Agenzia informazioni e sicurezza interna

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Voce principale: Servizi segreti italiani.
Agenzia informazioni e sicurezza interna
Stemma araldico dell'AISI
Sede unitaria dei servizi segreti italiani
SiglaAISI
StatoBandiera dell'Italia Italia
Tiposervizi segreti interni
Istituito28 agosto 2007
dagoverno Prodi II
PredecessoreServizio per le informazioni e la sicurezza democratica
RiformeLegge 7 agosto 2012, n. 133
PresidenteGiorgia Meloni
(dal 22 ottobre 2022)
DirettoreMario Parente

Bruno Valensise dal (19 aprile 2024)

SedePalazzo delle Casse di Risparmio Postali, Roma
Indirizzopiazza Dante, 25
SloganScientia rerum Reipublicae salus
Sito webwww.sicurezzanazionale.gov.it

L'Agenzia informazioni e sicurezza interna (nota anche con l'acronimo AISI) è l'organizzazione di investigazione informativa, delegata alla sicurezza interna della Repubblica Italiana.

Parte del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ha compiti di informazione, sicurezza e di controspionaggio all'interno del territorio nazionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Istituita con la riforma dei sistemi di informazione per la sicurezza italiani del 2007 per trasformazione del SISDe, il prefetto Franco Gabrielli ne è stato il primo direttore dal 28 agosto 2007. Ad aprile del 2007, il Direttore dell'AISI Franco Gabrielli affidò al suo vice direttore vicario Francesco La Motta, l'incarico di comporre la lista degli oltre 80 agenti segreti del SISDe da "epurare" dal nuovo servizio, con l'avvio della "procedura di restituzione ad amministrazione di provenienza". Questo porterà a un contenzioso tra l'amministrazione e gli agenti dismessi, che ricorreranno anche al Tar, senza successo, compromettendo però la riservatezza del sistema in quanto i ricorsi sono pubblici e le carte giudiziarie svelarono uomini e procedure amministrative dei servizi.[1] Gabrielli è stato poi sostituito il 15 giugno 2008 dal prefetto Giorgio Piccirillo, già generale dei carabinieri, che ha confermato come uno dei vice La Motta affiancandogli il prefetto Nicola Cavaliere (vice direttore operativo) e il generale Paolo Poletti.

Dal 15 giugno 2012 è nominato direttore il capo di stato maggiore dei Carabinieri, Arturo Esposito[2], sostituito nel 2016 dal generale dei Carabinieri Mario Parente.

Nel maggio 2019 è stata inaugurata la nuova sede unitaria dei servizi, che ospita gli uffici di vertice del Dis, delle agenzie e parte di quelli operativi, sita in piazza Dante nel rione Esquilino a Roma.[3]

Dopo otto anni di guida del generale Mario Parente, il 9 aprile 2024 il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha nominato a far data del 19 aprile, Bruno Valensise, attuale vice direttore del DIS, quale Direttore dell'Agenzia, il primo non proveniente dalle fila dei Carabinieri o della Polizia.[4]

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il direttore dell'AISI è affiancato da due vice direttori, nominati e revocati dal Presidente del Consiglio dei ministri sentito il direttore. Gli altri incarichi nell'ambito dell'Agenzia sono nominati dal direttore dell'AISI. L'incarico di direttore dell'AISI ha la durata massima di 4 anni ed è rinnovabile per una sola volta.

Il regolamento di funzionamento è stato emanato con DPCM n. 4 del 26 ottobre 2012, mentre quello relativo allo status giuridico ed economico dal DPCM n. 1 del 23 marzo 2011.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Il direttore dell'AISI risponde al presidente del Consiglio dei ministri, quale autorità cui è affidata l'alta direzione e la responsabilità generale della politica dell'informazione per la sicurezza italiana, o all'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.

Il 4° comma dell'art. 6 della legge 124/2007 stabilisce in particolare il divieto di eseguire operazioni all'estero; queste sono consentite, con l'obbligo di coinvolgere anche la corrispondente Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE), soltanto in casi di stretta connessione con la propria attività. In questo caso è previsto l'intervento coordinato dal direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, con l'intento di evitare sovrapposizioni funzionali e territoriali con l'AISE ed il II Reparto Informazioni e Sicurezza dello Stato maggiore della difesa.

Svolge anche attività di divulgazione editoriale dei temi di intelligence, attraverso la rivista Gnosis[5] il cui direttore responsabile è Alessandro Ferrara[6].

Operazioni rilevanti[modifica | modifica wikitesto]

A seguito di segnalazioni inoltrate da agenti di questo servizio, è stato possibile collaborare con le forze di polizia italiane già attive per la cattura del mafioso Gerlandino Messina.[7]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna è stato concesso con DPR 28 maggio 2013. Esso riprende elementi presenti in logotipi come quello adottato dal S.I.S.De. nell'ottobre 2002 o nel primo emblema dell'AISI del 2007. Lo scudo è troncato: al centro l'ombra di sole simboleggia l'azione, propria dell’intelligence, di rendere manifesto ciò che appare oscuro, come la luce che dissolve le tenebre rappresentate dallo smalto di nero nella partizione inferiore dello scudo, per svelare le insidie portate al Paese, rappresentato dalla cinta muraria nella metà superiore.[8]

Cronologia dei direttori[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'Espresso.
  2. ^ Esposito nuovo direttore dell'AISI, Capolupo al vertice della Finanza – Il Fatto Quotidiano
  3. ^ La sede unitaria dell’Intelligence, su Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica, 6 maggio 2019. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  4. ^ Nomina del dott. Valensise quale nuovo direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna, su governo.it, 9 aprile 2024. URL consultato l'11 aprile 2024.
  5. ^ Rivista Gnosis - Sito istituzionale, su gnosis.aisi.gov.it. URL consultato il 5 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2021).
  6. ^ Gnosis - direzione, su gnosis.aisi.gov.it.
  7. ^ Repubblica.
  8. ^ Stemma araldico AISI, su Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Mosca, Stefano Gambacurta, Giuseppe Scandone, Marco Valentini, "I Servizi di informazione e il segreto di Stato (Legge 3 agosto 2007, n. 124)", Giuffrè, Milano 2008, ISBN 88-14-14724-8, pp. XXVIII - 1.046
  • Giuseppe De Lutiis, I servizi segreti in Italia. Dal fascismo all'intelligence del XXI secolo, Sperling & Kupfer, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]