Trappola di cristallo
Trappola di cristallo (Die Hard) è un film del 1988 diretto da John McTiernan.
Terza opera del regista e girato dopo il successo internazionale ottenuto con Predator, il film segna soprattutto l'avvio della grande carriera di Bruce Willis, fino ad allora protagonista solamente di una famosa serie televisiva statunitense, Moonlighting, e poche altre commedie di discreto profilo (Appuntamento al buio, Intrigo a Hollywood).
Basato sul romanzo Nulla è eterno, Joe (1979), Trappola di cristallo è il primo capitolo di una serie dedicata alle avventure del poliziotto newyorkese John McClane, proseguita con 58 minuti per morire - Die Harder (1990), Die Hard - Duri a morire (1995), Die Hard - Vivere o morire (2007) e Die Hard - Un buon giorno per morire (2013).
In Italia è uscito al cinema il 27 ottobre 1988 distribuito dalla 20th Century Fox, ed è stato riproposto in sala dal 25 agosto 1989 con il titolo A un passo dall'inferno (Trappola di cristallo); successivamente è stato pubblicato per l'home video come Die Hard - Trappola di cristallo.
Nel 2017 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.[1]
Trama[modifica | modifica wikitesto]
John McClane è un poliziotto di New York che giunge a Los Angeles per passare le vacanze di Natale con la moglie Holly e i figli, nonostante la coppia stia vivendo un periodo di crisi matrimoniale. Nel grattacielo (il Nakatomi) dove lavora la donna si sta svolgendo un party per le festività natalizie fra i dipendenti della compagnia; all'improvviso irrompe al suo interno un gruppo armato e ben addestrato di criminali tedeschi, guidati dallo spietato Hans Gruber, che provocano alcuni morti tra i presenti. Il loro scopo sarebbe quello di costringere le autorità a liberare alcuni "fratelli della rivoluzione" detenuti nelle carceri di mezzo mondo; in verità l'unico vero obiettivo di Gruber è quello di penetrare nel caveau dell'edificio, dove si trovano 640 milioni di dollari in titoli al portatore.
Al momento dell'assalto, quasi per caso John riesce a non rimanere ostaggio e a rifugiarsi fra gli altri piani del palazzo dove cerca disperatamente di avvisare la polizia per farla giungere in suo soccorso; nell'attesa inizia a far fuori alcuni banditi che nel frattempo si sono accorti della sua presenza, senza però far trapelare la sua identità. Intanto l'edificio viene circondato dagli agenti, che trattano con Hans Gruber, il capo dei presunti terroristi. Il poliziotto all'interno del grattacielo, in contatto via radio con il sergente Al Powell, è sovente coinvolto in scontri nei quali si trova lui solo a fronteggiare gli attentatori e a ridurne il numero, mentre all'esterno i malviventi uccidono diversi poliziotti.
Harry Ellis, un collega di Holly che non disdegna anche di farle la corte, dice che è un grande amico di colui "che ha rotto le uova nel paniere" (ossia John), ma Gruber, che non conta molto della sua parola, lo uccide, e minaccia di uccidere altri ostaggi se John non si arrenderà, ma invano, continuando per l'intera notte nel tentativo di catturarlo. L'FBI assume il comando dell'intera operazione, mentre i criminali riescono a forzare l'apertura del caveau della Nakatomi e prelevare la smisurata cifra di denaro ivi contenuta.
Un giornalista senza scrupoli, Richard Thornberg, dopo aver identificato John ascoltando le varie comunicazioni via radio, si precipita a casa sua per intervistare i figli in diretta televisiva, praticamente rivelando così ai terroristi chi sia il loro ignoto avversario e, contemporaneamente, che la moglie di lui è loro ostaggio; nel mentre, il tetto minato da Gruber esplode, uccidendo gli agenti federali intervenuti con gli elicotteri nel tentativo di effettuare un blitz.
La situazione diventa quasi disperata ma John riesce a ingannare i malviventi rimasti facendosi credere disarmato ed infine li elimina, mentre Hans muore precipitando dal trentesimo piano; John mette così tutti in salvo, moglie compresa. Quest'ultima, appena fuori dall'edificio, in diretta televisiva sferra un pugno in faccia a Thornberg (che con incredibile cinismo pretendeva di intervistare John), coprendo così di ridicolo colui che aveva messo a repentaglio l'intera sua famiglia. Quando tutto sembra finito per il meglio compare Karl, il braccio destro di Gruber, che è ancora vivo e tenta di uccidere John e Holly, ma viene ucciso da Powell, che non sparava un colpo di pistola da un incidente in cui aveva per errore ucciso un ragazzo.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film è basato sul romanzo thriller Nulla è eterno, Joe (Nothing Lasts Forever) scritto nel 1979 da Roderick Thorp; questi era il sequel di un altro romanzo di Thorp, The Detective del 1966, da cui nel 1968 era stato tratto a sua volta un adattamento per il grande schermo, Inchiesta pericolosa.
Bruce Willis fu la sesta scelta considerata per il ruolo di protagonista; prima di lui erano stati candidati Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson, Sylvester Stallone, Burt Reynolds e Richard Gere. È stato inoltre Willis stesso a raccomandare l'attrice Bonnie Bedelia per il ruolo di Holly. Invece Anthony Peck, che qui interpreta un giovane poliziotto, rivestirà poi il ruolo di Ricky Walsh, capitano di McClane, nel terzo capitolo della saga, Die Hard - Duri a morire.
La musica nella scena in cui Al Powell uccide l'ultimo terrorista alla fine del film porta la firma di James Horner, ed è un brano inutilizzato originariamente composto per la battaglia finale tra Sigourney Weaver e la regina madre in Aliens - Scontro finale.
Inizialmente il titolo scelto per la versione italiana era A un passo dall'inferno (Trappola di cristallo);[2] questo titolo italiano era già stato utilizzato nel 1966 per A un passo dall'inferno, e successivamente sarà utilizzato nel 1995 per un altro film d'azione, interpretato da Shannon Tweed e Robert Davi (quest'ultimo già nel cast di Trappola di cristallo), e dall'ambientazione molto simile.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film ha ottenuto un buon successo al botteghino, incassando più di 140 milioni di dollari, di cui 83 in patria e più di 57 all'estero,[3] e lanciando definitivamente la carriera di Bruce Willis.
In Italia il film è stato successivamente distribuito in home video con il titolo Die Hard - Trappola di cristallo.
Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]
- L'edizione italiana del film è stata diretta da Mario Maldesi.
- Nell'edizione tedesca, il nome del capo dei criminali non è Hans, ma Jack.
Citazioni e riferimenti[modifica | modifica wikitesto]
Citazioni di altre opere[modifica | modifica wikitesto]
- Hans Gruber è il nome dello scienziato pazzo nella spy-story Il nostro agente Flint, film del 1966 con James Coburn.
- Nella scena finale, quando il terrorista Karl riemerge dalla folla ancora vivo e viene ucciso definitivamente da Al Powell, viene utilizzato un pezzo musicale ripreso dalla colonna sonora di Aliens - Scontro finale.
Citazioni e parodie[modifica | modifica wikitesto]
- Il film è stato di ispirazione allo scrittore irlandese Eoin Colfer per il primo libro della sua fortunata serie per ragazzi Artemis Fowl: esso parla di un assedio a Villa Fowl da parte di un esercito fatato per liberare una capitana della polizia, Holly Short, presa in ostaggio dal giovane rampollo della famiglia.
- Il film condivide il nome italiano col lungometraggio animato Detective Conan: Trappola di cristallo, che peraltro presenta la stessa ambientazione (un grattacielo), e molte scene simili.
- Il film viene citato nell'episodio Mia madre la fuggiasca de I Simpson, in una lettera di Homer indirizzata al film stesso: «Cara Trappola di cristallo, sei mitica. Specialmente quando quello ti stava sul tetto. P.S. conosci Mad Max?».
- Il sergente Al Powell, il poliziotto che dall'esterno aiuta McClane ad averla vinta sui terroristi, è interpretato dall'attore Reginald VelJohnson, il quale diventerà celebre qualche anno dopo per l'interpretazione di un altro poliziotto, Carl Winslow, nella sitcom di lunga durata Otto sotto un tetto. In un episodio della serie Chuck, l'attore torna a interpretare un poliziotto, nuovamente alle prese con una crisi con ostaggi. Curiosamente il nome del personaggio è nuovamente Al Powell.
- Il film viene parodiato nell'episodio Poco duri a morire della terza stagione della serie animata The Cleveland Show.
- Il film viene frequentemente citato nella serie TV Brooklyn Nine-Nine, il cui protagonista, il detective Jake Peralta, ne è un grande fan.
- Viene spesso citato nel film d'animazione The LEGO Movie 2 - Una nuova avventura (2019), dove la minifigura di Bruce Willis appare varie volte.
- Uno dei personaggi del videogioco Death Stranding di Hideo Kojima viene chiamato Die-Hardman in onore all'omonima pellicola del 1988.
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1989 - Premio Oscar
- Nomination Miglior montaggio a Frank J. Urioste e John F. Link
- Nomination Miglior sonoro a Don J. Bassman, Kevin F. Cleary, Richard Overton e Al Overton Jr.
- Nomination Miglior montaggio sonoro a Stephen Hunter Flick e Richard Shorr
- Nomination Migliori effetti speciali a Richard Edlund, Al Di Sarro, Brent Boates e Thaine Morris
- 1989 - Motion Picture Sound Editors
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Complete National Film Registry Listing, su loc.gov.
- ^ Die Hard - Trappola di cristallo, su antoniogenna.net. URL consultato il 23 gennaio 2016.
- ^ (EN) Die Hard, su boxofficemojo.com. URL consultato il 23 gennaio 2016.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Trappola di cristallo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su foxconnect.com.
Die Hard, su YouTube, 17 dicembre 2013.
- (EN) Die Hard, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Trappola di cristallo, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Trappola di cristallo, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Trappola di cristallo, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Trappola di cristallo, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Trappola di cristallo, su FilmAffinity.
- (EN) Trappola di cristallo, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Trappola di cristallo, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Trappola di cristallo, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Trappola di cristallo, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311841295 · LCCN (EN) no2003092273 · BNF (FR) cb14291777p (data) |
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