISTAT[16] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 1 553 persone (9,80%). Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura[edit | edit source]

Istruzione[edit | edit source]

Musei[edit | edit source]

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Strade[edit | edit source]

Nonantola è attraversata dalla SS 225 Nonantolana che unisce Modena a Ferrara.

Amministrazione[edit | edit source]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 maggio 1985 22 aprile 1995 Valter Reggiani PCI, PDS Sindaco [17]
23 aprile 1995 12 giugno 2004 Stefano Vaccari PDS, DS Sindaco [17]
13 giugno 2004 25 maggio 2014 Pier Paolo Borsari Partito Democratico Sindaco [17]
26 maggio 2014 in carica Federica Nannetti Partito Democratico Sindaco [18]

Tra i sindaci si annoreva anche il famoso imprenditore agrario Gino Friedmann.

Sport[edit | edit source]

Lo sport di punta della città è la pallamano. La squadra locale, la Pallamano Rapid Nonantola, milita infatti in Serie A1, la più importante categoria dopo la Serie A d'Elite. Negli altri sport nessuna squadra cittadina milita in categorie rilevanti. Le due squadre calcistiche sono la Polisportiva Nonantola e La Pieve Nonantola, che competono rispettivamente in seconda categoria e in promozione. Il paese vanta altresì una tradizione pallavolistica molto radicata con importanti riconoscimenti regionali e nazionali, soprattutto a livello giovanile gestiti dalla sezione pallavolo della Polisportiva Nonantola. Sono presenti anche società sportive che si dedicano all'atletica leggera dove un'atleta della società Sirio Nonantola (Eleonora Marino) ha partecipato ai campionati nazionali per il lancio del peso piazzandosi ottava; troviamo anche pattinaggio artistico, una società di arcieri e di judo.

Note[edit | edit source]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Le reliquie di san Silvestro furono trasferite dalle Catacombe di Priscilla in Roma a Nonantola in circostanze non del tutto chiare. Infatti la tradizione attribuisce al papa stesso il dono delle sacre spoglie ad Anselmo, recatosi a Roma per ricevere la benedizione abbaziale (Vita Anselmi). Tuttavia in quell'anno il cognato re Astolfo assediava Roma. È comunque possibile che Anselmo fosse là, magari con funzioni di mediazione e che o il papa gli facesse questo dono in ricompensa, o Astolfo prelevasse queste reliquie di alto valore simbolico e le consegnasse ad Anselmo per conservarle nel monastero che stava diventando il più importante della Langobardia. Vedi Pietro Bortolotti, Antica vita di S. Anselmo Abbate di Nonantola, Modena, Vincenzi e Nipoti, 1892. Vedi anche NONANTOLA e la sua antichissima storia, su archeononantola.org. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2017).
  5. ^ Marcel Pacaut, Monaci e religiosi nel Medioevo, ISBN 9788815023391.
  6. ^ Gabriella Malagoli, Ruggero Piccinini, Maria Luisa Zambelli, Nonantola. La storia e i monumenti.
  7. ^ fabrizio, VISITNONANTOLA - HOME, su visitnonantola.it. URL consultato il 13 agosto 2021.
  8. ^ Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - Campazzo, Nonantola, 11.07.1944
  9. ^ Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - Navicello, Modena, 09.03.1945
  10. ^ deportazione: i Giusti italiani, Giuseppe Moreali e don Arrigo Beccari
  11. ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45, Mondadori, Milano, 2006, pp. 40-43, 171-73.
  12. ^ Riccardo Fangarezzi, L'antico stemma di Nonantola, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, 2005.
  13. ^ Stemma del comune di Nonantola, su araldicacivica.it.
  14. ^ Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare - Istituzioni decorate di Croce di Guerra al Valor Militare, su istitutonastroazzurro.it. URL consultato il 6 dicembre 2018.
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  17. ^ a b c http://amministratori.interno.it/
  18. ^ Portale della Provincia di Modena | Enti | Elezioni amministrative 25 maggio 2014

Bibliografia[edit | edit source]

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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