Bottega

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Disambiguazione – "Botteghe" rimanda qui. Se stai cercando la frazione di Albinea, vedi Botteghe (Albinea).
Disambiguazione – Se stai cercando l'azienda italiana del settore alimentare, vedi Bottega (azienda).
Una bottega di pastaio a Palermo, verso la fine dell'XIX secolo.

La bottega è un piccolo esercizio commerciale, generalmente affacciato sulla pubblica via e composto da un ambiente deputato alla vendita e da un adiacente laboratorio artigianale dove si lavorano le merci.

Il termine è usato anche per indicare il luogo di lavoro di un artista e dei suoi eventuali apprendisti, altresì detto atelier.[1]

Evoluzione storica[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Rinascimento, era consuetudine nel Cinquecento mandare "a bottega" i propri figli da maestri d'arte, affinché essi potessero meglio sviluppare le loro doti. Questo accadde a Leonardo da Vinci e Botticelli che andarono "a bottega" dal Verocchio, così come Michelangelo dal Ghirlandaio. Più nel dettaglio, la base per la crescita artistica di un giovane talentuoso alle prime armi era proprio la bottega, luogo in cui si compivano tutte le fasi di studio e di formazione degli artisti. Ognuno di essi si specializzava in una disciplina specifica, ma per tutti era indispensabile apprendere le basi del disegno.

A partire dal XIX secolo, la crescente industrializzazione dei prodotti ha causato la graduale trasformazione delle botteghe propriamente dette, suddividendole in esercizi a prevalente vocazione commerciale ed attività prevalentemente artigianali. Per questo motivo, ad esempio, sia un negozio di salumeria che un laboratorio di falegnameria vengono comunemente definiti botteghe.

Il citato processo industriale ha subìto una forte accelerazione del secondo dopoguerra e, unitamente all'avvento della GDO, ha determinato la quasi totale scomparsa delle botteghe, ovvero di attività miste commerciali-artigianali o da queste discendenti.

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nelle città italiane del XXI secolo, i residui esempi di bottega sono principalmente costituiti da attività del piccolo artigianato di servizio, come fornai, calzolai e sarti.

Nel XXI secolo, la Regione Toscana con la Legge Regionale 22 ottobre 2008, n. 53 decreta l’esistenza del Maestro Artigiano e della Bottega Scuola, con l'intento di salvaguardare e rilanciare l'artigianato artistico tramite un sistema formativo che consenta di salvaguardare settori e tecniche produttive a rischio scomparsa, favorire il ricambio generazionale e ampliare le conoscenza tecniche e materiche di giovani laureati in indirizzi progettuali e artistici.IL PROGETTO – Bottega Scuola

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elisabetta Orsini, Atelier. I luoghi del pensiero e della creazione, Bergamo, Moretti & Vitali, 2012. URL consultato il 21 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2015).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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