Cevio

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Cevio
comune
Cevio – Stemma
Cevio – Veduta
Cevio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoVallemaggia
Amministrazione
SindacoMoira Medici
Lingue ufficialiitaliano
Territorio
Coordinate46°19′01″N 8°36′07″E / 46.316944°N 8.601944°E46.316944; 8.601944 (Cevio)
Altitudine421 e 788 m s.l.m.
Superficie151,4 km²
Abitanti1 177 (2016)
Densità7,77 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiBedretto, Bosco Gurin, Brione Verzasca, Campo, Cerentino, Formazza (IT-VB), Lavizzara, Linescio, Maggia
Altre informazioni
Cod. postale6675, 6676, 6690
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5310
TargaTI
Nome abitanticeviesi
CircoloRovana
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Cevio
Cevio
Cevio – Mappa
Cevio – Mappa
Sito istituzionale

Cevio (in dialetto ticinese Cevi[senza fonte]) è un comune svizzero di 1 177 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Vallemaggia del quale è capoluogo.

Geografia fisica[edit | edit source]

Cevio è situato al centro della Valle Maggia. La regione gode d'un buon soleggiamento con un numero moderato di precipitazioni annue[1].

Storia[edit | edit source]

Dal suo territorio nel 1858 è stata scorporata la località di Linescio, divenuta comune autonomo; il 22 ottobre[senza fonte] 2006 Cevio ha inglobato i comuni soppressi di Bignasco e Cavergno[2].

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

La chiesa di Santa Maria Assunta e di San Giovanni Battista

Architetture civili[edit | edit source]

Palazzi di Cevio

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella (fino al 1850 con Linescio)[2]:

Abitanti censiti[3]

Cultura[edit | edit source]

A Cevio sono presenti l'unica scuola media della Valle Maggia e il Museo etnografico di Valle Maggia, allestito nel 1963 nel palazzo Franzoni[2].

Geografia antropica[edit | edit source]

Frazioni[edit | edit source]

Bignasco
Foroglio (Cavergno)
  • Bignasco
  • Cavergno, cui appartengono quasi tutti i nuclei della Val Bavona[4]:
    • Alnedo
    • Bolla
    • Faedo
    • Fontana
    • Fontanellata
    • Foroglio
    • Mondada
    • Ritorto
    • Roseto
    • Sabbione
    • Sonlerto
  • Cevio
    • Bietto
    • Boschetto, intatto villaggio rurale secentesco[2]
    • Boscioli
    • Rovana[2]
    • Visletto

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Dal 1907 al 1965 è stato congiunto con Locarno con la ferrovia Locarno-Ponte Brolla-Bignasco a trazione elettrica, attraverso le stazioni di Cevio e di Cevio Ospedale.

Cevio è servito da un servizio di autobus, è collegato alla rete di trasporto pubblico dalla linea 315 della FART, Locarno - Cavergno. È anche il punto di partenza delle autolinee Cevio - Bosco Gurin e Cevio - Cimalmotto. La strada da Locarno alla Vallemaggia è sicura per l'inverno

Amministrazione[edit | edit source]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. L'ufficio patriziale è presieduto da Luca Moretti[senza fonte].

Note[edit | edit source]

  1. ^ (DE) Clima: precipitazioni (PDF), su meteoswiss.admin.ch (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  2. ^ a b c d e f g h i Daniela Pauli Falconi, Cevio, in Dizionario storico della Svizzera, 11 gennaio 2017. URL consultato il 30 novembre 2017.
  3. ^ Dizionario storico della Svizzera
  4. ^ Daniela Pauli Falconi, Cavergno, in Dizionario storico della Svizzera, 26 giugno 2017. URL consultato il 30 novembre 2017.

Bibliografia[edit | edit source]

  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 123, 227, 287.
  • Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
  • Agostino Robertini et alii, Cevio, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 73-94.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 179-182, 188, 194.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 200323, 53, 58, 301, 340.
  • AA. VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 237, 238, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 254, 255, 258, 259, 262, 398.

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

Controllo di autoritàVIAF (EN237768525 · GND (DE4213570-9 · BNF (FRcb12128595v (data) · WorldCat Identities (ENviaf-237768525
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