Yōko Kamikawa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Yōko Kamikawa
Yōko Kamikawa nel 2023

Ministra degli affari esteri del Giappone
In carica
Inizio mandato13 settembre 2023
Capo del governoFumio Kishida
PredecessoreYoshimasa Hayashi

Ministra della Giustizia del Giappone
Durata mandato16 settembre 2020 –
4 ottobre 2021
Capo del governoYoshihide Suga
PredecessoreMasako Mori
SuccessoreYoshihisa Furukawa

Durata mandato3 agosto 2017 –
2 ottobre 2018
Capo del governoShinzō Abe
PredecessoreKatsutoshi Kaneda
SuccessoreTakashi Yamashita

Durata mandato20 ottobre 2014 –
7 ottobre 2015
Capo del governoShinzō Abe
PredecessoreMidori Matsushima
SuccessoreMitsuhide Iwaki

Rappresentante del Giappone
In carica
Inizio mandato16 dicembre 2012
PredecessoreSeishū Makino
Circoscrizione1° di Shizuoka

Durata mandato25 giugno 2000 –
30 agosto 2009
PredecessoreSeishū Makino
SuccessoreSeishū Makino
Circoscrizione1° di Shizuoka

Dati generali
Partito politicoPartito Liberal Democratico
UniversitàUniversità imperiale di Tokyo e Università di Harvard

Yōko Kamikawa (上川 陽子?, Kamikawa Yōko; Shizuoka, 1º marzo 1953) è una politica giapponese, membro al Partito Liberal Democratico e ministra degli affari esteri dal 2023.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Shizuoka, nell'omonima prefettura, il 1º marzo del 1953, Yōko Kamikawa si è laureata in relazioni internazionali all'università imperiale di Tokyo nel 1977. Inizialmente ha lavorato come ricercatrice alla Mitsubishi. Nel 1988 ha conseguito un master in pubblica amministrazione presso la John F. Kennedy School of Government di Harvard, negli Stati Uniti[1].

Viene eletta una prima volta alla Camera dei rappresentanti nel 2000 come indipendente per il 1º distretto di Shizuoka. Tre anni dopo, quando nel frattempo si era schierata con il Partito Liberal Democratico, perde questo distretto. Rimane tuttavia membro della Camera dei rappresentanti.

Riconquista la sua circoscrizione elettorale durante le elezioni del 2005. A seguito di queste elezioni e di un ulteriore rimpasto del terzo gabinetto di Jun'ichirō Koizumi, diviene segretaria parlamentare presso il ministro degli affari interni e delle comunicazioni Heizō Takenaka[2].

Nel 2007, durante il rimpasto del governo di Shinzō Abe, viene nominata ministra di Stato per l'uguaglianza di genere e gli affari sociali e riconfermata anche dal seguente primo ministro Yasuo Fukuda.

A seguito del rimpasto ministeriale del 2008, Yōko Kamikawa non viene riconfermata nel nuovo governo.

Nell'ottobre del 2014 viene nominata ministra della giustizia nel secondo governo Abe[3]. Ha ricoperto questa carica fino all'ottobre dell'anno successivo. Ricopre nuovamente la carica di ministra della giustizia nell'agosto del 2017 fino all'ottobre del 2018, e nel settembre del 2020 fino all'ottobre dell'anno seguente.[4][5].

Durante il suo mandato come ministra della giustizia, ha giustiziato 16 persone, comprese quelle nel braccio della morte nel caso Aum Shinrikyo[6].

Nel settembre 2023, a seguito di un rimpasto del governo, viene nominata ministra degli affari esteri dal primo ministro Kishida, sostituendo il politico Yoshimasa Hayashi[7][8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Yoko KAMIKAWA (The Cabinet), su japan.kantei.go.jp. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) KAMIKAWA Yoko, su Liberal Democratic Party of Japan. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  3. ^ (EN) Yoko Kamikawa, su WPL - Women Political Leaders. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  4. ^ (JA) 毎日新聞, su 毎日新聞. URL consultato il 22 agosto 2022.
  5. ^ (FR) Le Japon, « une démocratie sans femme », in Le Monde, 26 settembre 2020. URL consultato il 22 agosto 2022.
  6. ^ Yoko Kamikawa, una donna per Tokyo, su Corriere della Sera, 15 settembre 2023. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  7. ^ (EN) Foreign Minister Kamikawa Yōko Among Five Women in New Kishida Cabinet, su nippon.com, 13 settembre 2023. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  8. ^ (EN) Kishida replaces top diplomat and boosts women in Cabinet reshuffle, su The Japan Times, 13 settembre 2023. URL consultato il 14 ottobre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN309864294 · NDL (ENJA001176577