Zalman Bernstein

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Zalman Chaim Bernstein, originariamente Sanford Bernstein[1][2][3][4] (in ebraico זלמן חיים ברנשטיין?; Brooklyn, 1926[5][3]1999) è stato un imprenditore e filantropo statunitense, di ascendenza israelita e fede ebraica ortodossa.

Lavorò come consulente economico per il Piano Marshall.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

All'età di diciotto anni, si unì alla Marina degli Stati Uniti e combatté nella Seconda Guerra Mondiale.[3] Al termine del conflitto, conseguì una laurea in economia presso la New York University e successivamente un master in economia presso l'Harvard Business School.[3][6]

Dopo aver lavorato come consulente economico per il Piano Marshall, nel 1967 fondò la società di gestione degli investimenti Sanford C. Bernstein, poi divenuta Sanford Bernstein[2][3], che aveva inizialmente il fratello Paul P. Bernstein come unico socio.[7]

Negli anni '80, si convertì all'Ebraismo ortodosso (Baal teshuva) e decise di abbandonare il nome inglese Sanford per assumere quello ebraico di Zalman. Frequentò la sinagoga di Lincoln Square, divenendo amico intimo del rabbino Shlomo Riskin. Nel 1989, si trasferì in Israele secondo i principi dell'aliyah. Ha anche fondato le organizzazioni ebraiche Avi Chai Foundation, un'associazione attiva in Russia fino al 2003 e che al 2010 possedeva una dotazione pari a 600 milioni di dollari, la cui spesa era pianificata entro il decennio successivo.[8][9] e Til ikvah Fund, oltre ad essere un filantropo e benefattore del Centro Shalem, un istituto accademico di ricerca storica ebraica avente sede a Gerusalemme.[3][6][10]

Bernstein si sposò tre volte. Alla sua morte nel '99 a causa di un linfoma[5], sopravvissero la terza moglie "Mem" Dryan Bernstein, tre figli (Claude Bernstein, Leslie Bernstein Armstrong e Rochel Leah Bernstein)[5][11] e tre figliastri (Geoffrey Dryan, Suzanne Dryan Felson e Jennifer Dryan Farkas).[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.jewlicious.com/2014/05/beit-avichais-jerusalem-and-the-jewish-people/
  2. ^ a b Zalman Bernstein, Wall Street giant, dies, j., February 5, 1999
  3. ^ a b c d e f g The Shalem Center biography, su shalem.org.il. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2012).
  4. ^ Joel L. Leishman e Tony Proscio, First Annual Report to The Avi Chai Foundation on the Progress of its Decision to Spend Down (PDF), su cspcs.sanford.duke.edu, 4 aprile 2010, pp. 2, 8. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2014).
    «Zalman Chaim Bernstein, z'l, Avi Chai's founding donor… Zalman Bernstein's death in 1999»
  5. ^ a b c Robert MCG. Thomes Jr., Zalman C. Bernstein, 72, Iconoclastic Broker, su nytimes.com, The New York Times, 9 gennaio 1999.
  6. ^ a b Professor Joseph Weiler, Interview with Roger Hertog, su nyutikvah.org, Tikvah Center for Law & Jewish Civilization, 19 settembre 2008.
  7. ^ Tikvah Fund, Zalman Chaim Bernstein 1926-1999 (PDF), su tikvahfund.org/.
  8. ^ Tamar Snyder, Avi Chai’s Last Will And Testament?, in The New York Jewish Week, 2 novembre 2010. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2016).
  9. ^ People, su avichai.org.
  10. ^ Bret Stephens,, The Business of Big Ideas, su w:en:Philanthropy Roundtable. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  11. ^ Mem Dryan Bernstein, Sunsetting a Foundation (PDF), su rabbisid.org, Sh'ma: A Journal of Jewish Ideas., gennaio 2011.
  12. ^ Steve Lippman, Sanford Bernstein's Second Life, su jewishweek.timesofisrael.com, The New York Jewish Week, 15 gennaio 1999.
Controllo di autoritàVIAF (EN298789050 · J9U (ENHE987007292503305171 · WorldCat Identities (ENviaf-298789050