Aritzo

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Aritzo
comune
(IT) Aritzo
(SC) Arìtzo
Aritzo – Stemma
Aritzo – Bandiera
Aritzo – Veduta
Aritzo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoPaolo Fontana (lista civica) dall'11-10-2021
Territorio
Coordinate39°57′23.27″N 9°11′48.33″E / 39.956465°N 9.196758°E39.956465; 9.196758 (Aritzo)
Altitudine796[1] m s.l.m.
Superficie75,58 km²
Abitanti1 221[2] (31-12-2023)
Densità16,16 ab./km²
Comuni confinantiArzana, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Laconi (OR), Seulo (SU)
Altre informazioni
Cod. postale08031
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091001
Cod. catastaleA407
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 225 GG[4]
Nome abitanti(IT) aritzesi
(SC) aritzesos
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo8 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aritzo
Aritzo
Aritzo – Mappa
Aritzo – Mappa
Posizione del comune di Aritzo
all'interno della provincia

di Nuoro

Sito istituzionale

Aritzo (Arìtzo in sardo[5]) è un comune italiano di 1 221 abitanti in provincia di Nuoro situato nell'antica regione della Barbagia di Belvì.

Geografia fisica[edit | edit source]

Territorio[edit | edit source]

Il comune è noto in Sardegna soprattutto come centro di villeggiatura montana sia estivo che invernale, vista la posizione strategica ai piedi del monte Gennargentu, a 800 m sul livello del mare.

Origini del nome[edit | edit source]

Il nome verrebbe fatto risalire a quello dei ricci di castagno, pianta abbondante nell'area[6]. Cfr. anche basco areitz, haritz, per "quercia" oppure "castagno"[7], da valutare se termine nativo di quella lingua preindoeuropea o prestito.

Storia[edit | edit source]

L'area fu abitata fin dal Neolitico, per la presenza sul territorio di alcune domus de janas e di una tomba dei giganti del successivo periodo nuragico. Fu poi un centro punico: in regione Gidilau furono trovati dei depositi con monete puniche e una tomba con oggetti in bronzo, ora custoditi nel museo archeologico di Cagliari.

Veduta di Aritzo (xilografia 1901)

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Barbagia di Meana. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese in seguito alla guerra sardo-catalana. Sotto gli aragonesi fu incorporato nella signoria della Barbagia di Belvì, e vi rimase fino al 1840 quando fu riscattato agli ultimi feudatari per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Aritzo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1987.[8] Lo stemma si blasona:

«inquartato: il primo, partito d'oro e di azzurro; il secondo, partito d'oro e di rosso; terzo, d'argento, al castagno di verde, fruttato di sei d'oro, nodrito sulla campagna di verde e accompagnato da due pecore di nero, ferme; il quarto, di azzurro, a due gladi d'argento, guarniti d'oro, posti in scaglione. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Percorrendo corso Umberto I, la via principale del paese, si può ammirare la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, di epoca cinquecentesca ma con la parte più antica dell'XI secolo ; le ex prigioni spagnole del 1600, dette Sa Bovida, dove nel 1793 vennero rinchiusi alcuni ufficiali francesi grazie alla massima sicurezza dell'edificio; la casa Devilla un complesso architettonico che conserva intatto il nucleo originario che può essere datato intorno al XVII secolo e nel cortile interno venne ucciso il poeta Bachisio Sulis; il castello Arangino, fatto costruire nel 1917 in stile neogotico dal cavalier Vincenzo Arangino. Un'altra caratteristica del paese sono poi alcune antiche case costruite in scisto e abbellite da balconi in legno. Di particolare interesse è il museo etnografico che ospita migliaia di oggetti della tradizione agro-silvo-pastorale.

Oltre alla parrocchiale ad Aritzo si trovano anche la chiesa di Sant'Antonio di Padova e la chiesa di Santa Maria della Neve. Un tempo erano esistenti anche le Chiese di Sant'Antonio Abate e Santa Vitalia di cui rimane memoria solo in alcune immagini, della chiesa di Sant'Antonio Abate rimangono dei pezzi dell'altare ligneo nel museo etnografico e alcuni pezzi architettonici custoditi gelosamente nei giardini delle case private.

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti[edit | edit source]

La variante del sardo parlata ad Aritzo è riconducibile alla Limba de mesania.

Costumi tradizionali

Cultura[edit | edit source]

Eventi[edit | edit source]

La "sagra delle castagne e delle nocciole", nata nel 1972, si tiene nell'ultimo fine settimana di ottobre: nei due giorni festivi si riescono a contare quasi 50.000 visitatori. Altre feste importanti sono Sant'Antonio Abate, San Michele, Sant'Antonio da Padova, San Giovanni, Sant'Isidoro, San Basilio, Madonna della neve e la sagra della Carapigna.

Economia[edit | edit source]

Paese a vocazione prevalentemente turistica, ha comunque nel settore della pastorizia e dell'artigianato altri punti saldi della sua economia. Nel passato Aritzo commerciava anche la neve che, dopo essere stata raccolta nelle “neviere” (contenitori appositi), veniva utilizzata, dai cosiddetti "Niargios" durante l'estate per produrre un caratteristico sorbetto al limone denominato in lingua sarda “Sa Carapigna”.[10]

Aritzo è conosciuta in territorio regionale anche per la grande produzione di castagne, e celebra questo primato con una sagra annuale.

Amministrazione[edit | edit source]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Antonina Paba sinistra Sindaco [11]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Paolo Fontana liste civiche di centro-destra Sindaco [12]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Paolo Fontana lista civica Sindaco [13]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Augusto Pili lista civica "Unione Democratica Texile" Sindaco [14]
31 maggio 2015 2 novembre 2020 Gualtiero Mameli lista civica "Per Aritzo" Sindaco [15]
2 novembre 2020 11 ottobre 2021 Antonio Monni Commissario straordinario [16]
11 ottobre 2021 in carica Paolo Fontana lista civica "Aritzo futura" Sindaco [17]

Sport[edit | edit source]

Calcio[edit | edit source]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Polisportiva Aritzo 1977 che milita nel girone C sardo di 1ª Categoria. Dalla stagione 2013/2014 alla stagione 2014/2015 ha militato nel girone B sardo di Promozione. È nata nel 1977. I colori sociali sono: il bianco ed il verde.

Note[edit | edit source]

  1. ^ Risultati 14º Censimento ISTAT, su dawinci.istat.it, Istat. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2013).
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 38, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Massimo Pittau - Toponimi della Sardegna meridionale, su pittau.it. URL consultato il 29 dicembre 2019.
  7. ^ (EN) R. L. Trask, The History of Basque, Routledge, 13 settembre 2013, ISBN 978-1-136-16756-0. URL consultato il 29 dicembre 2019.
  8. ^ Aritzo, decreto 1987-07-22 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ P. Filigheddu, L. Gasperini e P. Marcialis, La carapigna, granita di Aritzo: primi risultati di una ricerca etnografica, in Studi sardi, Sarrari, Gallizzi, 1991, pp. 466-517.
  11. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  14. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  15. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  16. ^ La Giunta nomina i commissari straordinari nei Comuni senza sindaco, in L'Unione Sarda, 2 novembre 2020. URL consultato il 2 novembre 2020.
  17. ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 17 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).

Bibliografia[edit | edit source]

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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