Eddie Izzard

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Eddie Izzard nel 2013 ai British Comedy Awards

Edward John Izzard, detto Eddie (Aden, 7 febbraio 1962) è un comico, attore e sceneggiatore britannico.

Vincitore di due Emmy Award, la sua comicità si esprime con monologhi vari ed eterogenei attraversando temi differenti senza soluzione di continuità. Oltre che portare i suoi pezzi comici in tournée, è anche un attore di televisione, teatro e cinema ed è attivo nel volontariato. È conosciuto anche per l'arte del travestitismo, spesso presente nei suoi spettacoli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Eddie Izzard ed Elliott Gould ai Screen Actors Guild Awards 2006

Izzard nasce nello Yemen, figlio minore di una coppia inglese formata da Dorothy Ella, ostetrica e infermiera, e Harold John Izzard, contabile[1] che lavorava nello Yemen per la BP.[2] Un anno dopo la sua nascita, la famiglia di Izzard si trasferisce nel Regno Unito. Sua madre muore di cancro nel marzo del 1968, quando Izzard ha 6 anni. Izzard trova consolazione nella commedia dopo la morte di sua madre, particolarmente nei lavori dei Monty Python, Steve Martin, Richard Pryor e nel primo Benny Hill.

Dopo aver frequentato con successo l'Eastbourne College, inizia a esibirsi come cabarettista all'Università di Sheffield e, dopo essersi fatto cacciare da un corso di laurea in contabilità, porta le sue rappresentazioni nelle strade. Avendo passato gran parte degli anni 1980 come artista di strada in Europa e negli Stati Uniti d'America, Izzard porta i suoi spettacoli nei luoghi in Gran Bretagna. La sua prima apparizione avviene al Comedy Store di Londra, nel 1987. Durante tutti gli anni 1980 rifinisce il suo repertorio, e all'inizio degli anni 1990 comincia a collezionare i primi riconoscimenti, sebbene non abbia ancora la parvenza per cui diventerà famoso più tardi.

Il successo[modifica | modifica wikitesto]

Eddie Izzard nel 2008 al Lyric Theatre di Londra

Il suo lavoro come cabarettista gli vale un British Comedy Awards nel 1993 per Live at the Ambassadors e uno nel 1996 per Definite Article. Dopo le tappe britanniche del suo tour, porta Definite Article in diverse città fuori dell'Inghilterra e rimedia una fortunata tappa a New York. Tuttavia, non sfonda veramente negli Stati Uniti d'America fino al 1999, quando Dress to Kill appare sul canale televisivo HBO. Circa un anno più tardi lo spettacolo va in tour negli Stati Uniti, Regno Unito e Francia (Izzard, infatti, parla fluentemente anche il francese). Nello stesso anno, interpreta un ruolo secondario nel film Mystery Men.

Improvvisamente oltreoceano si accorgono di Izzard: Dress to Kill gli valse due Emmy Awards nel 2000 (per la interpretazione e la sceneggiatura). Comunque, raramente recita i suoi spettacoli di cabaret in televisione, poiché consuma troppo velocemente il materiale comico mentre sul palco può essere riusato continuamente di fronte ad un pubblico sempre diverso per mesi[senza fonte]. Nel 2001 appare in Hollywood Confidential di Peter Bogdanovich; sempre nello stesso anno partecipa a Ocean's Eleven (in seguito apparirà anche nei sequel). Nel 2006, recita nel film commedia La mia super ex-ragazza, in cui interpreta un imprevedibile sofisticato cattivo. Tra il 2007 e il 2008 è nel cast della serie TV The Riches, in cui interpreta il protagonista (Wayne Malloy/Doug Rich) affiancato dall'attrice Minnie Driver. Nel 2011 prende parte alla terza stagione di United States of Tara, dark comedy di proprietà della Showtime, nei panni del Dr. Hatteras, prima professore, poi psicanalista di Tara. Nel 2019 doppia il personaggio di Burnish nel film Il piccolo yeti.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ateo, Izzard si definisce genderfluid,[3] ovvero una persona che, nel riconoscersi in un'identità non binaria, si alterna tra quella maschile, femminile e mista, parlando di sé come un soggetto «un po' maschietto e un po' femminuccia».[4] Adotta come termine ombrello quello di transgender e, per lungo tempo, non ha mostrato preferenze tra «lui» o «lei» circa i pronomi con cui essere indicata;[5] nel dicembre 2020 ha dichiarato di preferire esclusivamente «lei».[6]

In passato si è identificato anche come travestito, parlando di sé con definizioni come «una lesbica intrappolata nel corpo di un uomo»[7] o «un ragazzo intero più metà ragazza».[8] Izzard aveva iniziato a identificarsi pubblicamente come travestito in contesti come l'Edinburgh Fringe già nel 1992.[9][10] La sua posizione è che il modo in cui si veste non è parte delle sue performance né è un feticcio sessuale: «non lo chiamo drag; non lo chiamo nemmeno cross-dressing. È solo indossare un vestito. [...] Non si tratta di un artificio. Si tratta solo di me che esprimo me stesso»;[11] nel suo spettacolo Unrepeatable sottolinea inoltre che «le donne indossano quello che vogliono e lo faccio anch'io». È infine dell'idea che l'essere transgender sia determinato dalla genetica e che un giorno questo sarà scientificamente provato, al punto di aver fatto sequenziare il proprio genoma.[12]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Eddie Izzard è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Eddie Izzard Biography (1962-), su filmreference.com.
  2. ^ (EN) Caryn James, Eddie Izzard’s Master Plan, su nytimes.com, 16 marzo 2008.
  3. ^ Filmato audio (EN) Eddie Izzard's Decision Not to Transition, su YouTube, JRE Clips, 3 maggio 2019.
  4. ^ (EN) Jennifer Ruby, Eddie Izzard gives inspiring speech on being transgender as he takes a break from marathon to get his nails done, su standard.co.uk, 15 marzo 2016.
  5. ^ (EN) Jerry Nunn, Eddie Izzard works Wunderbar in Chicago, su windycitytimes.com, 24 maggio 2019.
  6. ^ (EN) Eddie Izzard is now using 'she' and 'her' pronouns, su comedy.co.uk, 20 dicembre 2020.
  7. ^ (EN) Comic Izzard promoting life story, su news.bbc.co.uk, 17 maggio 2004.
  8. ^ (EN) Eddie Izzard: The tough transvestite who can take care of himself, su independent.co.uk, 23 maggio 2004.
  9. ^ (EN) David Lister, It's never too late in Edinburgh: David Lister stays up well past his bedtime to rub shoulders with the stars and crack jokes with the comics on a tour of festival night-spots, in The Independent, 25 agosto 1992.
  10. ^ (EN) Simon Garfield, Frock tactics, su theguardian.com, 27 maggio 2001.
  11. ^ (EN) Gerry Visco, Eddie Izzard, Force of Nature, su interviewmagazine.com, 19 maggio 2014.
  12. ^ Filmato audio (EN) DEALING WITH TRANSGENDER REACTIONS - Eddie Izzard on London Real, su YouTube, London Real, 14 dicembre 2015.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN15046613 · ISNI (EN0000 0001 1438 3952 · Europeana agent/base/61133 · LCCN (ENn99261656 · GND (DE143590316 · BNE (ESXX5046985 (data) · BNF (FRcb15001131n (data) · J9U (ENHE987007330244005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n99261656