Belpasso

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Belpasso
comune
Belpasso – Stemma
Belpasso – Veduta
Belpasso – Veduta
Veduta di Belpasso con Motta Sant'Anastasia sullo sfondo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Catania
Amministrazione
SindacoCarlo Caputo (lista civica di centro-destra) dal 30-5-2023
Territorio
Coordinate37°35′N 14°59′E / 37.583333°N 14.983333°E37.583333; 14.983333
Altitudine551 m s.l.m.
Superficie166,33 km²
Abitanti28 115[3] (31-10-2023)
Densità169,03 ab./km²
FrazioniPiano Tavola, agglomerati: Villaggio del Pino, Le Ginestre, Frumenti, Valcorrente, Astrel, Giaconia, Palazzolo, Acquarossa
Comuni confinantiAdrano[1], Biancavilla[1], Bronte[1], Camporotondo Etneo, Castiglione di Sicilia[1], Catania, Lentini (SR), Maletto[1], Mascalucia, Misterbianco[2], Motta Sant'Anastasia, Nicolosi, Paternò, Ragalna, Ramacca, Randazzo[1], San Pietro Clarenza, Sant'Alfio[1], Zafferana Etnea[1]
Altre informazioni
Cod. postale95032
Prefisso095
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT087007
Cod. catastaleA766
TargaCT
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[4]
Cl. climaticazona D, 1 429 GG[5]
Nome abitantibelpassesi
Patronosanta Lucia
Giorno festivo13 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Belpasso
Belpasso
Belpasso – Mappa
Belpasso – Mappa
Posizione del comune di Belpasso nella città metropolitana di Catania
Sito istituzionale

Belpasso (Malupassu in siciliano[6]) è un comune italiano di 28 115 abitanti[3] della città metropolitana di Catania in Sicilia.

Geografia fisica[edit | edit source]

Il paese sorge alle pendici dell'Etna, a sud del vulcano e il territorio comunale ne occupa parte del versante fino al confine meridionale di Catania. L'abitato si trova a 551 m s.l.m. e nelle vicinanze scorre il fiume Simeto.[7]

Origini del nome[edit | edit source]

La prima menzione del paese, con il nome di Santa Maria del Passo risale al 1305[8].

Il toponimo successivo di Malupassu (italiano Malpasso o Malopasso) potrebbe derivare dalle caratteristiche topografiche della zona.

Giova infatti denotare con lo spagnolo Malpaís ci si riferisce ad un sito a nord di Lanzarote, nelle Canarie. L'etimologia di questa parola risulta chiara nella combinazione di malo "cattivo", "male" e di país "territorio", "area", "paese", il cui significato è segnatamente quello di "terra brulla, sommersa da lava scura soprattutto basaltica"[9]. Questo termine è entrato in uso anche in ing come ispanismo, altrimenti noto come badland, "terra scadente, inadeguata".

Non appare quindi improbabile che il siciliano Malupassu si sia prodotto in maniera semanticamente similare a quella del toponimo spagnolo sopracitato, laddove entrambe le aree prese in considerazione sono per ovvie ragioni topografiche caratterizzate da colate laviche, da piogge di ceneri vulcaniche e lapilli di bassa granulometria provenienti dai vicini crateri di emissione. Sebbene dunque, per il primo elemento, malu- sembra rimandare, quasi ineluttabilmente, ad un malus latino e quindi al corrente malu siciliano, per il secondo elemento viene difficile ipotizzare che passu si sia evoluto, in modo anomalo, dalla parola latina pāgus ("campagna", "area o comunità rurale"), dalla quale deriva invece per certo lo spagnolo país.

Questo secondo elemento del toponimo potrebbe però da un lato discendere dal participio passato del verbo latino pandō[10] che è per l'appunto passus oppure dall'omonimo sostantivo[11].

Storia[edit | edit source]

A Malpasso appartenevano una serie di borghi e villaggi: Guardia di Malpasso e Bottighelle, a nord-ovest, Nicolosi, a nord-est, Sant'Antonio, a sud, e ancora, Annunziata di Malpasso, Fallachi, Misericordia di Malpasso, Fondaco Vecchio e Fondaco Nuovo. Il paese venne distrutto dall'eruzione dell'Etna del 1669, che interessò in parte anche Catania, che coprì il paese con uno spesso strato di lava fuoriuscita da un cratere, apertosi a nord degli abitati di Mompilieri e Nicolosi: i Monti Rossi. Gli abitanti superstiti lo rifondarono, in una zona piuttosto distante dall'originario abitato, all'epoca denominata "contrada Grammena". Il nuovo centro prese il nome di Fenicia Moncada, derivata dall'araba fenice e dalla potente famiglia dei Moncada, principi di Paternò e feudatari della zona, e gli abitanti ebbero nome di "fenicioti". Anche questo centro venne tuttavia abbandonato, a causa delle distruzioni subite con il terremoto del 1693.

Il paese attuale venne rifondato una terza volta in una zona ancora diversa situata più a nord dei due siti precedenti e prese il nome di Stella Aragona. All'epoca questa era conosciuta come Piano Garofalo e poi divenne il quartiere di Borrello. In queste opere di ricostruzione un ruolo importante lo svolse la famiglia Bufali che per l'occasione usò il nome beneaugurante di Belpasso.

Con l'eufemizzazione del toponimo gli abitanti presero il nome italiano di belpassesi ma, soprattutto per le comunità limitrofe, permane ancora l'uso storico del siciliano malupassota (o, nel dialetto locale, mappassota).

Simboli[edit | edit source]

Nello stemma cittadino è rappresentata l'araba fenice, in riferimento alla capacità di rinascere dalle proprie ceneri, e alla medesima caratteristica si riferisce anche il motto, Melior de cinere surgo, "Risorgo migliore dalle ceneri", posto al di sotto dell'essere mitologico.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

Architetture religiose
Chiesa madre di Belpasso
Altare della chiesa del convento di Belpasso
Resti di un altarino nelle vicinanze della "Cisterna della Regina".
Affresco della Deposizione di Cristo tra i resti della chiesa della Misericordia
Particolare costruttivo, con soluzione d'angolo, tra i resti della chiesa della Misericordia
Palazzo Bufali a Belpasso.
Piantina con la collocazione dei resti della "Cisterna della Regina"
Ricostruzione grafica della "Cisterna della Regina"
Salinelle di San Biagio viste da Vallone Salato
  • Chiesa di Santa Maria Immacolata. La chiesa è il duomo cittadino, si trova nel quartiere "Matrice" e vi viene venerata anche santa Lucia. Vi viene esposta ogni anno, dalla domenica delle Palme a Pasqua una Crocifissione di Cristo (detta a Tila), grande tela di 15 m per 10 m, dipinta nel 1896 dal pittore Zenone Lavagna e rimasta incompiuta. La sua campana è la sesta per grandezza in Italia. Da segnalare il crocifisso ligneo risalente alla fine del cinquecento, raffigurato morente, nell'atto di rendere lo spirito.
  • Chiesa di Sant'Antonio da Padova, ex convento, edificata nella seconda metà del XVIII secolo. L'edificio è a navata unica. Conserva dipinti di Giuseppe Zacco e Michele Vecchio e un pregevole portale settecentesco in pietra lavica.
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate (quartiere Sant'Antonio)
  • Chiesa della Madonna del Carmine
  • Chiesa del Cristo Re (quartiere Purgatorio)
  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa di San Rocco (quartiere San Rocco)
  • Chiesa di Santa Maria della Guardia (quartiere Borrello-Stella Aragona)
  • Chiesa della Consolazione
  • Chiesa di Santa Anna
  • Chiesa di San Leo (contrada San Leo)
  • Santuario costruito sul luogo delle apparizioni, tuttora in corso di riconoscimento, della Madonna della Roccia.

A queste si aggiungono pochi luoghi di culto sconsacrati

  • Chiesa della Misericordia (Valcorrente)
  • Chiesa di Santa Barbara (Sulla SP 160 Ragalna-Nicolosi)

Architetture civili[edit | edit source]

  • Cisterna della Regina. Situata a nord-est del paese, fece parte di una residenza edificata dalla regina Eleonora d'Angiò dopo la morte del marito (che le fu imposto per garantire la scarcerazione del padre prigioniero degli Aragona) Federico III d'Aragona (1337), presso il monastero benedettino di San Nicola. La villa, probabilmente rimaneggiata nel XVII e nel XIX secolo[12], venne investita da una colata lavica nel 1910 che si arrestò dopo averne ricoperto la maggior parte delle strutture. Dell'originario edificio resta riconoscibile un solo vano e una struttura con un piccolo altare in origine affrescato, mentre nella zona si notano una serie di viali, pertinenti al giardino, convergenti su una terrazza con sedili in muratura. La cisterna della villa, a pianta circolare e scoperta (35 m di diametro), doveva raccogliere le acque piovane dalle varie terrazze ed è parzialmente riempita dai materiali dell'eruzione.

Altri luoghi d'interesse[edit | edit source]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[13]

Tradizioni e folclore[edit | edit source]

  • 12, 13 e 14 dicembre - Festa di Santa Lucia con la tredicina, i carri allegorici (dei 5 Quartieri del paese: Matrice, Sant'Antonio, Purgatorio, San Rocco e Borrello) e le cantate dei "Giovani Cantanti" dei Quartieri Matrice, Sant'Antonio e Purgatorio.
  • Terza domenica di settembre: festeggiamenti in onore della Madonna della Guardia nel Quartiere Borrello, Patrona della frazione. Processioni dell'argenteo simulacro della Vergine sull'artistico fercolo, portato per le vie del quartiere.

Istituzioni, enti e associazioni[edit | edit source]

A Belpasso nella seconda metà del XIX secolo nacque il Casino di civile adunanza[14] e poi il Casino di civile adunanza dei mastri di Belpasso. Quest'ultimo fu ridenominato più avanti Circolo degli operai di mutuo Soccorso,[15] che ebbe tra i suoi sostenitori il barone Lorenzo Bufali. Legata al circolo dopo circa trent'anni nacque la Banca Operaia Cooperativa.[16]

Intorno al 1890 un gruppo di liberali fondò il Club Progressista Costituzionale. Tra i soci fondatori vi furono Antonio Romeo, Pasquale Moncada, Giuseppe Bellecci e don Lorenzo Sava.[17]

Cultura[edit | edit source]

Istruzione[edit | edit source]

Sono presenti vari istituti scolastici pubblici e privati a partire dalle scuole dell'infanzia sino alle scuole secondarie di secondo grado.[18] Tra questi un istituto di istruzione secondaria di primo grado è stato intitolato a Nino Martoglio.[19]

Teatro[edit | edit source]

Il teatro cittadino è intitolato a Nino Martoglio, che nacque nella cittadina etnea il 3 dicembre 1870 ed è la personalità più nota di Belpasso, commediografo dialettale in siciliano.[20][21]

Cucina[edit | edit source]

La gastronomia belpassese trae le proprie origini dalla cultura contadina ed è basata su piatti semplici e genuini ove prevalgono i sapori della tradizione, forte di influenze greche, romane, francesi, spagnole e arabe. Tra i primi piatti, caratteristiche le paste con i legumi, con il finocchietto selvatico, i broccoli, il cavolfiore, gli asparagi. Tra i secondi piatti, tipica la carne di vitello “agrassata” con cipolla, pomodoro e prezzemolo; il falsomagro (una grossa braciola ripiena carne trita, uova, formaggio, cipolla e aromi tipici); l'agnello al forno, il coniglio in agrodolce, le sarde a beccafico e i “masculini” (alici) marinati. Nelle zone altomontane si preparano pietanze a base di funghi, pasta fresca a volte ripiena. Squisiti i dolci: biscotti di mandorla profumati alla vaniglia, torroncini morbidi, gelati alla frutta, granite. Altre specialità vengono preparate in occasione delle feste: alla tradizione natalizia e pasquale sono legate le “raviole" fritte ripiene di ricotta, le cassatele, le mostarde di fichi d'India, i “mustazzoli” ripieni, “u ciciliu”, tipico dei paesi etnei, ù ciciliu è tipico della festa pasquale. Si donava anticamente ai bambini come segno del Cristo risorto.

Geografia antropica[edit | edit source]

Urbanistica[edit | edit source]

Il paese è caratterizzato da una pianta a scacchiera, insolita per la Sicilia, adottata al momento dell'ultima rifondazione avvenuta nel 1694. Questa si basò su uno schema razionale, con isolati simmetrici di forma quadrata, disegnato dal mastro Michele Cazzetta. Quasi tutte le vie non hanno nomi specifici ma si distinguono semplicemente in "rette" e "traverse", seguite da un numero romano in ordine crescente da I a XX. Per questa sua conformazione viene chiamata La scacchiera dell'Etna.[22]

La frazione Valcorrente, meno di 1000 abitanti, è situata su un tratto pianeggiante tra le pendici dell'Etna verso nord e una vallata verso sud. Nata inizialmente come centro industriale, è sede del centro commerciale di Etnapolis, uno dei più grandi ed imponenti d'Italia, opera di Massimiliano Fuksas. Fu anche sede del parco zoologico "La Pergola", il più grande della Sicilia, poi ampliato col parco acquatico Etnaland. Il parco acquatico è attivo e molto frequentato, ulteriormente ampliato da un parco divertimenti tematico mentre il parco zoologico è stato dismesso.

Presso Valcorrente era sorto dopo l'eruzione del 1669 il centro abitato di "Fenicia Moncada", i cui resti sono tuttavia quasi del tutto scomparsi. La zona è stata sottoposta a vincolo e in prossimità di una masseria del 1937 sono stati rinvenuti i resti di una chiesa del IV secolo, di cui sono stati rimessi in luce il perimetro esterno e l'abside.[23]

Economia[edit | edit source]

Belpasso ospita sul suo territorio una vasta area industriale con importanti aziende come Dais e Condorelli. Vi si trova il grande centro commerciale Etnapolis, progetto di Massimiliano Fuksas, con oltre 150 negozi in un'area complessiva di 105.000 m² ed un'estensione complessiva di 1 km. All'interno ospita il Centro Fieristico Etnafiere.

A Belpasso si trova il parco acquatico Etnaland.

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Strade[edit | edit source]

Belpasso è raggiungibile da arterie extraurbane provinciali che la collegano ai comuni limitrofi e alla superstrada Catania - Paternò tramite gli svincoli di Piano Tavola (centro e zona industriale), ma anche attraverso quelli di Valcorrente ed Etnapolis.

Ferrovie e mobilità urbana[edit | edit source]

Belpasso dispone di una propria stazione ferroviaria in condivisione con Camporotondo Etneo gestita dalla Ferrovia Circumetnea che si trova nella frazione di Piano Tavola, a quasi 7 chilometri dal centro abitato.

Il centro abitato è collegato alla stazione con dei bus-navetta appositi gestiti dalla stessa ferrovia che, tra l'altro, dall'estate 2022, li unisce alla stazione di Nesima della metropolitana di Catania e alla sua corrispondente della linea in superficie. Il servizio ferrovia e bus è attivo solo nei giorni feriali.

Amministrazione[edit | edit source]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1762 1763 Antonino Pulvirenti Sindaco
1782 1783 Giuseppe Maria Sambataro Sindaco
1783 1784 Andrea Scrofani Sindaco
1784 1785 Lorenzo Bufali Sindaco
1788 1789 Pietro Licandro Sindaco
1792 1793 Gabriello Magrì Sindaco
1793 1794 Stefano Vitaliti Sindaco
1808 1809 Isidoro Morabito Sindaco
1817 1824 Giovanni Sava Sindaco
1826 1827 Antonino Cuscunà Sindaco
1828 1828 Domenico Cuscunà Sindaco
1831 1834 Eustachio Scrofani Sindaco
1837 1838 Giuseppe Maria Leotta Sindaco
1839 1840 Antonino Cuscunà Sindaco
1843 1843 Antonino Cuscunà Sindaco
1844 1846 Giovanni Pulvirenti Sindaco
1847 1847 Antonino Cuscunà Sindaco
1854 1855 Giovanni Pulvirenti Sindaco
1855 1856 Placido Morabito Sindaco
1869 Luciano Mirone Sindaco
1879 Luigi Caruso Sindaco
1883 1887 Barbarino Carbonaro Sindaco
1888 Antonino Romeo Sindaco
1882 Francesco Sava Sindaco
1893 1898 Antonino Romeo Sindaco
1890 1892 Agostino Motta Sindaco
1893 1902 Salvatore Caponnetto Sindaco
1902 1919 Filippo Sava Sindaco
16 maggio 1926 23 gennaio 1928 Giuseppe Mirone Lavagna Comm. pref.
8 dicembre 1935 1º novembre 1943 Giuseppe Mirone Lavagna podestà
1952 1960 Domenico Martinez Sindaco
13 novembre 1960 13 dicembre 1960 Salvatore Sava Sindaco
1968 1971 Domenico Martinez Sindaco
3 luglio 1989 31 dicembre 1991 Alfio Papale Democrazia Cristiana Sindaco [24]
12 febbraio 1992 20 febbraio 1993 Domenico Mio Democrazia Cristiana Sindaco [24]
24 aprile 1993 7 dicembre 1993 Matteo Maria Di Stefano Partito Socialista Italiano Sindaco [24]
7 dicembre 1993 1º dicembre 1997 Rosario Spina Partito Democratico della Sinistra Sindaco [24]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Rosario Spina centro-sinistra Sindaco [24]
28 maggio 2002 15 maggio 2007 Alfio Papale Unione di Centro Sindaco [24]
15 maggio 2007 18 marzo 2009 Alfio Papale Forza Italia Sindaco [24]
18 marzo 2009 8 giugno 2009 Antonio Lo Castro Comm. straordinario [24]
8 giugno 2009 20 settembre 2012 Alfio Papale centro-destra Sindaco [24]
20 settembre 2012 26 giugno 2013 Angelo Sajeva Comm. straordinario [24]
26 giugno 2013 12 giugno 2018 Carlo Caputo lista civica: Fenice, lista civica: Articolo 4, lista civica: Scelgo Belpasso Sindaco [24]
13 giugno 2018 1 giugno 2023 Daniele Giuseppe Maria Motta lista civica: Scelgo Daniele Motta Sindaco, lista civica: Fenice Lista Caputo, lista civica: Belpasso Futura, lista civica: Città Nostra, lista civica: Belpasso Insieme Sindaco [24]
1 giugno 2023 in carica Carlo Caputo lista civica: Fenice Lista Caputo, lista civica: Belpasso Più, lista civica Insieme per belpasso, Fratelli d’Italia, lista civica: #andiamoavanti, Democrazia cristiana, lista civica: Scelgo Belpasso Sindaco [24]

Gemellaggio[edit | edit source]

Sport[edit | edit source]

Calcio[edit | edit source]

  • Club Calcio Belpasso e USD Real Belpassese, militanti nel campionato di Promozione Sicilia 2012-2013.

Rugby[edit | edit source]

Altri sport[edit | edit source]

La Belpasso Tennistavolo nella stagione 2019/2020, vanta 3 squadre: in serie D1 e in C2. L'associazione ha ospitato 3 tornei regionali. Risulta attivo il Moto Club Belpasso, coinvolto nell'organizzazione del motoraduno internazionale dell'Etna.[25]

Note[edit | edit source]

  1. ^ a b c d e f g h Comune non citato nello statuto comunale tra i confinanti; confina solo in un punto
  2. ^ Misterbianco è citato tra i confinanti nello statuto del comune di Belpasso ma Belpasso non è citato tra i confinanti nello statuto del comune di Misterbianco Archiviato il 13 dicembre 2012 in Internet Archive.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 3 ottobre 2023. URL consultato il 27 ottobre 2023.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ DOS I, p. 137 s.v. Belpasso.
  7. ^ Belpasso, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 24 giugno 2020.
  8. ^ Si tratta di una carta, attualmente conservata presso gli Archivi Vaticani, in cui viene citata "Santa Maria del Passo in territorio di Paternò, nelle vicinanze di Valcorrente".
  9. ^ (EN) Definition of MALPAIS, su Merriam-Webster. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  10. ^ I cui significati variano tra i seguenti: 1 distendere, spiegare; 2 aprire, spalancare; 3 (in senso figurato) spiegare, rivelare, svelare, manifestare, annunciare; 4 stendere al sole, essiccare all'aria; 5 (poetico) arare; 6 esporre, narrare; 7 (riflessivo) botanica sbocciare, fiorire, schiudersi; 8 estendersi, espandersi.
  11. ^ passus
  12. ^ Sulle antiche strutture restano due date: 1680 e 1826, quest'ultima scritta con frammenti di terracotta.
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Alfio Signorelli, p. 154.
  15. ^ Circolo di mutuo Soccorso di Belpasso, su coresisoms.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  16. ^ Belpasso Sicilia, su ansa.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  17. ^ In origine era il "Club Progressista Costituzionale"…, su tiscali.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  18. ^ Scuole di Belpasso, su tuttitalia.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  19. ^ "Nino Martoglio" Belpasso (CT), su scuolaninomartoglio.edu.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  20. ^ Comunale Nino Martoglio, su teatro.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  21. ^ Nino Martoglio, su comune.belpasso.ct.it. URL consultato il 25 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2020).
  22. ^ La Scacchiera dell'Etna, su touringclub.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  23. ^ L’insediamento di contrada Grammena a Valcorrente tra tardoantico e alto medioevo.La longueduréedi un sito rurale in provincia di Catania (PDF), su opac.sbn.it. URL consultato il 25 giugno 2020.
  24. ^ a b c d e f g h i j k l m http://amministratori.interno.it/
  25. ^ Annuario ... del ... *motoraduno internazionale dell'Etna, su opac.sbn.it. URL consultato il 25 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2020).

Bibliografia[edit | edit source]

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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