Campo di concentramento di Banjica

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Un soldato tedesco punta il fucile contro un prigioniero a Jajinci.

Il campo di concentramento di Banjica è stato un campo di concentramento nazista serbo-tedesco, attivo dal giugno 1941 al settembre 1944 durante la seconda guerra mondiale. Si trovava nella periferia di Belgrado, parte della Jugoslavia.[1] Inizialmente è stato usato come centro per ospitare ostaggi, ma, in seguito, incluse ebrei, comunisti, zingari e partigiani catturati. Gli amministratori del campo registrarono i nomi di 23.637 prigionieri.[1] I comandanti di questo campo di concentramento sono stati Willy Friedrich, ufficiale della Gestapo e Strahinja Janjić, comandante della Gestapo serba.[2]

Dopo l'occupazione tedesca della Jugoslavia, il campo, che in precedenza era stato un insieme di caserme dell'esercito reale jugoslavo, faceva parte della sistematica distruzione della popolazione ebraica. Il 30 maggio 1941, il governo filonazista serbo privò la libertà personale e civile degli ebrei, li escluse dall'esercito e dalle scuole pubbliche, li obbligò al lavoro forzato, e ordinò a tutti i membri della comunità ebraica di indossare la stella di David come emblema.[3]

Le prime esecuzioni in rappresaglia si svolsero alla fine di giugno del 1941 contro i "comunisti ed ebrei".[4] La prima esecuzione di massa a Banjica avvenne il 17 dicembre 1941, quando furono fucilati 170 prigionieri.[5]

Prigionieri noti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Processo ai principali criminali di guerra davanti al Tribunale Militare Internazionale di Norimberga (1947), p. 283
  2. ^ Noteworthy War Criminals Second World War-Europe. Commandants of Concentration Camps and Concentration Camp Trials. UNWCC, su ess.uwe.ac.uk, 13 dicembre 2005. URL consultato il 24 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2005).
  3. ^ Hilberg, Raul (1985). La distruzione degli ebrei europei. New York: Holmes & Meyer, volume 2, p. 683
  4. ^ Browning, Christopher (1991). Fateful Months: Essays on the Emergence of the Final Solution. New York: Holmes & Meyer, p. 49
  5. ^ Ramet, Sabrina P. (2006). The three Yugoslavias: state-building and legitimation, 1918-2005. Indiana University Press, p. 131

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

Giornali[modifica | modifica wikitesto]

  • Paul N. Hehn, Serbia, Croatia and Germany 1941–1945: Civil War and Revolution in the Balkans, in Canadian Slavonic Papers, vol. 13, n. 4, University of Alberta, 1971, JSTOR 40866373.

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