Zio Paperone e la fattucchiera

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Zio Paperone e la fattucchiera
fumetto
Titolo orig.The Midas Touch
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutoreCarl Barks
EditoreDell Comics
Collana 1ª ed.Uncle Scrooge
1ª edizionedicembre 1961
Editore it.Arnoldo Mondadori Editore (prima edizione)
Collana 1ª ed. it.Topolino (n. 331)
1ª edizione it.01 aprile 1962
Albi it.unico
Genereumoristico, avventura

Zio Paperone e la fattucchiera (The Midas Touch) è una storia a fumetti realizzata da Carl Barks e pubblicata nel 1961 negli USA.[1][2] Vi compaiono per la prima volta due personaggi che diverranno ricorrenti nelle storie della Disney, Amelia[1] e Miss Paperett[senza fonte] e, inoltre, per la prima volta la prima moneta guadagnata da Paperone viene chiamata Numero Uno (Old Number One Dime).[1][3][4]

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Venne pubblicata la prima volta negli USA sul numero 36 della serie Uncle Scrooge, datato dicembre 1961.[1][2] In Italia è apparsa per la prima volta sul numero 331 del settimanale Topolino, del 1º aprile 1962.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Paperon de' Paperoni è nel suo ufficio intento a mostrare a Paperino alcune sue vecchie monete, fra cui la celebre Numero Uno, quando una papera sconosciuta chiede di essere ricevuta. Amelia, afferma di essere una strega e di essere disposta a comprare una moneta toccata da Paperone pagandola un dollaro (in realtà in questa storia, e fino a Paperon de' Paperoni novello Ulisse del 1963, Amelia non possiede alcun potere magico e utilizza, più che altro, trucchi per impressionare e immobilizzare i suoi avversari); la sua intenzione è servirsi di monete toccate più volte dagli uomini più ricchi del mondo per forgiare nel fuoco del Vesuvio un amuleto che le darebbe la facoltà di trasformare tutto in oro. Paperone, scettico nei confronti della magia, accetta immediatamente attratto dal pur esiguo profitto, ma poco dopo si rende conto di aver dato ad Amelia proprio la Numero Uno. Disperato, Paperone insieme a Paperino e Qui, Quo e Qua insegue la strega fino all'aeroporto dove lei sta per imbarcarsi sul volo per Roma e le chiede indietro la Numero Uno: però Amelia, ritenendo la prima moneta guadagnata dal multimiliardario particolarmente utile per i suoi scopi, rifiuta di cederla e, divenuta apertamente ostile, colpisce i paperi con delle magiche bombe abbaglianti in grado di accecarli e stordirli temporaneamente.

Paperone, tornato in sé, si convince che Amelia sia salita sul volo di linea per l’Italia e assolda un aereo privato per arrivare a Roma prima di lei; ma la fattucchiera, travestitasi e fingendosi la famosa attrice Gina Babuccia, riesce a ottenere un passaggio sullo stesso aereo su cui viaggiano i paperi. Una volta a Roma, Amelia riesce, con altri artifici magici, a mascherare Paperone e i nipoti da pesci e a fingersi una modesta pescivendola, in modo da eludere il cordone di polizia predisposto dal multimiliardario, dopodiché, abbandonati i paperi in aperta campagna, si dirige verso la sua abitazione alle falde del vulcano per accingersi a forgiare il suo amuleto. I paperi nel frattempo riescono a liberarsi e a farsi paracadutare sul Vesuvio da un aereo privato: Paperino e Paperone aspettano la strega sul ciglio del vulcano travestiti da pecore, ma Amelia non esita a stordirli con altre bombe abbaglianti. Qui, Quo e Qua, armati di lazo e previdentemente munitisi di occhiali nerissimi per sfuggire all'effetto delle bombe, riescono a salvare gli zii pericolosamente in bilico sull'orlo del cratere e anche a immobilizzare Amelia per recuperare la Numero Uno prima che sia fusa. La fattucchiera, infuriata e impotente, si sfoga lanciando sassi alla volta dei paperi in fuga.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e FFF - CARL BARKS GUIDE, 1961, su www.lfb.it. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  2. ^ a b (EN) Tom Andrae, Carl Barks and the Disney Comic Book: Unmasking the Myth of Modernity, Univ. Press of Mississippi, 2006, ISBN 978-1-57806-858-6. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Uncle Scrooge #36 - The Midas Touch (Issue), su Comic Vine. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) Samantha Langsdale e Elizabeth Rae Coody, Monstrous Women in Comics, Univ. Press of Mississippi, 20 aprile 2020, ISBN 978-1-4968-2764-7. URL consultato il 2 dicembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]