Bonorva

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Bonorva
comune
(ITSC) Bonorva
Bonorva – Stemma
Bonorva – Bandiera
Bonorva – Veduta
Bonorva – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoMassimo D'Agostino (lista civica) dal 5-6-2016 (2º mandato dall'11-10-2021)
Territorio
Coordinate40°25′N 8°46′E / 40.416667°N 8.766667°E40.416667; 8.766667 (Bonorva)
Altitudine508 m s.l.m.
Superficie149,75 km²
Abitanti3 127[1] (31-1-2024)
Densità20,88 ab./km²
FrazioniRebeccu
Comuni confinantiBolotana (NU), Bono, Bottidda, Cossoine, Giave, Illorai, Ittireddu, Macomer (NU), Mores, Nughedu San Nicolò, Semestene, Torralba
Altre informazioni
Cod. postale07012
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090013
Cod. catastaleA978
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) bonorvesi
(SC) bonorvesos
Patronosanta Maria Bambina
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bonorva
Bonorva
Bonorva – Mappa
Bonorva – Mappa
Posizione del comune di Bonorva nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Bonorva (Bonorva o 'Onorva in sardo) è un comune italiano di 3 127 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna.

Denominata da Giovanni Spano la Siena sarda, per la purezza della Lingua sarda logudorese che viene parlata nel paese.

Geografia fisica[edit | edit source]

Territorio[edit | edit source]

Il comune di Bonorva è situato nella regione storica del Logudoro e nella sub-regione del Meilogu, a circa 156 km a nord di Cagliari e a circa 47 km a sud-est di Sassari. Nel suo territorio si trova l'altopiano di Campeda.

Il territorio bonorvese presenta un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche accentuate, che vanno dai 314 m s.l.m ai 791 m s.l.m.

Il centro abitato si trova lungo un pendio ripido a 509 m s.l.m., che ha alle sue spalle l'Altopiano di Campeda e ai suoi piedi la fertile piana di Santa Lucia.

Origini del nome[edit | edit source]

Il poleonimo deriva dal latino Bonus orbis e significa "buona terra" oppure dalla radice latina Urbs, urbis, perciò significherebbe "città buona". O anche Bono Orbas che significa "buone case".

Storia[edit | edit source]

Preistoria[edit | edit source]

Abitata sin dall'età preistorica, divenne un importante centro durante il periodo della civiltà prenuragica e nuragica.

Epoca romana[edit | edit source]

Fu poi centro dell'epoca romana, come testimonia la presenza di un'importante strada consolare.

Medioevo[edit | edit source]

Nel medioevo appartenne al giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Costaval, della quale era capoluogo Rebeccu, attuale frazione di Bonorva. Nel territorio sorgeva anche un'altra villa, Terchiddo, che fu completamente abbandonata nel 1665. Nel 1259 venne acquisita dai Malaspina, che regnarono dopo la fine del giudicato. Nel 1347 fu teatro di un combattimento tra i Doria e gli aragonesi capeggiati da Guglielmo di Cervellon (battaglia di Aidu de Turdu); nonostante la sconfitta gli aragonesi si impadronirono del territorio successivamente. Sotto gli spagnoli il territorio venne nominato contea nel 1630, assegnata ai Ledà - Carillo. La contea venne poi incorporata nel marchesato di Villarios, formato da Bonorva, Rebeccu e Semestene. Con l'abolizione del sistema fudale il paese venne riscattato nel 1839 agli Amat, che successero ai Ledà-Carrillo e che furono gli ultimi feudatari.

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Bonorva sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 aprile 1967.[3]

«Stemma inquartato: nel primo d'azzurro, al fascio di spighe d'oro; nel secondo e terzo di verde pieno; nel quarto d'azzurro, al bove passante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro e di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

Chiesa della Natività di Maria

Architetture civili[edit | edit source]

Altro[edit | edit source]

Siti archeologici[edit | edit source]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[4]

Nel 1871 arrivò ad essere l'11º comune della Sardegna per popolazione.

Etnie e minoranze straniere[edit | edit source]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2016 la popolazione straniera residente era di 41 persone pari al 1,2% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con 23 residenti pari al 56,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio. Le altre nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Tradizioni e folclore[edit | edit source]

Festività[edit | edit source]

Famoso in tutto il Logudoro il suo carnevale, considerato uno dei più belli della Sardegna per i suoi carri allegorici costruiti dai ragazzi bonorvesi e per il numero di mascherate che circolano per il paese nei giorni del carnevale. Altro evento legato al carnevale bonorvese sono le pariglie che si svolgono nel fine settimana dopo Martedì grasso,dove i migliori cavalieri di Bonorva si esibiscono in acrobazie a dorso di un cavallo.

Ad agosto nel sabato che precede Ferragosto si svolge la sagra del zichi che richiama migliaia di persone da tutta la Sardegna.

Il 6 di settembre si svolge la festa patronale organizzata dai cinquantenni, della durata di tre giorni, in occasione della quale negli anni 2010 si sono esibiti cantanti di fama nazionale ed internazionale come Edoardo Bennato, Baby K con Clementino (rapper), Caparezza, Loredana Bertè ed infine nel 2018 i Nomadi.

Altre feste sono la festa campestre di Santa Lucia il 1 maggio che si svolge nell'omonima piana, la festa di Santa Vittoria, la festa di san Giovanni Battista il 24 giugno, la celebrazione di san Simeone il secondo fine settimana di luglio, la festa della Madonna degli Angeli il 31 luglio ed infine la festa di Santa Barbara il primo sabato di ottobre.

Cultura[edit | edit source]

Istruzione[edit | edit source]

Per quanto riguarda le scuole di tutti i gradi sono presenti un asilo nido,due scuola dell'infanzia, una scuola primaria,una scuola secondaria di primo grado, un liceo classico ed infine un istituto professionale per l'agricoltura situato nella piana di Santa Lucia a circa 6 km dal centro abitato. Presente nell'abitato anche un museo archeologico.

Musica[edit | edit source]

Nel paese ha sede il coro Paulicu Mossa, che si esibisce periodicamente in brani della tradizione sarda in giro per la Sardegna e l'Italia.

Cucina[edit | edit source]

Il zichi, il pane tradizionale di Bonorva

Annoverato in tutta la Sardegna il suo pane tradizionale, il Zichi.

Geografia antropica[edit | edit source]

Frazioni[edit | edit source]

Economia[edit | edit source]

Artigianato[edit | edit source]

Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per l'arte della tessitura, finalizzata alla produzione di tappeti e di arazzi, realizzati con telai orizzontali e caratterizzati da colori e da disegni ispirati sia dai modelli antichi sia dalle tendenze ed esigenze più moderne.[5]

Nella zona industriale sono presenti varie aziende operanti nel settore della produzione e lavorazione della plastica, nel settore dell'allumino e nel settore della produzione di materassi, nonché nella produzione del pane tipico locale, il Zichi.

Agricoltura[edit | edit source]

In passato l'economia era basata sull'agricoltura,in particolar modo sulla produzione del Triticum nella fertile piana di Santa Lucia, a tal punto da venir denominata il granaio della Sardegna.

Sviluppati sono l'agricoltura e l'allevamento ovino, bovino e suino.

Settore terziario[edit | edit source]

Il settore terziario si compone di una discreta rete distributiva e di servizi, tra i quali si annoverano due case di riposo, un poliambulatorio, un Banco di Sardegna, un ufficio postale, la caserma della compagnia dell'Arma dei Carabinieri con adiacenti alloggi ed infine la caserma della Guardia Forestale.

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Strade[edit | edit source]

Il collegamento del paese con il territorio circostante è garantito principalmente dalla SP 43, che permette inoltre di raggiungere il vicino tracciato della SS 131 distante 1 km.

Ferrovie[edit | edit source]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Bonorva.
La stazione ferroviaria di Bonorva

Bonorva è servita dal 1880 dalla omonima stazione ferroviaria: situata nella periferia sud-ovest del paese e lungo la Dorsale Sarda, è gestita da RFI ed è servita dai treni di Trenitalia.

Amministrazione[edit | edit source]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Giammario Senes L'Ulivo sindaco [6]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Antonio Zanza lista civica sindaco [7]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Mimmia Deriu lista civica sindaco [8]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Giammario Senes lista civica "Progetto per Bonorva" sindaco [9]
5 giugno 2016 11 giugno 2021 Massimo D'Agostino lista civica "Idee per Cambiare Bonorva" sindaco [10]
11 ottobre 2021 in carica Massimo D'Agostino lista civica "Idee per Bonorva" Sindaco [11]

Sport[edit | edit source]

Ciclismo[edit | edit source]

In passato era presente una squadra di ciclismo denominata Santa Barbara.

Ha ospitato l'arrivo della prima tappa del Giro di Sardegna 2010 vinta da Francesco Gavazzi.

Calcio[edit | edit source]

La locale squadra di calcio, A.S.D. Polisportiva Bonorva, è stata fondata nel 1960: i suoi colori sociali sono il bianco-rosso e vanta come massima categoria raggiunta otto stagioni (la prima in Prima Categoria 1962/1963, l'ultima in Promozione 1970/1971) nel massimo livello regionale (di cui tre a girone unico). Nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato di Promozione girone B.

Pallavolo[edit | edit source]

È presente anche una squadra di pallavolo maschile: la Virtus Bonorva, avente come colori sociali il blu e il verde.

Note[edit | edit source]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Bonorva, decreto 1967-04-10 DPR, concessione di stemma e gonfalone ,, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2023).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  6. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 17 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).

Bibliografia[edit | edit source]

  • Giovanni Deriu - Salvatore Chessa, L'assetto territoriale dell'odierno Meilogu dal Basso Medioevo ai nostri giorni con particolare riferimento alle curatorie di Meilogu e Costa de Addes, in Meilogu, tomo I, Cargeghe, Documenta, 2011; Meilogu, tomo II, Cargeghe, Documenta, 2014.
  • Giovanni Deriu, schede "Cunzadu" e "Fraigas", in G. Deriu - S. Chessa, Semestene ed il suo territorio dal Basso Medioevo agli inizi dell'Epoca Contemporanea, Sassari, Edes, 2003.
  • Salvatore Marruncheddu, Bonorva nell'Ottocento, Macomer, Eurografica, 2003.
  • Giovanni Deriu, L'insediamento umano medioevale nella curatoria di "Costa de Addes" (Comuni di Bonorva e Semestene), Sassari, Magnum, 2000; Cagliari, Logus Mondi Interattivi, 2012.
  • Salvatore Mura, Bonorva, Ozieri, Il Torchietto, 1999.
  • Giovanni Deriu, schede "Bonorva" e "Rebeccu", in Studio sui centri storici medioevali del Meilogu, Bonorva, Comunità Montana N. 5, 1991.
  • Giovanni Deriu, Costa de Addes. Insediamentu medievale e paristòria de su re de Rebeccu, in LogoSardigna, Santu Gaine 2008, N. 2, pp. 17–18.
  • Comitato Maria Bambina, Bonorva: il cammino della memoria, 2005
  • Francesco Floris (a cura di), La grande enciclopedia della Sardegna: eventi storici, politici e culturali, artistici, letterari, sportivi, religiosi, soldati e attori, gastronomia, costumi e bellezze naturali dalle culture prenuragiche fino ai grandi avvenimenti del nostro secolo, Roma - Cagliari, Newton & Compton - Edizioni della Torre, 2002, ISBN 9788882897482, OCLC 879899382.

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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