Yuppie Flu

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Yuppie Flu
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereIndie rock
Indie pop
Periodo di attività musicale1995 – 2009
2021 – in attività
Album pubblicati4
Studio4

Gli Yuppie Flu sono un gruppo musicale italiano indie pop/lo-fi dai forti accenti folk[1][2] formatosi nella città di Ancona nel 1995[3]. Dopo una lunga pausa, nel 2021 hanno pubblicato un nuovo EP[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

1995-1998: I primi anni di attività[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo nasce da un'amicizia di lungo corso. L'album di esordio è Automatic but Static, (Vurt/ Valium 1997), nel quale compariva in veste di ospite A. Cambuzat della band francese Ulan Bator. L'album ottenne perlopiù buone recensioni, anche se in questo primo periodo risultava evidente a molti uno stile fortemente ricalcato su quello dei Pavement che ne sembrava la principale fonte d'ispirazione[1][5], seppur declinato in una minima pop che rimandava anche a band come i Sebadoh[6]. Ma fu solo con i dischi successivi che la band sviluppò sempre più un loro peculiare stile compositivo che secondo parte della critica culminò nel terzo album dal titolo Days Before the Day[1][7].

1999-2002: Da Yuppieflu at the Zoo a Hollow Beep[modifica | modifica wikitesto]

Intanto era entrato nella band il tastierista Paolo Agostinelli, fratello del cantante e chitarrista Matteo, e nel 1999 gli Yuppie Flu pubblicarono il loro secondo album Yuppie Flu at the Zoo per la Flop Records, che pur mantenendo la matrice compositiva tipica di una certa lo-fi music, inseriva nuove componenti elettroniche fatte di drum machine e tastiere analogiche vintage[2][5] in una matrice compositiva molto più personale[8], realizzando così un album più maturo e personale[7]. Tra i brani dell'album comparivano pezzi pregevoli come Sport Yer Feelings e The Fairy Tales of Young Robin[2][5]. Seguirono poi 2 split: un 7" con i Fuck (Rhesus Records, 1999) in cui comparivano i brani Sport Yer Feelings e 1967, ed un 12" con i canadesi Three Pieces (Extreme Sports Armchair Enthusiasts, 1999) con il brano Ambassadors.

In questo periodo la band ottiene una buona risonanza anche all'estero e specialmente in Germania[7]. e nel maggio 2000 uscì per l'etichetta tedesca Doxa Records la raccolta Hollow Beep per il solo mercato europeo, promosso da un videoclip della canzone Boat or Swim[9]. Il video diretto da Marco Porsia è stato premiato al MEI per miglior regia nella categoria videoclip indipendenti. Furono poi successivi al questo album i primi due tour europei degli Yuppie Flu. Nello stesso anno la Homesleep pubblica The Boat e.p.[10], disco che sancisce la prima collaborazione di un gruppo italiano con l'etichetta Rough Trade Records[7] e Yuppie Flu partono per un nuovo tour europeo che tocca Inghilterra, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Russia. La band partecipa poi a Mtv Roma Live, Mtv Supersonic, Brand new, Viva 2 - Germany.

Ad inizio 2002 esce un 7" split con la band tedesca Tarwater e nell'estate un singolo 10" nel Regno Unito.

2003-2008: Gli Yuppie Flu alla Homesleep Music[modifica | modifica wikitesto]

Se già nel 2000 gli Yuppie Flu avevano pubblicato con la Homesleep Music uno dei loro migliori lavori che fu The Boat e.p.[2][11], è solo con il 2003 che la band entrò a tutti gli effetti nella scuderia di questa etichetta, pubblicando su questo marchio prima il singolo Food for the Ants, e poi il nuovo album Days Before the Day, riprendendo così un percorso fatto di strutture e suoni tipiche di un certo folk/lo-fi uniti a moog e sintetizzatori di derivazione indietronica[12][13]. Days Before the Day fu in seguito considerato da Federico Guglielmi come uno dei 50 migliori album italiani cantati in inglese[1], anche se nel suo contemporaneo aveva generato forti divisioni sia nel mondo del pubblico che in quello della critica musicale[12]. Due furono poi i videoclip a supporto dell'album: Spring to Downcomers[14] e il secondo tratto dal singolo Food for the Ants[15]. Durante il tour europeo legato a questo album partecipano a festival estivi, tra cui il Neapolis Festival che li vedeva di supporto ai R.E.M. ed il Tora! Tora! che li vedeva presenti nelle date di Nizza Monferrato, Fossacesia e Milano. Numerose sono state poi le session radiofoniche londinesi tra cui la XFM e la BBC.

Toast Masters, il quarto album degli Yuppie Flu, uscì nel 2005 e vedeva la produzione di Giacomo Fiorenza[16]: la band compiva così un ulteriore passo verso un approccio più melodico e solare[17][18]. Da questo album vengono poi realizzati i videoclip dei brani Our Nature[19] e Glueing All the Fragments[20].

Nel 2008 esce Fragile Forest.

2021: Il ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Dopo una lunga pausa, il 1º novembre 2021 il gruppo ha cominciato a pubblicare sui social media delle anticipazioni di un nuovo lavoro[4]. Il nuovo EP, intitolato Hold On è stato pubblicato sulle piattaforme di streaming il 15 novembre.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Formazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

  • Matteo Agostinelli - chitarra, voce
  • Simone Cavina - batteria
  • Matteo Portelli - basso

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Simone Ottonaro AKA Otto - batteria
  • Enrico Ferroni - chitarra, synth
  • Gianluca Schiavon - batteria
  • Geoff Soule - batteria
  • Paolo Agostinelli AKA Dodo - synths, percussioni
  • Kyle Statham - chitarra
  • Francescopaolo Chielli AKA Gabbo - basso, chitarra, tastiere, voce

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Singoli ed EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 1999 - Split w/Fuck (7", Home/Rhesus)
  • 1999 - Split w/Three Pieces (12" Extreme Sports Channel)
  • 2000 - The Blue Experiment Maxi Single (CD, 2000 Doxa)
  • 2000 - The Boat e.p. (CD, 2000 Homesleep)
  • 2002 - The Blue Experiment (10", Rex Records)
  • 2003 - Split w/ Tarwater (7", Unhip Records)
  • 2003 - Split w/ Giardini di Mirò (7" Jonathon Whiskey#28)
  • 2003 - Food For The Ants (CD, Homesleep)
  • 2005 - Our Nature (CD, Homesleep)
  • 2009 - Sensitive EP (file, Homesleep)
  • 2021 - Hold On (EP)

Compilation[modifica | modifica wikitesto]

  • 1999 - Play Loud vol 1 (Vurt Recordz)
  • 1999 - Mucchio vol 2 (allegato a Il Mucchio Selvaggio)
  • 1999 - Music With Attitude vol 14 (allegato a Rocksound)
  • 1999 - Extreme Sports - Ché Records Compilation (extreme sports/ché rec-uk)
  • 2000 - Side B (Q-tape records - Francia)
  • 2000 - HomesleepHome (homesleep)
  • 2003 - Everything is Ending Here: A Tribute to Pavement ([Homesleep records])
  • 2004 - Indies against IN(VI)DIE (Sub Records)
  • 2004 - Losingtoday vol 1 (allegato a Losing Today)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Federico Guglielmi, Rock (non in) italiano: 50 album fondamentali, in Mucchio Extra, Stemax Coop, #38 estate 2012.
  2. ^ a b c d Piero Scaruffi, Yuppie Flu, su scaruffi.com.
  3. ^ Gianluca Polverari, Marche doc, in Rockerilla, n. 400, Edizioni Rockerilla, dicembre 2013.
  4. ^ a b Yuppie Flu. Esce il 15 novembre il nuovo EP della storica indie rock band - Notizie, su SENTIREASCOLTARE. URL consultato il 14 novembre 2021.
  5. ^ a b c Arturo Compagnoni, 2005.
  6. ^ Chiara Colli, 20 anni di Hellnation Store, su zero.eu, 28 aprile 2017.
  7. ^ a b c d Gianluca Testani, 2006.
  8. ^ Faustiko Murizzi, Yuppie Flu at the zoo (recensione), su rockit.it, 23 agosto 1999.
  9. ^ Filmato audio Marco Porsia, Boat Or Swim (videoclip), su Youtube, a 0 min 00 s. URL consultato l'8 luglio 2021.
  10. ^ Massimo Del Papa, The boat e.p. (recensione), su rockit.it, 9 novembre 2000.
  11. ^ Josi, Toast Master (recensione), su debaser.it, 3 maggio 2005.
  12. ^ a b Carlo Pastore, Days before the day (recensione), su rockit.it, 26 marzo 2003.
  13. ^ Mauro Roma, Days before the day (recensione), su ondarock.it, 30 ottobre 2003.
  14. ^ Filmato audio Marco Porsia, Spring to Downcomers (videoclip), su Youtube, a 0 min 00 s. URL consultato il 19 luglio 2021.
  15. ^ Filmato audio Matteo Bonifazio, Food for the Ants (videoclip), su Youtube, a 0 min 00 s. URL consultato il 19 luglio 2021.
  16. ^ Toast Master (recensione), su rockol.it, 11 aprile 2005.
  17. ^ Stefano Solventi, Toast Master (recensione), su sentireascoltare.com, 1º aprile 2005.
  18. ^ Carlo Pastore, Toast Master (recensione), su rockit.it, 15 aprile 2005.
  19. ^ Filmato audio Vera Braghiroli e Daniele Cocola, Our Nature (videoclip), su Youtube, a 0 min 00 s. URL consultato il 19 luglio 2021.
  20. ^ Filmato audio Bonsaininja, Glueing All the Fragments (videoclip), su Youtube, a 0 min 00 s. URL consultato il 19 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
  • Arturo Compagnoni, Le guide pratiche di Rumore - Italia 90. Gli anni della musica alternativa, Pavia, Apache Edizioni, 2005.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN145039971 · ISNI (EN0000 0000 9794 960X · WorldCat Identities (ENviaf-145039971
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