Classe Emanuele Filiberto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo incrociatore della seconda guerra mondiale, vedi Emanuele Filiberto Duca d'Aosta (incrociatore).
Classe Emanuele Filiberto
La nave da battaglia Ammiraglio di Saint Bon
Descrizione generale
Tiponave da battaglia pre-dreadnought
Numero unità2
Proprietà Regia Marina
CantiereCastellammare di Stabia
Arsenale di Venezia
Radiazione29 marzo 1920
Caratteristiche generali
Dislocamento9800 t
Stazza lorda10250 tsl
Lunghezza111,8 m
Larghezza21,7 m
Pescaggio7,5 m
Propulsione12 caldaie
2 motrici alternative a espansione
2 eliche
Potenza: 14000 hp
Velocità18 nodi (33,34 km/h)
Autonomia4000 miglia a 10 nodi
1.680t di nafta
Equipaggio565
Armamento
Artiglieria4 cannoni da 254/40mm,
8 cannoni da 152/40mm,
8 cannonii da 120/40mm,
6 cannoni da 76/40mm,
8 cannoni da 47/40mm,
2 mitragliere
Siluri4 lanciasiluri
Corazzaturaverticale: 250 mm
orizzontale: 80 mm
artiglierie: 250 mm
torrione 250 mm
dati tratti da[1]
voci di classi di navi da battaglia presenti su Wikipedia

Le navi da battaglia della classe Emanuele Filiberto sono state delle unità della Regia Marina che hanno servito nei primi due decenni del XX secolo. La classe era composta da due unità: Emanuele Filiberto e Ammiraglio di Saint Bon.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Le navi costruita su progetto elaborato dal Generale del Genio navale Giacinto Pullino, erano delle unità veloci con un limitato dislocamento ed armamento ed un basso bordo libero che portava le navi a soffrire il mare, specie durante le operazioni con mare grosso.

La propulsione era a vapore costituito da 12 caldaie a combustione mista (carbone e nafta) che alimentavano con il loro vapore due motrici alternative a triplice espansione. Nel XX secolo questo tipo di caldaia diventò il modello standard per tutte le caldaie di grosse dimensioni, grazie anche all'impiego di acciai speciali in grado di sopportare temperature elevate e allo sviluppo di moderne tecniche di saldatura. L'apparato motore forniva una Potenza di 14000 hp e consentiva di raggiungere la velocità massima di 18 nodi, con un'autonomia che ad una velocità di 10 nodi era di 4000 miglia.

L'armamento principale era costituito da quattro cannoni da 254/40[2] installati in due torri binate corazzate a prora e a poppa, che costituivano anche l'armamento principale degli incrociatori classe Garibaldi.

L'armamento secondario principale era costituito da otto cannoni da 152/40[3] in batteria e otto cannoni da 120/40[4] scudati, sistemati in coperta ed era completato da otto cannoni da 76/40,[5] da otto cannoni da 47/40 e due mitragliere.

L'armamento silurante era di quattro tubi lanciasiluri.

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

Le due unità vennero costruite a Castellammare di Stabia l'Emanuele Filiberto e all'Arsenale di Venezia l'Ammiraglio di Saint Bon. La prima venne impostata sugli scali nel nave venne impostata sugli scali nel 1893, la seconda nel 1894; le due unità, varate nel 1897 sono entrate in servizio nel 1901.

Nel 1911-12 le due navi presero parte alla guerra italo-turca nella I Divisione Corazzate, impiegata nelle acque della Libia.

Le navi progettate per restare in servizio attivo sino al 1913-14, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale rimasero ancora in servizio e durante la grande guerra erano dislocate a Venezia.

Al termine del conflitto le due unità nel 1920 vennero radiate e demolite.

Immagini delle unità della classe
L'Ammiraglio di Saint Bon alla fonda
L'Emanuele Filiberto con il gran pavese

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nave da battaglia Emanuele Filiberto, su marina.difesa.it. URL consultato il 27 aprile 2014.
  2. ^ Italy 10"/40 (25.4 cm) EOC Pattern R, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  3. ^ Britian 6"/40 (15.2 cm) QF Marks I, II and III, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  4. ^ Italy 120 mm/40 (4.7") Models 1889 and 1891, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  5. ^ British 12-pdr 12cwt QF Marks I, II and V, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di marina