Cavatappi

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Disambiguazione – Se stai cercando il tipo di pasta, vedi Cavatappi (pasta).

Il cavatappi, cavaturaccioli o levatappi è un utensile utilizzato per estrarre dal collo delle bottiglie, in genere di vino, un tappo di sughero o plastica, aprendo quindi il contenitore. È chiamato anche tirabusciò o tirabusciòn o tirabuscióne, italianizzazione del termine francese tire-bouchon, usata soprattutto nel XVIII e XIX secolo[1].

Meccanica[modifica | modifica wikitesto]

Nel tappo viene dapprima avvitata una vite autofilettante, denominata verme, parte del cavatappi stesso e disposta ortogonalmente alla leva, successivamente alla vite viene applicata una forza assiale traente sufficiente per vincere l'attrito che trattiene il tappo, estraendolo. In alcuni modelli di cavatappi la forza di trazione viene esercitata direttamente dall'utilizzatore, in altri viene amplificata per mezzo di leve ed in altri ancora è prodotta sfruttando il principio della vite. All'estremità opposta a quella della leva, il cavatappi professionale si caratterizza per la presenza di un piccolo coltello seghettato, con cui viene praticata un'incisione attorno alla capsula della bottiglia per poterla eliminare ed accedere al tappo di sughero.

Il cavatappi è realizzato in acciaio, alluminio oppure ottone con a volte alcune parti in legno, come il manico dei modelli manuali.

Esistono modelli recenti costituiti da un raffinato meccanismo a leva e cremagliera, il quale permette con due soli movimenti di estrarre il tappo; data la ridotta sezione (tonda) dell'elica della vite di estrazione, per il suo ridotto coefficiente di attrito esercitato sul tappo, ne viene consigliato l'uso solo per i tappi in sughero, per quelli in materie plastiche o in teflon potrebbero insorgere delle difficoltà nell'estrazione, peraltro esposte dal costruttore nel foglio illustrativo allegato al cavatappi.

Esempi di cavatappi[modifica | modifica wikitesto]

Il cavatappi da sommelier[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ tirabusciò, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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