Ferdinando Gonzaga

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ferdinando Gonzaga (disambigua).
Ferdinando Gonzaga
Ritratto di Ferdinando I Gonzaga, opera di Pieter Paul Rubens tra 1600 e 1603
Duca di Mantova e di Monferrato
Stemma
Stemma
In carica22 dicembre 1612 –
29 ottobre 1626
Incoronazione6 gennaio 1616
PredecessoreFrancesco IV
SuccessoreVincenzo II
Onorificenze
NascitaMantova, 26 aprile 1587
MorteMantova, 29 ottobre 1626
SepolturaMantova
Luogo di sepolturaBasilica di Sant'Andrea, Mantova
Casa realeGonzaga
PadreVincenzo I Gonzaga
MadreEleonora de' Medici
ConiugeCaterina de' Medici
FigliFrancesco Giacinto
ReligioneCattolicesimo
MottoNemo sine Te
Ducato di Mantova
Gonzaga

Federico II
Figli
Francesco III
Guglielmo
Vincenzo I
Figli
Francesco IV
Figli
Ferdinando
Figli
Vincenzo II
Figli
Modifica
Ferdinando Gonzaga
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Gonzaga di Giovanni Battista Salvi da Sassoferrato, 1610 circa, Pinacoteca nazionale di Bologna
Nemo sine Te
 
Incarichi ricoperti
 
Nato29 aprile 1587 a Mantova
Creato cardinaledicembre 1607 da papa Paolo V (dimessosi spontaneamente il 16 novembre 1615)
Deceduto29 ottobre 1626 (39 anni) a Mantova
 

Ferdinando Gonzaga (Mantova, 26 aprile 1587Mantova, 29 ottobre 1626) fu un cardinale italiano, divenne VI duca di Mantova e Duca del Monferrato dal 1612 al 1626.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza e carriera ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

Figlio secondogenito di Vincenzo I e di Eleonora de' Medici, destinato alla carriera ecclesiastica, ricevette nel dicembre 1607, all'età di vent'anni, la porpora cardinalizia, con il titolo di cardinale diacono di Santa Maria in Domnica. Due anni dopo optò per il titolo di Santa Maria in Portico Octaviae. Nonostante la nomina, si distinse, come il padre, per il carattere inquieto, nonché per l'amore per il lusso e lo sfarzo.

Duca di Mantova[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte del fratello Francesco, avvenuta nel 1612, Ferdinando smise la porpora e il 6 gennaio 1616 salì al governo del ducato di Mantova, nonostante l'opposizione di Carlo Emanuele I di Savoia, che aveva mire sul Monferrato, governato dai Gonzaga (Francesco IV aveva lasciato una figlia, Maria, nata dalla moglie Margherita, figlia del Duca di Savoia, per cui si richiese la successione sul Monferrato). Proprio il duca di Savoia aprì per questo motivo una crisi diplomatica, nella quale il contendente era il Gonzaga solo formalmente; in realtà il conflitto era più ampio e coinvolgeva Spagna e Francia, che per motivi diversi appoggiavano il Gonzaga contro le pretese savoiarde.

Negli anni di governo Ferdinando, uomo di grande cultura e intelletto, ma non dotato dello spessore umano e politico che aveva fatto grandi i suoi avi, non si distinse per particolari fattori positivi. Ospitò alla sua corte celebri artisti, tra i quali Domenico Fetti, detto Il Mantovano, Carlo Saraceni e il fiammingo Antoon van Dyck. Architetto di corte fu Nicolò Sebregondi, che edificò tra il 1613 e il 1624 la sfarzosa residenza di campagna Villa La Favorita.[1]

Il 19 febbraio 1616, alla presenza del suo fido consigliere ed abate Gregorio Carbonelli, simulò un finto matrimonio con una giovane contessina monferrina della quale si era invaghito, Camilla Faà di Bruno, che gli diede un figlio naturale, Giacinto. Nello stesso tempo trattava per le vere nozze con Caterina de’ Medici, figlia del granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici, che sposò in effetti a Firenze il 7 febbraio 1617. Le nozze si rivelarono ben presto sterili, il che aggravò il problema della successione dinastica, visto che l'unico successore nella linea principale della famiglia era il fratello minore Vincenzo. Questi aveva sposato nel 1616 una congiunta di molto più anziana di lui, Isabella Gonzaga di Novellara, matrimonio che venne però osteggiato da Ferdinando, che fece tutto il possibile per annullarlo.

La storia si trascinò per anni, tanto che Ferdinando non riuscì a concludere le adeguate mosse politiche per ottenere l'annullamento del matrimonio del fratello, perché morì, all'età di soli 39 anni, il 29 ottobre 1626.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Poco tempo prima di morire, Ferdinando, nel tentativo di ripianare almeno in parte una situazione debitoria ormai disastrosa, aveva avviato contatti per la vendita di una parte della celebre collezione d'arte accumulata negli anni dalla famiglia. La vendita venne poi conclusa per una cifra importante (trentamila sterline, la più costosa acquisizione di opere d'arte della Casa Reale inglese), ma relativamente bassa per il valore storico artistico, dal suo successore, il fratello Vincenzo II.

Nel 1625 chiamò alla sua corte Carlo I, figlio di Ludovico Gonzaga-Nevers, destinato quindi a succedergli, essendo Ferdinando in contrasto coi cugini di Guastalla, favoriti dagli imperiali al ducato di Mantova[2].

Ferdinando Gonzaga creò l'ordine cavalleresco della Immacolata Concezione, ordine al quale potevano aderire i nobili provenienti da tutte le nazioni cattoliche. Il progetto, al quale parteciparono Carlo I di Gonzaga-Nevers e il conte Alfonso d'Altan d'Alemagna,[3] prese forma l'8 dicembre 1619 e l'Ordine venne istituito a Mantova nel 1623. Venne sanzionato ecclesiasticamente da papa Gregorio XV nel 1623 e confermato da papa Urbano VIII nel 1625.[4]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ebbe solo un figlio naturale, dalla nobile Camilla Faà di Bruno:[5][6]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico II Gonzaga Francesco II Gonzaga  
 
Isabella d'Este  
Guglielmo Gonzaga  
Margherita Paleologa Guglielmo IX del Monferrato  
 
Anna d'Alençon  
Vincenzo I Gonzaga  
Ferdinando I d'Asburgo Filippo I di Castiglia  
 
Giovanna di Castiglia  
Eleonora d'Austria  
Anna Jagellone Ladislao II di Boemia  
 
Anna di Foix-Candale  
Ferdinando Gonzaga  
Cosimo I de' Medici Giovanni dalle Bande Nere  
 
Maria Salviati  
Francesco I de' Medici  
Eleonora di Toledo Pedro Álvarez de Toledo  
 
María Osorio y Pimentel  
Eleonora de' Medici  
Ferdinando I d'Asburgo Filippo I di Castiglia  
 
Giovanna di Castiglia  
Giovanna d'Austria  
Anna Jagellone Ladislao II di Boemia  
 
Anna di Foix-Candale  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Image Stemma
Ferdinando Gonzaga
Duca di Mantova e Monferrato

D'argento, alla croce patente di rosso accantonate da quattro aquile affrontate e spiegate di nero. Sul tutto partito di due e troncato di due, che dà nove quarti: nel 1o di rosso all'aquila bicipite spiegata d'oro, bicoronata dello stesso (Impero Romano d'Oriente); nel 2o di rosso al leone dalla coda doppia d'argento, armato e lampassato d'oro, coronato e collarinato dello stesso (Boemia); nel 3o fasciato d'oro e di nero (Gonzaga antico); nel 4o d'argento alla croce potenziata d'oro accantonata da quattro crocette dello stesso (Gerusalemme); nel 6o d'argento al capo di rosso (Monferrato); nel 7o fasciato d'oro e di nero di dieci pezzi al crancelino di verde attraversante (Sassonia); nell'8o d'azzurro seminato di crocette ricrocettate e fitte d'oro a due barbi addossati dello stesso (Bar); nel 9o di rosso alla croce d'oro accantonata da quattro B greche dello stesso, addossate due a due, Costantinopoli). Nel punto d'onore di rosso alla fascia d'argento (Austria) timbrato da corona arciducale

Gran Maestro dell'Ordine militare del Sangue di Gesù Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Villa Favorita., su villalafavorita.eu.
  2. ^ Braglia, pp.148-149.
  3. ^ Gaetano Viviani, Secoli serafici, compendio cronologico della storia francescana, Firenze, 1757.
  4. ^ Gaspare da Monte Santo, Il novello religioso francescano, Ancona, 1806.[1]
  5. ^ Cronaca universale della città di Mantova. Volume I
  6. ^ Famiglie celebri di Italia. Gonzaga di Mantova

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Coniglio, I Gonzaga, Varese, Dall'Oglio, 1967.
  • Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
  • Lorenzo Bignotti, La Zecca di Mantova e Casale (Gonzaga), Mantova, Grigoli, 1984.
  • Giancarlo Malacarne, Araldica Gonzaghesca, Modena, Il Bulino, 1992.
  • Mario Castagna, Stemmi e vicende di casate mantovane, Montichari, 2002. ISBN non esistente
  • Roberto Maestri, Ferdinando Gonzaga, Alessandria, Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato", Alessandria 2013. (ISBN non esistente)
  • Riccardo Braglia, I Gonzaga. Il mito, la storia, Artiglio, 2002, ISBN non esistente.
  • Massimo Marocchi, Muoia il malgoverno! Rivolte popolari contro i Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, Mantova, 2022, ISBN 978-88-909364-3-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica Successore
Andrea Baroni Peretti Montalto 15 febbraio 1610 - 19 novembre 1612 Carlo di Ferdinando de' Medici
Predecessore Cardinale diacono di Santa Maria in Portico Octaviae Successore
Bartolomeo Cesi 19 novembre 1612 - 16 novembre 1615 Ferdinando d'Asburgo
Predecessore Duca di Mantova Successore
Francesco IV 22 dicembre 1612 - 29 ottobre 1626 Vincenzo II
Predecessore Duca di Monferrato Successore
Francesco IV 22 dicembre 1612 - 29 ottobre 1626 Vincenzo II
Predecessore Conte di Rodigo Successore
Francesco IV 22 dicembre 1612 - 29 ottobre 1626 Vincenzo II
Predecessore Gran Maestro dell'Ordine militare del Sangue di Gesù Cristo Successore
Francesco IV Gonzaga 1612-1626 Vincenzo II Gonzaga
Controllo di autoritàVIAF (EN7543434 · ISNI (EN0000 0000 6629 4014 · BAV 495/17395 · CERL cnp00566636 · ULAN (EN500115128 · LCCN (ENn00009636 · GND (DE121823946 · BNF (FRcb13496223s (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n00009636