Cuvio

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Cuvio
comune
Cuvio – Stemma
Cuvio – Bandiera
Cuvio – Veduta
Cuvio – Veduta
Cuvio visto dal parco di Villa Bozzolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Amministrazione
SindacoEnzo Benedusi (lista civica Uniti per Cuvio) dal 27-05-2019 (1º mandato)[1]
Territorio
Coordinate45°54′N 8°44′E / 45.9°N 8.733333°E45.9; 8.733333 (Cuvio)
Altitudine309 m s.l.m.
Superficie5,96 km²
Abitanti1 633[2] (31-12-2020)
Densità273,99 ab./km²
FrazioniComacchio
Comuni confinantiAzzio, Barasso, Casalzuigno, Castello Cabiaglio, Cocquio-Trevisago, Comerio, Cuveglio, Gavirate, Orino
Altre informazioni
Cod. postale21030
Prefisso0332
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT012063
Cod. catastaleD239
TargaVA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 577 GG[4]
Nome abitanticuviesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cuvio
Cuvio
Cuvio – Mappa
Cuvio – Mappa
Posizione del comune di Cuvio nella provincia di Varese
Sito istituzionale

Cuvio (Cüvi in dialetto varesotto) è un comune italiano di 1 633 abitanti[2] della provincia di Varese in Lombardia. Cuvio ha dato il nome alla Valcuvia,[5] sul cui versante meridionale si trova il comune. Esso è inoltre parte della comunità montana della valle e dell'Unione dei comuni del Medio Verbano.

Storia[edit | edit source]

Cuvio, capo di pieve, compare citata negli Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, compartecipe delle spese per la manutenzione della strada di Bollate (1346).

Con l'intera Valcuvia fu infeudata nel 1450 ai Cotta che la tennero finché non passò nel 1727 al conte Giulio Visconti Borromeo Arese. Attraverso i discendenti di quest'ultimo, il feudo di Cuvio venne successivamente integrato nei possedimenti che i Litta Arese amministravano anche in altre zone del varesotto come Casale Litta e Arcisate, oltre che nella stessa città di Varese.[6]

Denominato comune di Cuvio con Comaccio dal 1797, in età napoleonica, con decreto 4 novembre 1809 b, a Cuvio furono aggregati i soppressi comuni di Cabiaglio, Bedero, Brinzio, Cavona, Ferrera, Masciago e Rancio, e fu inserito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese. Successivamente, a seguito di rettificazione e concentrazione dei comuni del dipartimento del Lario, per "convenienze topografiche”, Bedero, Brinzio, Cavona e Ferrera furono sottratte a Cuvio a riunite con Rancio a formare l'omonimo comune nel cantone di Luvino. Con decreto 30 luglio 1812 fu creato un nuovo comune denominato Cuvio con i comuni aggregati di Cuvio, Cabiaglio, Vergobbio, Arcumeggia, Cuveglio, Duno, Azzio e Orino, nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese. La situazione tornò alla situazione precedente con il ripristinato ordinamento del Regno Lombardo-Veneto.

Cuvio fu ancora interessato alle aggregazioni comunali durante l'epoca fascista, quando con R.D. 12 gennaio 1928, n. 63, dal 16 febbraio, furono soppressi e aggregati ad esso gli ex comuni di Cavona, Cuveglio in Valle (già Cuveglio fino al 27 settembre 1863), Duno e Vergobbio[7]. Nel 1954 Duno riottene la propria autonomia amministrativa[8] mentre due anni dopo le frazioni di Cavona, Cuveglio in Valle e Vergobbio furono staccate da Cuvio ed erette in comune con la denominazione di Cuveglio (D.P.R. 5 ottobre 1956, n. 1256[9]). Nel 1961 da Cuvio fu staccata la frazione di Canonica, aggregata a quello di Cuveglio (D.P.R. 9 maggio 1961, n. 468[10]) e da ultimo nel 1970 a Cuvio furono aggregate alcune zone di territorio disabitato, in precedenza di Cuveglio[11].

Simboli[edit | edit source]

Nello stemma comunale, concesso assieme al gonfalone con decreto del presidente della Repubblica del 18 marzo 1985, la tunica bianca (o cotta) ed il biscione ricordano rispettivamente la famiglia Cotta e la famiglia Visconti, feudatarie del luogo nei secoli passati. Una pianta di gelso simboleggia la principale coltura del paese. Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Chiese[edit | edit source]

  • Parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo
  • Chiesetta di San Rocco (XVII secolo)

Architetture civili[edit | edit source]

Palazzo Litta Visconti di Arese[edit | edit source]

Di origine medioevale, nel XVII secolo fu ricostruito e riconvertito in dimora signorile.[6] Appartenne a Pietro Cotta, feudatario e consigliere del duca Francesco I Sforza dal 1450[6]. Nel 1728 passò alla potente famiglia milanese dei Litta Visconti di Arese, il cui stemma campeggia tuttora sopra il portone d'ingresso. L'edificio sorge verosimilmente su un'antica fortificazione di cui conserva la struttura a quadrilatero con cortile interno.[6] L'ala settentrionale a tre piani costituiva l'ala signorile, rifatta nel secolo XVII,[6] con portico a tre arcate, scalone e sala monumentale[12]. A tre piani è anche l'ala orientale, dalla cui porzione sud svetta una torretta[6].

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[13]

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Stazione tranviaria a Canonica

Posta lungo la strada statale 394 del Verbano Orientale, fra il 1914 e il 1949 Cuvio era servita da alcune fermate e una stazione della tranvia della Valcuvia, che transitava lungo tale arteria stradale.

Note[edit | edit source]

  1. ^ Quorum raggiunto: ecco i primi 14 (quasi) sindaci - VareseNews, 27 mag 2019
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Note alla relazione sulla visita del vescovo Niguarda, 1593.
  6. ^ a b c d e f Langè, p. 273.
  7. ^ Comuni d'Italia - Provvedimento di Variazione R.D. N. 63 del 12/01/1928, su elesh.it. URL consultato il 6 marzo 2019.
  8. ^ Comuni d'Italia - Provvedimento di Variazione D.P.R. N. 199 del 22/03/1954, su elesh.it. URL consultato il 6 marzo 2019.
  9. ^ Comuni d'Italia - Provvedimento di Variazione D.P.R. N. 1256 del 05/12/1956, su elesh.it. URL consultato il 7 marzo 2019.
  10. ^ Comuni d'Italia - Provvedimento di Variazione D.P.R. N. 468 del 09/05/1961, su elesh.it. URL consultato il 7 marzo 2019.
  11. ^ Comuni d'Italia - Provvedimento di Variazione D.P.R. N. 955 del 23/10/1969, su elesh.it. URL consultato il 7 marzo 2019.
  12. ^ Langè e Vitali, p. 336.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[edit | edit source]

  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
  • Langè S. e Vitali F., Ville della provincia di Varese, MIlano, Rusconi, 1984, pp. 162-177.
  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.

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Collegamenti esterni[edit | edit source]

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