Wiphala

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wiphala del Qullasuyu
Altra versione della Wiphala

La wiphala è una bandiera di forma quadrata, rappresentativa dei popoli nativi che vivono nei territori andini che facevano parte del Tahuantinsuyo (ossia l'antico Impero Inca).

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Esistono diverse varianti della wiphala: la più comune è quella adottata dai quattro suyu ("regioni") che componevano il Tahuantinsuyo, in cui i sette colori sono disposti diagonalmente su un motivo a scacchi di 7 × 7 quadrati, che si differenziano tra loro per il colore della linea diagonale più lunga: bianco per il Qullasuyu, giallo per il Kuntisuyu, rosso per il Chinchaysuyu e verde per l'Antisuyu.

Rango[modifica | modifica wikitesto]

L'articolo 6 (sezione II) della nuova Costituzione della Bolivia (entrata in vigore nel 2009) stabilisce che la wiphala è un simbolo patrio, al pari della bandiera nazionale rossa, gialla e verde.[1][2]

Una wiphala durante la parata del Giorno della bandiera del 2007 a Rosario, in Argentina

Significato dei colori della wiphala[modifica | modifica wikitesto]

I colori sono tratti da quelli dell'arcobaleno e ognuno di essi assume un diverso significato:

  • il rosso è la terra
  • l'arancio è la società e la cultura
  • il giallo è l'energia
  • il bianco è il tempo
  • il verde sono le risorse naturali
  • il blu è il cielo
  • il viola è il governo e l'autodeterminazione del popolo andino

Esempi di wiphala[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Bandera indígena boliviana es incluida como símbolo patrio en nueva Constitución", su espanol.upi.com, United Press International, 21 ottobre 2008. URL consultato il 25 aprile 2015.
  2. ^ (ES) Constitución Política del Estado Plurinacional de Bolivia (PDF), su presidencia.gob.bo, Ministerio de la Presidencia de Bolivia. URL consultato il 25 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Vessillologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di vessillologia