Accettura

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Accettura
comune
Accettura – Stemma
Accettura – Bandiera
Accettura – Veduta
Accettura – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Basilicata
Provincia Matera
Amministrazione
SindacoAlfonso Vespe (lista civica Movimento civico per Accettura) dal 1-6-2015
Territorio
Coordinate40°29′33″N 16°09′27″E / 40.4925°N 16.1575°E40.4925; 16.1575 (Accettura)
Altitudine770 m s.l.m.
Superficie90,37 km²
Abitanti1 605[1] (31-8-2023)
Densità17,76 ab./km²
FrazioniValmiletta, Vaudienna, Serra del Garbo, Caruso, Trignola
Comuni confinantiCalciano, Campomaggiore (PZ), Cirigliano, Oliveto Lucano, Pietrapertosa (PZ), San Mauro Forte, Stigliano
Altre informazioni
Cod. postale75011
Prefisso0835
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT077001
Cod. catastaleA017
TargaMT
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 212 GG[3]
Nome abitantiaccetturesi
Patronosan Giuliano
Giorno festivo27 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Accettura
Accettura
Accettura – Mappa
Accettura – Mappa
Posizione del comune di Accettura nella provincia di Matera
Sito istituzionale

Accettura è un comune italiano di 1 605 abitanti[1] della provincia di Matera in Basilicata. È sede del parco regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.

Geografia fisica[edit | edit source]

Sorge a 770 m s.l.m. nella parte centro-occidentale della provincia al confine con la parte centro-orientale della provincia di Potenza. Il territorio è per metà ricoperto da boschi e pascoli. Intorno al paese si trovano i monti Manche, Gallipoli, Montepiano, Vallefredda e Tempacortaglie. Confina a nord con i comuni di Calciano (19 km) e Campomaggiore (PZ) (27 km), ad est Oliveto Lucano (12 km) e San Mauro Forte (14 km), a sud con Cirigliano (17 km) e Stigliano (18 km), e ad ovest con Pietrapertosa (PZ) (18 km). Fa parte della comunità montana Collina Materana.

Origini del nome[edit | edit source]

Il termine, secondo alcuni, deriva dal tema della parola acceptor, che, nel basso latino è lo sparviero (accipiter); per altri potrebbe derivare dalla parola latina acceptator,cioè che accetta; per altri ancora deriverebbe dal simbolo del paese, formato da due accette: accepta-aurea, acceptura quindi Accettura o ancora dal latino accepta (piccolo appezzamento di terra).

Storia[edit | edit source]

Le origini di Accettura risalgono all'epoca della Magna Grecia, quando veniva chiamata Acceptura.

Nell'Alto Medioevo, sorse un primo nucleo abitativo in un'area denominata Raja, probabilmente costituito da persone provenienti da Gallipoli, Costa di Raja e un centro fortificato in zona Croccia-Cognato. Ancora oggi si osservano resti di una fortificazione a pianta quadrata attorniata da villaggi.

La prima citazione ufficiale si ha in una bolla di Papa Niccolò II del 1060, inviata alla curia vescovile di Tricarico: nel documento si fa riferimento al paese di Achitorem.

Intorno al 1150 divenne feudo della contea di Montescaglioso. Nel 1272, il paese venne completamente distrutto da un incendio. Poco tempo dopo, Carlo I d'Angiò ne ordinò la ricostruzione.

Nella sua storia, Accettura fu proprietà di diverse famiglie: i Bazzano, i Della Marra, i Ponsiaco, i Carafa, i Colonna e gli Spinelli (che la tennero fino alla fine del XIX secolo).

1861 - Brigantaggio[edit | edit source]

Il 12 novembre, dopo aver preso Cirigliano, le bande di Carmine Crocco, e di José Borjes mossero verso il paese di Gorgoglione, occupato senza incontrare resistenza. Ad Accettura, ben accolto dal clero e dalla popolazione[4], il Borjès fatte accampare le proprie truppe fu informato sulla presenza nelle vicinanze di reparti di Milizia mobile e di truppa. Tenuto consiglio tra i capi prevalse l'idea di non accettare il combattimento perciò, pratici dei luoghi, i “briganti” riuscirono a svincolarsi dirigendosi su Garaguso, che raggiunsero il 13 novembre.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

Veduta dell'abitato con la Chiesa Madre che domina il centro storico
Foto notturna del quartiere Torre
  • Chiesa dell'Annunziata - Chiesa di stile barocco, ricostruita su un edificio preesistente. Al suo interno, sono conservate una statua lignea della Madonna con Gesù del XVI secolo circa ed una tela, dello stesso periodo, che raffigura lo stesso soggetto a parti invertite. Di interesse anche la bifora della chiesa, risalente al XIV secolo.
  • Chiesa Madre di S. Nicola - Precedente al XVI secolo, ha subito numerose ristrutturazioni. Di particolare interesse la campana fusa nel 1611 da Gaspare di Missanello, il crocifisso ligneo (XV secolo), le statue lignee di Sant'Antonio abate (XVI secolo), San Giuliano, Santa Filomena e San Pasquale (metà XVIII secolo) ed una tela di Maria Maddalena, delle tre Marie e di San Giovanni ai piedi della croce (sempre metà XVIII secolo).
  • Chiesa di S. Antonio - In precedenza fu un convento fondato dai Frati Minori Conventuali nel 1595 e soppresso nel 1809. Sono conservate una Pala sull'altare maggiore raffigurante l'Incoronazione della Vergine con Santi ed alcune tele del XVII secolo, attribuite ad un discepolo del Pietrafesa[6].
  • Cappella dei Santi Giovanni e Paolo, in località Valdienna.
  • Cappella di Santa Maria dei fiori o d'Ermoli - Risalente al XVIII secolo, in località Ermoli.
  • Chiesa di S. Chiara di Gallipoli - Vi si conservano dipinti di autori ignoti risalenti alla fine del XVI secolo.

Architetture civili[edit | edit source]

  • Palazzi nobiliari delle famiglie Amodio, Spagna e Nota.
  • Percorso dei Murales dedicati al Maggio di Accettura. Oltre al murale realizzato da Costantin Udroiu negli anni '70, tra il 2015 ed il 2020 sono stati realizzati otto murales rappresentanti le fasi della festa, intitolati: "L'alzata e la scalata", "U Parecchj", "La processione del Santo", "Il ballo delle Cente", "Il trasporto della Cima", "Il Borgo", "Il Santo e la musica popolare" e "Legami: forme di devozione al Santo".
  • Fontana Francesca - Località in cui si scontrarono briganti e Guardia Nazionale il 7 agosto 1862, presso il Bosco di Montepiano.
  • Masseria Spagna e Masseria De Luca - Masserie fortificate del XVIII secolo.

Aree naturali[edit | edit source]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore[edit | edit source]

La festa del maggio di Accettura

Cultura[edit | edit source]

Musei[edit | edit source]

Ad Accettura si trova il museo dei culti arborei, struttura che ospita una mostra di quadri, collezioni di fotografie e video della festa del maggio, ed utensili tipici della civiltà contadina e dei lavori forestali. Il museo offre testi ed informazioni relative ai riti antropologici e sociali ed alle antiche tradizioni legate ai culti arborei tipici di quest'area.

Cinema[edit | edit source]

Accettura è stata scelta come ambientazione del film Non si sevizia un paperino (1972), diretto da Lucio Fulci, dove il nome è stato cambiato in "Accendura".[9]

Cammini[edit | edit source]

Accettura è inserito nel percorso del Cammino delle ginestre[10] che attraversa anche i Comuni di Aliano, Cirigliano e Stigliano e prende il nome dalle piante di ginestra presenti in gran numero lungo i 50 chilometri del cammino.

Economia[edit | edit source]

L'economia è legata soprattutto alla zootecnia e alle colture cerealicole (che interessano il 73% del territorio coltivato). Viene coltivata anche una radice, il rafano della famiglia delle crocifere.

Il settore industriale è composto prevalentemente da imprese edili o da industrie manifatturiere a carattere artigiano. Presenti anche aziende alimentari e meccaniche. Più sviluppato il terziario, che si fonda soprattutto sulla vendita al dettaglio di mobili o di prodotti alimentari.

Tipiche della zona sono le produzioni di mattoni e tegole, prodotte secondo tradizione in una vecchia fornace, oltreché la lavorazione della paglia e vimini.[11][12][13]

Note[edit | edit source]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Da Frà Diavolo a Borjès – Con il diario del generale spagnolo - supplemento a “La Sicilia” – Capone Editore/Edizioni del Grifo. Pag. 210
  5. ^ Io, Brigante - Con la controbiografia di Basilide Del Zio –supplemento a “Il Mattino” – Capone Editore/Edizioni del Grifo. Pag 74
  6. ^ Restauro convento di Sant'Antonio, su accetturaonline.it. URL consultato il 26 aprile 2011.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Sito ufficiale del maggio di Accettura, su ilmaggiodiaccettura.it. URL consultato l'8 maggio 2009.
  9. ^ Paolo Albiero, Giacomo Cacciatore, Il terrorista dei generi: tutto il cinema di Lucio Fulci, Un mondo a parte, 2004, p.126
  10. ^ Bianca Chiriatti, Basilicata, concluso il primo cammino delle ginestre, su lagazzettadelmezzogiorno.it, 2 Settembre 2020.
  11. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 6.
  12. ^ La tua vacanza in Basilicata: Artigianato, su basilicata.italiaguida.it. URL consultato il 21 maggio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2016).
  13. ^ L'artigianato, su aptbasilicata.it. URL consultato il 21 maggio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2016).

Bibliografia[edit | edit source]

  • Giuseppe Pennetti, Notizie storiche di San Mauro Forte e degli altri paesi del Mandamento, Accettura-Garaguso-Oliveto (in Basilicata), Avellino, tipo-litografia E. Pergola, 1909.
  • F. Boenzi, N. Ciaranfi, P. Pieri, Osservazioni geologiche nei dintorni di Accettura e di Oliveto Lucano (Tav. 200 NE, IV SE e IV NE), Pisa, Pacini Mariotti, 1968.
  • Giovanni Battista Bronzini, Accettura: il contadino, l'albero, il santo, Galatina, Congedo Editore, 1979, ISBN 88-7786-173-8.
  • Luigi Volpe, Cristo oltre Eboli (centro della ricerca Accettura), Besa editore, Galatina 2004
  • Luigi Volpe, La Civiltà contadina (di Accettura), Adda Editore, Bari 2007
  • Luigi Volpe, La lingua dei masciaioli (Dizionario del dialetto di Accettura) Ermes editrice, Potenza 2011
  • Luigi Volpe, Religione e magia nel Meridione d'Italia (centro della ricerca Accettura), Wip editore, Bari 2013
  • Luigi Volpe, Mo ve conde na storie (storie e poesie nel dialetto di Accettura), Wip editore, Bari 2013

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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